La Cerimonia di premiazione dei vincitori del ‘Premio Costa Smeralda’ – ospitata nel Conference Centre di Porto Cervo sabato 27 aprile – sarà una giornata ricca di confronti, emozioni e proposte con ospiti del mondo della cultura e della scienza. Un happening internazionale capace di elevare il livello di attenzione e di considerazione intorno alla letteratura di mare e al mare stesso come confermato dall’ottima partecipazione ed eco mediatica riscontrata fin dalla sua prima edizione.
Premio Costa Smeralda, ecco i tre vincitori del 2019:
Le acque del nord di Ian McGuire per la sezione Narrativa, Destino Mediterraneo di Mimmo Nunnari per la sezione Saggistica e il progetto “Seabin” di Lifegate per la sezione Innovazione blu: sono questi i vincitori della seconda edizione del Premio Costa Smeralda, il concorso letterario del 2019 che si candida a essere una delle cose assolutamente da vedere in Costa Smeralda e la cui premiazione è in programma a Porto Cervo il 27 aprile, con ingresso libero dalle 16.30 al Cervo Tennis Club.
Un romanzo storico ambientato nella Groenlandia dell’Ottocento, un
saggio sulla storia millenaria dei commerci e degli intrecci umani del
Mare Nostrum e un’idea innovativa per la protezione dei mari
dall’inquinamento: la giuria – composta da Alberto Luca Recchi, Simone Perotti, Roberto Cotroneo e Francesca Santoro, più quella dei Consorziati e, per i progetti, da MedSea Foundation – ha dunque voluto premiare, tra le decine di opere in gara, l’essenza della Costa Smeralda,
destinazione nata nel cuore del Mediterraneo grazie alla visione di
investitori diversi per nazionalità, confessione religiosa, attività
imprenditoriale ma accomunati dal forte desiderio di creare un
investimento rispettoso della natura, come poi è stato ed è ancora oggi.
Una filosofia, quella del Consorzio Costa Smeralda
e del Premio che ha ideato, ben illustrata dallo scrittore Simone
Perotti: “I tre vincitori del Premio Costa Smeralda 2019 ci conducono
dai porti, alle baleniere atlantiche, al Mediterraneo profondo. Ed è un
viaggio ricco e articolato, che merita attenzione. Tra le pagine di Le acque del nord tremiamo per il minaccioso Henry Drax. Con Destino mediterraneo
viaggiamo nella geopolitica e nella cultura millenaria del “Sesto
Continente. Con Seabin, progetto di sea-cleaning, constatiamo le
possibilità che l’ideazione e la tecnologia, se applicati alla maggiore
emergenza planetaria, offrono alla salvaguardia del mare, partendo
proprio dal centro simbolico e reale della vita nautica: i porti. Tre
contributi di valore, capaci di emozionare, informare, mantenere viva la
speranza”.
Tre opere che parlano del mare
Le acque del Nord (Einaudi) racconta la storia di Patrick Sumner,
un giovane medico che ha servito nell’esercito inglese durante
l’assedio di Delhi. Nel suo passato militare c’è un evento oscuro che
l’ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. Rimasto
senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come
chirurgo di bordo su una nave baleniera, la Volunteer. Nel nord della
baia di Baffin, tra il Canada e la Groenlandia, c’è una polinia (una
zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le
balene) nota come North Water: è qui che è indirizzata la Volunteer, ed è
qui che il suo equipaggio scoprirà cos’è l’inferno.
In Destino Mediterraneo (Rubettino), Nunnari racconta il Grande Mare
delle tre religioni monoteiste, degli scambi, dei commerci, delle
bellezze del paesaggio e della natura, dei misteri, delle leggende,
delle scorrerie piratesche e delle migrazioni bibliche. Riflette a lungo
sull’Italia, che nel Mediterraneo è interamente immersa, col suo Sud,
avanguardia occidentale verso Medioriente e Africa del Nord, e ponte di
collegamento dell’Europa.
