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mercoledì 11 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; il sogno di Artal

  


La mente volò lontana in terre straniere, fantasticando sulla maestosità dei paesi descritti da vecchi mercanti nomadi. Ricordava le meraviglie di Genua, la città che sorgeva sul confine fra terra, cielo e mare, e che aveva visitato assieme a suo padre quando vi era stato inviato come ambasciatore. Rammentava i palazzi, le stoffe, le spezie, i metalli e le pietre preziose commerciate al porto. Le lingue straniere udite fra i mercanti. 

Sognante, ripensò ai racconti di quel vecchio marinaio fenicio dal nome impronunciabile che, proveniente dalle terre dove sorge il sole, narrava di capitali tanto fantastiche quanto remote. Città fortificate, i cui giardini, stupefacenti, crescevano su terrazzi costruiti nel bel mezzo di un deserto, dove l’acqua era un bene più prezioso dell’oro. Città sulle cui torri altissime svettavano templi ricoperti d’oro, in cui gli dèi potevano albergare mostrando la propria potenza. Immaginava quel porto dominato da una statua colossale, dalla cui fiaccola s’alzava un rogo visibile per miglia e miglia. Ricchezze nascoste nelle tombe di re; tesori così grandi da non poter essere descritti. Mausolei dalle dimensioni inimmaginabili. Templi in cui l’aria profumava d’incenso, mentre giovani vestali, dalla bellezza sopraffina, accoglievano i pellegrini onorando la dea Afrodite.

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