Il 2 luglio 1961, a Ketchum, Stati Uniti, muore suicida Ernest Miller
Hemingway, considerato uno dei maggiori narratori della letteratura americana
del 900.
Nato il 21 luglio 1889, figlio di un medico, sin da piccolo conduce
una vita avventurosa, mentre la madre lo vorrebbe suonatore di violoncello. Nell’età
scolare dimostra subito l’attitudine per la scrittura, tanto che ben presto
comincia a pubblicare i primi racconti. Nonostante iesta propensione rifiuta d’iscriversi
all’università e comincia la sua attività lavorativa presso un giornale come
cronista a Kansas City, presso il quotidiano locale.
Lo stesso anno gli Stati Uniti entrano nella prima guerra mondiale ed il
giovane si arruola volontario, ma dato i suoi problemi di vista gli fu dato il
servizio ambulanze.
Al termine del conflitto il giovane Hemingway ricominciò a scrivere e tenere
conferenze sulle sue esperienze nella grande guerra; proprio durante una conferenza
conosce Harriet Gridlay Connable che lo invita a trasferirsi a Toronto, dove
inizia a lavorare per il Toronto. Nel frattempo comincia a viaggiare
soprattutto in Europa e a Parigi inizia la sua carriera letteraria dopo
l’incontro con Gertrude Stein che lo consiglia sulle letture moderniste che poi
lo avrebbero formato come scrittore.
Le prime due raccolte di racconti preannunciano la sua futura produzione,
con uno stile che caratterizzerà tutta la sua produzione, la lotta tra il bene.
Il suo linguaggio disadorno ne fa da subito uno degli scrittori più imitati e
famosi. Nel 1953 vince il premio Pulitzer con Il vecchio e il mare, e il Nobel
per la letteratura nel 1954. Lo stile letterario di Hemingway caratterizzato da
asciuttezza ed essenzialità del linguaggio ebbe una notevole influenza sullo
sviluppo del romanzo nel XX secolo. I suoi protagonisti sono quasi sempre
uomini dall’indole stoica con tratti distintivi ben definiti nell’uomo disposto
a tutto pur di mostrare grande coraggio nei momenti di pericolo. Le sue opere
sono considerate pietre miliari della letteratura americana.
Le sue opere più famose sono:
Fiesta – il sole sorgerà ancora nel 1926.
Basato su una materia ampiamente autobiografica (i viaggi compiuti da
Hemingway con la moglie e alcuni amici in Spagna a partire dal 1923), il
romanzo narra le vicende di un gruppo cosmopolita di giovani espatriati, con le
loro burrascose inquietudini esistenziali e sentimentali. In queste pagine lo
scrittore raggiunge uno stile già maturo, calibratissimo tra cronaca e poesia,
asciutto, essenziale, con dialoghi esemplari per incisività ed eleganza, grazie
al quale riesce a mettere a nudo l’anima dei suoi personaggi, e a infondere
loro la vita.
Addio alle armi 1929
Composto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, “Addio alle armi” è la storia
di amore e guerra che Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi
alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita
riportata a Fossalta e alla passione per l’infermiera Agnes von Kurowsky. I
temi della guerra, dell’amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla
base di tutta l’opera di Hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e
un’articolazione particolari. È la vicenda stessa a stimolare emozioni e
sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarietà
dell’esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente
versato. La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di
Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della
quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla
guerra. Ma anche l’amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta
della felicità, rimane un’aspirazione che l’uomo insegue disperatamente,
prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.
Per chi suona la campana 1940
Un episodio di guerriglia durante la guerra civile spagnola, un ponte che
deve essere fatto saltare, un piccolo gruppo di partigiani uniti dall’unica
speranza che “un giorno ogni pericolo sia vinto e il paese sia un posto dove si
vive bene”; in mezzo a tutto questo, Robert Jordan, il dinamitardo, l’inglés
giunto da Madrid per organizzare la distruzione del ponte. Robert è un
irregolare nell’esercito repubblicano, un intellettuale votato a una causa che,
tra mille dubbi, egli sente non meno sua degli altri: perché al di là di ogni
errore e di ogni violenza ci sia pace e libertà per tutti.
Il vecchio ed il mare 1952
Dopo ottantaquattro giorni durante i quali non è riuscito a pescare nulla,
il vecchio Santiago trova la forza di riprendere il mare: questa nuova battuta
di pesca rinnova il suo apprendistato di pescatore e sigilla la sua simbolica
iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pesce spada dei Caraibi. nella
lotta quasi a mani nude contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano
la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione
finalmente sconfitta. Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera
fratellanza con le forze incontenibili della natura. E, soprattutto, trova
dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di
tutta una vita. Postfazione di Fernanda Pivano.
Festa mobile 1964
Romanzo rimasto incompiuto per la morte di Hemingway, Festa mobile fu
pubblicato postumo, nel 1964. La quarta moglie dello scrittore, Mary Welsh,
scelse tra gli sketch sulla vita parigina negli anni Venti che il marito stava
scrivendo alcuni “quadri” e diede loro un ordine. A distanza di quasi
cinquant’anni, il nipote di Ernest, Seàn Hemingway, offre ai lettori
appassionati di “Papa” questa nuova edizione restaurata di Festa mobile nella
quale sono stati reintegrati alcuni capitoli inopportunamente scartati da Mary
ed è stato ristrutturato l’indice del romanzo, ripristinandone la versione
integrale secondo le intenzioni dell’autore. “Per mio nonno” scrive Seàn
“Parigi fu semplicemente il miglior posto al mondo per lavorare, e rimase per
sempre la città più amata.” E per respirare l’atmosfera della Rive Gauche
dell’era del jazz, continua, “non è necessario che andiate a Parigi;
semplicemente, leggete Festa mobile e sarà il libro a portarvi là”. Premessa di
Patrick Hemingway.
Il giardino dell’eden 1986 pubblicato postumo
In questo romanzo pubblicato postumo sono rappresentati un giovane scrittore
di successo, la giovane donna affascinante e inquieta che ha sposato, la cui
nevrosi scivola verso la follia, e “l’altra donna”. La Costa Azzurra dei
ruggenti anni Venti fa da sfondo agli ambigui giochi erotici che si intrecciano
fra i tre. È parallela alla vicenda che il protagonista vive, l’altra vicenda,
che il protagonista scrive: un lungo safari in Africa, un difficile rapporto
fra padre e figlio, un romanzo faticosamente portato avanti.
Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che
puoi fare con quello che hai.
da Il vecchio ed il mare.
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