LifeGate PlasticLess è il progetto di LifeGate, nato
l’8 giugno 2018 in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani,
volto a ridurre la plastica nei nostri mari grazie ad un’ampia rete di
collaborazioni che include porti, istituzioni pubbliche, aziende,
associazioni e persone. Il progetto intende dare una risposta concreta
al problema dell’inquinamento da plastica nei mari, adottando il
dispositivo Seabin da installare nei porti. Si tratta di un cestino di
raccolta dei rifiuti galleggianti in grado di catturare circa 1,5 kg di
detriti al giorno, ovvero oltre 500 Kg di rifiuti all’anno (a seconda
del meteo e dei volumi dei detriti), comprese le microplastiche da 5 a 2
mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm.
Un premio all’impegno ecologico
Non può esserci Costa Smeralda senza confronto tra popoli, tra idee
diverse. Non può esserci Costa Smeralda senza azioni a difesa
dell’ambiente. Questo hanno voluto i Soci Fondatori, il 14 marzo 1962, e
questo impegno continua a essere declinato ogni giorno. Il Premio Costa
Smeralda è dentro questa visione, e la porta all’attenzione
dell’opinione pubblica nazionale e internazionale, con una particolare attenzione alla Generazione Z e a quella dei Millennials,
quelle già molto impegnate nella difesa dell’ambiente. Non è un caso
che il tema del Premio sia il mare: dalla letteratura alle nuove
tecnologie, tutto serve per aiutarlo e proteggerlo. Una resistenza
ambientale, per usare le parole di Beatrice Luzzi, direttrice artistica del Premio voluto dal Consorzio Costa Smeralda.
Un compito che per questa seconda edizione avrà un testimonial di altissimo valore: Piero Angela.
Lo straordinario divulgatore italiano ci dà una spiegazione chiarissima
dell’importanza del mare: “In ogni goccia del mare c’è il nostro
passato e il nostro futuro. Miliardi di anni fa queste gocce hanno
attraversato il cosmo imprigionate in asteroidi e comete. Poi sono state
le incubatrici della vita. Oggi il mare (che fornisce gran parte
dell’ossigeno che respiriamo) è il più grande museo vivente di forme
meravigliose ed il più grande museo archeologico, pieno di oggetti
preziosi, tesori d’arte, statue e capolavori. Ma il mare è anche un
grande regolatore del clima, una gigantesca pentola che si sta
pericolosamente riscaldando. Se non diminuiremo l’aumento della
temperatura dell’atmosfera il mare potrà essere causa di cataclismi
epocali. Noi non vediamo quello che sta succedendo e non ci pensiamo, ma
al mare dovremmo rivolgere lo sguardo più spesso, con più attenzione e
con più amore. Qualunque iniziativa che lo porta al centro della nostra
attenzione offre uno spunto prezioso alla nostra riflessione e un aiuto
al nostro futuro”.
La Sardegna al centro di tutto
Nulla è stato lasciato al caso L’allestimento della Sala Smeralda, dove avverrà la premiazione, è stato curato dall’artista Giorgia Concato
e sarà ispirato non solo alle lettere degli antichi alfabeti del
Mediterraneo ma anche all’intreccio, alla tela di Penelope che attendeva
Ulisse sperso nell’ignoto del mare, ai telai, come sentito omaggio
anche agli intrecci della grande artista sarda Maria Lai
a cui il Premio è quest’anno dedicato in occasione del centesimo
anniversario dalla sua nascita. Agli ospiti del premio verranno inoltre
offerti manufatti capaci di interpretare tutti i significati di questa
esperienza: le bottiglie (esposte attualmente alla Triennale di Milano),
intrecciate tradizionalmente con il giunco dalle mani esperte delle
artigiane di San Vero Milis coinvolte nel progetto “Is Fainas co-op”
promosso dalla Fondazione MEDSEA, ma anche i tipici cestini sardi sapientemente riproposti da Angela Boeddu con una tecnica moderna: riciclando la carta.
