La Giornata internazionale della donna serve per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. Giornata dedicata alla riflessione e la condanna di qualsiasi tipo di violenza. Tematica su cui, pare assurdo doverne discutere essendo insensata la violenza in genere, non bisogna più accettare silenzi o indifferenze. La lotta contro ogni violenza perpetrata nei confronti delle donne non solo dovrebbe essere una priorità, ma anche un obbligo per l’intera umanità. Perché per essere tale, umana, una società non può sopportare oltre tale crimine.
Giornata che auspica una riflessione che accompagni il rametto di mimose, così da non renderlo un simbolo sterile; dove non si sprechi l’opportunità di aprire un confronto non solo sulla violenza, ma anche sulle pari opportunità. Di modo che l’augurio diretto a una donna non sfiorisca il giorno successivo, costringendola a firmare delle dimissioni in bianco, nel caso di una gravidanza. Perché la maternità sia considerata come un diritto sacrosanto e inviolabile, piuttosto che una malattia. Perché a parità di lavoro, vi sia parità di salario. Perché nessuna donna debba più camminare per strada con il terrore d’essere molestata; per ribadire che non solo la violenza crea cicatrici, ma anche alcuni sguardi, o commenti, possono far male quanto uno schiaffo. Perché possano godere di pari dignità, non perché siano pari agli uomini, che Dio scampi loro questa sciagura, ma perché, in quanto donne, non hanno nulla da dimostrare.
Auguriamoci di liberarci finalmente dagli stereotipi, perché non c’è ‘la’ donna, ma ci sono ‘le’ donne, ognuna differente dall’altra, con i propri sentimenti, il proprio vissuto, unico e irripetibile, il proprio bagaglio culturale e affettivo. Perché le donne sono un universo e, per quanto possiamo sforzarci, non saremo mai in grado di esplorarlo per intero. Perché è sbagliato sostenere che il mondo sarebbe migliore se governato da sole donne, il mondo sarebbe migliore se governato da donne e uomini etici, guidati dal solo scopo di fare le cose migliori.
Da parte mia ho un desiderio che, auguro, si realizzi il prima possibile, che la festa dell’otto marzo si trasformi in una ricorrenza di solo ricordo e non più auspicio.
E che non si senta più quell’orrenda espressione: “Una donna con le palle”, il mondo è stracolmo di palle e palloni gonfiati. Fate le donne, perché e di questo che abbiamo bisogno: di Donne.
Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai.
Oriana Fallaci
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