Alessandro D’Avenia ha incontrato il pubblico del
salone del libro di Torino tenendo una lezione sul tema: “Ogni storia è una
storia d’amore”
D’Avenia,
scrittore e insegnante, ha raccontato davanti ad una folta platea come è nata la
sua passione per la scrittura e la narrazione. Nonostante l’emozione, l’autore
amato dai giovani ha introdotto l’argomento lanciando il messaggio: “Dobbiamo
tornare a guardarci in viso. Il volto è la via d’accesso alla persona. Ogni
volto è una storia”. Ed è all’età di cinque anni che fa risalire la sua
passione per la narrazione: “All’asilo amavo il pongo: quello degli anni ’80
era diverso da quello di oggi. Da bambino ho imparato che le storie sono
questione di vita o di morte: una volta inventate, non si torna più indietro,
proprio come la palla marrone che si formava quando giocavi a unire le
creazioni formate con il pongo”. In prima elementare, però, non ha trovato,
come sperava, più pongo per creare nuovi personaggi, al contrario: “Sulla
lavagna ho trovato i numeri, lì ho capito che avrei scritto libri, perché la
matematica non faceva per me. Sulle pareti, invece, c’erano le iniziali
dell’alfabeto associate a dei personaggi. Ho quindi immaginato i rapporti
invisibili tra questi personaggi, mi sono chiesto cosa succede alla vita quando
non si vede. Ho inventato così la prima storia che raccontai ai compagni”.
Ed è con fare
baldanzoso che l’autore si è cimentato nel racconto della sua prima storia:
“C’era lo gnomo che tutti i giorni andava in miniera la mattina quando era buio
e ne usciva la sera quando era già buio, e non aveva trovato nulla. Tutte le
volte che entrava ed usciva incontrava una farfalla libera di andare dove
volesse. Quindi prova invidia, prende il coltello e le taglia le ali perché
anche lui voleva volare.”
Una storia che sembra banale, ma che analizzata oggi spinge ad una
riflessione: “Perché le cose belle devono essere rovinate? Perché la bellezza
del mondo viene costantemente deturpata? Il male entra dalla bellezza rovinata,
non dal bene non fatto.” Da queste domande l’autore invita ad una riflessione,
ponendosi come obiettivo la ricerca della bellezza. “Dobbiamo trovare del tempo
per soffermarci per ammirare il bello, chiedendoci a quale punto siamo noi
stessi nel compimento del nostro bello, perché con la nascita siamo chiamati a
compiere”. Da qui inizia l’analisi del senso dell’amore all’interno del libro Ogni
storia è una storia d’amore che trae inizio dalla storia d’amore tra Orfeo
ed Euridice. Un mito che inizia con un ‘e non vissero felice e contenti’, una
storia d’amore in cui Orfeo deve subito fare i conti con la sofferenza legata
al sentimento di amare. “Il mito ci insegna che la parola ‘ti amo’ significa:
tu non devi morire e io farò di tutto perché questo non accada”.
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