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giovedì 14 marzo 2019

Storia di un maldestro in bicicletta


Il Maldestro in bicicletta ci ha lasciati. Ha lottato fino all’ultimo in ospedale per non andarsene, per non abbandonare la piccola Giulia Grace. Ma il tumore era inarrestabile. 

Andrea Bizzotto stava raccontando sui social tutta la sua voglia di vivere e la guerra contro un tumore molto  aggressivo. 33 anni, originario di Cittadella, da sempre nel Bassanese, papà di una bimba di soli due anni a cui ha dedicato un libro per raccontarle chi era suo padre. Il desiderio era stato raccolto dall’amica Rebecca Frasson, 32 anni, di Treviso. e ne è uscito "Storia di un maldestro in bicicletta". Da poco presentato in Emilia. 
Rebecca Frasson, sulla pagina Facebook gli ha tributato un ultimo saluto. «Andrea se ne è andato questa notte. Ma noi tutti sappiamo che la bicicletta non si ferma: lui ha pedalato così tanto e ora tocca a noi. Ciao Biz. È stato un onore. È stato folle. È stato bellissimo», si legge nel post firmato da Rebecca che accompagna queste parole con una scena del film “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.  “Storia di un maldestro in bicicletta” è il titolo che Andrea ha voluto per il libro, testamento dedicato alla crescita Giulia Grace. Diciannove lettere, una per ogni anno fino alla maggiore età. Il Papà coraggio scriveva: «Desidero che Giulia non dimentichi mai che è la cosa più importante e preziosa che ho, e la persona che più amo. Sono così fiero di essere il suo papà. Non sono uno scrittore ma non sono analfabeta e questo libro rappresenta una piccola parte di quello che sono ed ero. Spero che un giorno potrà leggerlo e filtrare il buono dal meno buono. Ti amo Giulia Grace». 
Laureato in ingegneria industriale, Andrea scopre la sua passione per la cucina e dopo la laurea inizia a fare il cuoco prima nei ristoranti di Bassano del Grappa, dopodiché, per  la sua passione di creare  gelat,i si trasferì  in Austria e quindi in Germania, a Dortmund. Lì ha  conosciuto  Maria Brandt, sposandola e diventando  nel 2016 papà della piccola  Giulia Grace. 
Un anno e mezzo fa Andrea ha scoperto di essere stato colpito da un tumore raro, un sarcoma sinoviale, con prospettive certe e nefaste. Da quel momento per lui inizia la corsa contro il tempo nel tentativo di fermare ogni istante, metterlo a frutto, fare in modo di lasciare quante più cose possibili a sua figlia.
Alla presentazione del libro, i cui ricavi vanno a una fondazione per la piccola, si è presentato calvo, magro ma con una luce speciale negli occhi. «Ho 33 anni, un tumore incurabile, mi meritavo di crescere la mia piccola e portarla all’asilo che non lasciarle un video o un libro, ma mi impegnerò per i tempo che Dio mi ha riservato di fare del mio meglio». 


Storia di un maldestro in bicicletta è il libro che Andrea Bizzotto ha scritto come testamento e pubblicato solo pochi mesi prima di morire, dedicato alla crescita della figlia Giulia Grace. Diciannove lettere, una per ogni anno fino alla maggiore età.
«Desidero che Giulia non dimentichi mai che è la cosa più importante e preziosa che ho, e la persona che più amo. Sono così fiero di essere il suo papà. Non sono uno scrittore ma non sono analfabeta e questo libro rappresenta una piccola parte di quello che sono ed ero. Spero che un giorno potrà leggerlo e filtrare il buono dal meno buono. Ti amo Giulia Grace».
Meno di duecento pagine, che costituiscono il lascito struggente di un padre condannato a spegnersi: un racconto di consapevolezza e forza interiore, dove la disperazione senza uscita non ha mai l’ultima parola mentre scorrono i giorni, i mesi e gli anni.

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