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sabato 12 maggio 2018

Il salone del libro di Torino; Fabrizio De André raccontato da Dori Ghezzi, Francesca Serafini e Giordano Meucci, autori di Lui, io, noi.

Fabrizio De André raccontato da Dori Ghezzi, Francesca Serafini e Giordano Meucci, autori di Lui, io, noi. 

Nella sala Gialla si è tenuta la presentazione del libro da parte degli autori assieme a Francesco Pacifico, Gabriele Salvatores e Roberto Vecchioni. A iniziare la presentazione è stata Valentina Bellè leggendo magistralmente un estratto del libro: “Quando eravamo insieme non mi sentivo mai in pericolo e non mi annoiavo mai” così scrive Dori Ghezzi. Gabriele Salvatores è intervenuto subito dopo, raccontando della sua esperienza con Fabrizio durante le riprese del videoclip di Domenica delle salme; “Fabrizio è stato per tutti noi” ha detto il regista, “una specie di pifferario di Hamelin che si è trascinato dietro molte persone che, grazie a lui, credono ancora che dal diamante non nasce niente e dal letame nascono i fiori”. 

Vecchioni, invece, ha citato un brano, sempre tratto dal libro: “Ad ogni sera, desidererei rivolgermi al pubblico dicendo loro che tutto quello che hanno udito sino ad ora, è assolutamente falso, come sono assolutamente veri i sentimenti e gli ideali che mi hanno portato a scrivere queste canzoni”. Così ha iniziato l’analisi del poeta Fabrizio. 
L’intervento di Dori è emozionante, inizia con il ringraziare il vasto pubblico che, ancora oggi, dimostra l’affetto e l’ammirazione nei confronti di Fabrizio, attestazioni che le hanno fornito la forza per elaborare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa. “Il Noi nel titolo è determinante, perché senza questo Noi, Fabrizio non esisterebbe, così Dori non esisterebbe perché isolati non saremmo nessuno”. Un libro in cui si racconta molto, ma che alcune esperienze ha voluto tenersele racchiuse ancora nel suo cuore, perché, come diceva anche Fabrizio, bisognerebbe dividere la vita privata con quella pubblica. Ma, ringraziando i coautori, è riuscita a mettere per iscritto dei ricordi e delle riflessioni che ha maturato in questi anni. Una voglia di condivisione e stare assieme ricordando ciò che Fabrizio ha rappresentato.      
 Un libro sulla memoria senza il culto della personalità

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