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mercoledì 27 giugno 2018

La terza onda


Ai giorni nostri, con la mole di informazioni cui possiamo attingere, il nostro grado culturale, e la memoria di un passato nemmeno poi tanto remoto, potrebbe ancora succedere l’avvento di un regime autoritario come quello nazzista? La risposta è sì, a confermarlo un esperimento sociale che, nel 1967, è stato messo in atto dal professore di storia Ron Jones, agli studenti del secondo anno della Cubberly High School di Palo Alto in California. Un esperimento che mette a nudo le debolezze della nostra società, un’occasione che dovrebbe spingerci a una riflessione.

 
Jones, per spiegare come la popolazione tedesca avesse potuto lasciarsi irretire dall’ideale nazzista sino ad arrivare al delirio dell'Olocausto, decise di far sperimentare loro situazioni simili. Il professore, quindi, diede il via a un movimento chiamato "The Third Wave" ("La Terza Onda") convincendo i suoi studenti che fosse necessaria l'eliminazione della democrazia. Il fatto che la democrazia ponga l'accento sull'individualità fu considerato come uno svantaggio della democrazia, e Jones, nel movimento, pose l'accento su questo punto principale con il motto "Forza attraverso la disciplina, forza attraverso l'unione, forza attraverso l'azione, forza attraverso l'orgoglio".
Lunedì 3 aprile 1967 è il primo giorno dell’esperimento, la disciplina inizia con il corretto modo di sedersi, addestrando gli studenti finché questi fossero in grado di arrivare dall'esterno della classe fino alle proprie sedie e prendere posizione nel modo corretto in meno di 30 secondi senza fare alcun rumore. Procedette quindi con una ferrea disciplina in classe, emergendo come una figura autoritaria e migliorando significativamente l'efficienza.
Nel secondo giorno organizzò le cose in modo da mescolare il suo corso di storia in un gruppo con un supremo senso della disciplina e della comunità. Jones diede nome al movimento "The Third Wave" (La Terza Onda) derivando questo dalla credenza comune che la terza in una serie di onde è l'ultima e la più larga. Jones creò un saluto simile a quello del regime nazista e ordinò ai membri della classe di salutarsi vicendevolmente in quel modo anche al di fuori della classe. Ognuno di loro si attenne a questo comando.
L'esperimento prese vita per conto suo, con studenti che da un po' tutta la scuola vi si univano: il terzo giorno la classe si allargò dagli iniziali 30 studenti a 43 partecipanti. Tutti gli studenti mostrarono un drastico miglioramento nelle loro abilità accademiche e una motivazione straordinaria. Ad ogni studente venne fornita una "card per i membri" e ad ognuno fu assegnato un compito speciale (come disegnare lo striscione del movimento, bloccare l'entrata ai non-membri, eccetera). Jones istruì gli studenti su come fare un'iniziazione ai nuovi membri, e per la fine del giorno il movimento aveva già oltre 200 partecipanti. Jones fu sorpreso quando alcuni degli studenti iniziarono a riferire a lui nel momento in cui altri membri fallivano nell'attenersi alle regole.
Giovedì, il quarto giorno dell'esperimento, Jones decise di porre fine al movimento perché ne stava perdendo il controllo. Gli studenti divennero incredibilmente coinvolti nel progetto e la loro disciplina e lealtà al progetto era sbalorditiva. Annunciò ai partecipanti che il movimento era solo una parte di un movimento a livello nazionale e che nel giorno seguente un candidato presidenziale del movimento ne avrebbe annunciato pubblicamente l'esistenza. Jones ordinò agli studenti di partecipare ad una manifestazione a mezzogiorno del venerdì per testimoniare all'annuncio.
Invece di un discorso televisivo del loro leader, agli studenti venne presentato un canale vuoto, con del cosiddetto "rumore". Dopo alcuni minuti di attesa, Jones annunciò che tutti loro avevano preso parte ad un esperimento sul fascismo e che tutti quanti avevano volontariamente creato un senso di superiorità che i cittadini tedeschi avevano nel periodo della Germania nazista. A quel punto il professore mostrò loro un film sul regime nazista. Quella fu la fine dell'esperimento.
Esperienza su cui si sono basati lo special TV The Wave del 1981, il libro del 1988 The Wave e vari adattamenti teatrali. Anche il film tedesco L'onda del 2008.
  



Durante una lezione di Storia al liceo il professor Ben Ross decide di far vedere ai propri alunni un documentario sui lager nazisti durante la Seconda Guerra mondiale. La classe rimane letteralmente sconvolta dalla visione del filmato e gli alunni si chiedono come è potuto accadere tutto ciò, e come mai nessuno allora, proprio nessuno, è mai intervenuto in difesa degli ebrei. Per fornire una spiegazione plausibile (anche a se stesso) il professor Ross organizza così un esperimento tra i suoi studenti creando l'Onda, una nuova corrente di pensiero che risponde al motto: "La Forza è disciplina, la Forza è comunità, la Forza è azione". Ogni individuo appartenente a l'Onda ha il compito di agire per il bene dell’organizzazione, mostrando serietà e rigore e sostenendo i membri che si trovino in difficoltà. Da subito la nascita de l'Onda comincia a mostrare i suoi primi effetti: ogni alunno della classe migliora i propri profitti scolastici e nessuno viene più deriso o escluso dai compagni. Tutti i membri mostrano un forte spirito d'iniziativa e di miglioramento, ma qualcosa non quadra agli occhi della giovane studentessa Laurie, direttrice del giornale della scuola. L'Onda comincia infatti a coinvolgere l'intero istituto e ad assumere una condotta violenta e repressiva nei confronti dei non iscritti. Il movimento ha tutta l'aria di una nuova organizzazione filonazista che ha trovato nella figura del professor Ben Ross il suo leader supremo...
Il romanzo di Todd Strasser si ispira a una storia realmente accaduta nel 1969 in una scuola superiore di Palo Alto, in California. I professori di quel liceo ricordano come l'Onda avesse letteralmente sconvolto l'intero istituto per tre lunghi anni, durante i quali si respirava nell'aria un clima di terrore e di forte sospetto nei confronti di tutto e tutti. Ma è questa la vera radice del movimento nazista? Lo scrittore e giornalista Toss Strasser, già autore di un centinaio di romanzi per ragazzi, ammette di non avere nessuna risposta definitiva tra le sue mani, ma il suo libro è comunque una voce plausibile nella misteriosa palude della “psicologia dell'odio” esplorata da decenni da sociologi e psichiatri. Con una prosa elementare, l'autore percorre molto lentamente la strada del “rinnovamento” umano verso il credo in un ideale, esaminando a fondo ciò che gli esseri umani sperimentano quando si sentono parte di un gruppo, quando le loro azioni rispondono a un 'bene' più grande e i loro sbagli non vengono percepiti come tali in quanto ricondotti a uno spirito di comunità che non risponde più all’esigenze del singolo, ma a quelle del branco. Todd Strasser riporta a galla gli istinti più profondi della mente umana in un libro splendido e coinvolgente, dopo la cui lettura la storia scritta sui libri assumerà un aspetto nuovo e le guerre planetarie appariranno come un semplice riflesso di ciò che gli uomini si portano dentro fin dai tempi più remoti.

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