Pagine

venerdì 24 maggio 2019

Aspettando lo Strega 2019; Città irreale

Prosegue il nostro appuntamento con i libri finalisti del Premio Strega 2019; oggi prendiamo in esame Città irreale di Cristina Marconi, edita da Ponte alle Grazie.










Nel 2008, quando lascia l’Italia, Alina ha 26 anni: Roma le sta stretta e lei non ama limiti e definizioni. La sua meta è una Londra finora sognata, che si trova proprio alla vigilia della crisi, nell’ultimo momento di porte aperte e possibilità infinite per la sua generazione. Fra piogge improvvise e sprazzi di sole, inerzie e incontri fortunati, trova un lavoro più promettente di quello che ha lasciato da noi e inizia a farsi strada nell’unica società a cui spera un giorno di appartenere. Per lei, credeva, l’identità è un concetto fluido, da piegarsi a piacimento. Scopre che non è così quando entra in scena Iain, giovane medico inglese, e con lui il suo giro di amici. Alina se ne innamora ma il riserbo britannico di lui e l’ostinazione di Alina nel guardare solo al futuro alzeranno la prima barriera fra la ragazza e il suo mondo elettivo. Perché anche Iain ha conosciuto più di un altrove. Nei tardi anni Novanta, a neppure vent’anni, lui e la giovane Vicky avevano lasciato le loro belle case londinesi per andare a vivere in Italia lavorando come volontari. Il fantasma di quel periodo ha ombre lunghe che toccano Alina, costretta a misurarsi con una realtà più inafferrabile del previsto e con il rischio costante di restare sospesa fra due mondi. 

"Città irreale", romanzo d'esordio di Cristina Marconi, racconta la storia che in molti, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato: cosa sarebbe successo se, invece di restare in Italia, avessimo deciso di partire per Londra e ricominciare da zero? Alina, la protagonista, ha ventisette anni e ha capito che a Roma non sarebbe mai potuta essere felice. Ha qualcosa che le brucia dentro, qualcosa che assomiglia all’ambizione, alla voglia di distinguersi da tutti gli altri. Qualcosa che in Italia, forse, non potrebbe mai trovare sfogo. E ora che lo sa, non c'è niente che possa trattenerla. Con una prosa scorrevole e piana, e una struttura che oscilla tra un prima e un dopo Brexit, l’autrice evoca i fantasmi di una delle (ex) mete più ambite degli italiani che emigrano all’estero.
(estratto da Illibraio.it)


Cristina Marconi vive dal 2011 a Londra, da dove scrive di politica, economia e cultura per Il Messaggero, Il Foglio e altre testate. Laureata in Filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha vissuto anche a Parigi e per molti anni a Bruxelles. Città irreale è il suo primo romanzo.

Nessun commento:

Posta un commento