Le acque del Nord
è un thriller, un romanzo storico e di viaggio, un grande racconto che
tiene incollati fino all’ultima pagina. Ambientato nel 1859, il romanzo
racconta di Patrick Sumner, un giovane medico che ha servito
nell’esercito inglese durante l’assedio di Delhi. Ma nel suo passato
militare c’è un evento oscuro che l’ha costretto alle dimissioni e il
cui ricordo lo perseguita. Rimasto senza un soldo e in fuga dai propri
fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una nave
baleniera, la Volunteer. Nel nord della baia di Baffin, tra il Canada e
la Groenlandia, c’è una polinia (una zona di mare artico dal microclima
particolare dove si concentrano le balene) nota come North Water: è qui
che è indirizzata la Volunteer, ed è qui che il suo equipaggio scoprirà
cos’è l’inferno. Del resto sembra già una nave di dannati: a bordo della
baleniera, Sumner si ritrova di fronte un’umanità perduta e violenta.
Ma soprattutto si ritrova di fronte un uomo brutale, che sembra essere
l’incarnazione stessa del male: Henry Drax, ucciso un giovanissimo
mozzo, primo di una serie di brutali omicidi, Sumner è costretto a
guardare in faccia il suo passato e a sfidare nuovamente l’orrore.
McGuire ha convinto tutti, pubblico e critica, e non c’è da stupirsi.
Perché in queste pagine c’è tutto quello che qualunque lettore vorrebbe
trovare: avventura, emozione, suspense.
Ian McGuire è nato nei dintorni di Hull e ha
studiato all’Università di Manchester, dove nel 2007 è stato
co-fondatore del Centre for New Writing.
I suoi racconti sono stati pubblicati, tra gli altri, dalla «Paris
Review» e dalla «Chicago Review». Il suo romanzo, Le acque del nord, è
stato candidato al Man Booker Prize nel 2016. Il testo ha ricevuto
ottimi riscontri dalla critica, a tal punto da essere inserito in ogni
lista dei migliori libri dell’anno dal «New York Times» al «Wall Street
Journal», passando per il «Guardian» e il «New Statesman». Bestseller
sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra, da questo libro la Bbc sta
producendo una serie televisiva diretta da Andrew Haigh.
Il Mediterraneo è un “enigma meraviglioso”. Mare
di viaggi avventurosi, teatro delle più grandi battaglie navali della
storia e di conflitti religiosi insanabili, dimora comune di ebrei
cristiani e musulmani, culla di Omero. Mare interno, lo chiamavano i
Greci, e nostro i Romani. È un pezzo di mondo dove tutto è accaduto, e
tutto accade: nascita del pensiero greco e della cultura araba,
mescolanze di civiltà, popoli e tradizioni. Nunnari con Destino mediterraneo racconta
il Grande Mare delle tre religioni monoteiste, degli scambi, dei
commerci, delle bellezze del paesaggio e della natura, dei misteri,
delle leggende, delle scorrerie piratesche e delle migrazioni bibliche. Riflette a lungo sull’Italia, che nel Mediterraneo è interamente immersa, col suo Sud, avanguardia occidentale verso Medioriente e Africa del Nord, e ponte di collegamento dell’Europa. Nonostante tutte le contraddizioni, i ritardi sulla modernità, le incessanti correnti migratorie, e i focolai di guerra, il nostro mare – sostiene l’autore – è il posto giusto per riscoprire la cultura d’origine dell’Occidente e lo spirito europeo: “Mediterraneo non è solo una nozione geografica, ma un vecchio nome, che si porta dietro la storia di tre continenti e di tre insiemi di civiltà; un patrimonio culturale che, in un futuro che si presenta pieno d’incognite, nel mondo che naviga senza bussola, smarrito, impaurito, e rinchiuso nei suoi falsi valori ingannatori, rappresenta l’eredità che ci può salvare”.
delle leggende, delle scorrerie piratesche e delle migrazioni bibliche. Riflette a lungo sull’Italia, che nel Mediterraneo è interamente immersa, col suo Sud, avanguardia occidentale verso Medioriente e Africa del Nord, e ponte di collegamento dell’Europa. Nonostante tutte le contraddizioni, i ritardi sulla modernità, le incessanti correnti migratorie, e i focolai di guerra, il nostro mare – sostiene l’autore – è il posto giusto per riscoprire la cultura d’origine dell’Occidente e lo spirito europeo: “Mediterraneo non è solo una nozione geografica, ma un vecchio nome, che si porta dietro la storia di tre continenti e di tre insiemi di civiltà; un patrimonio culturale che, in un futuro che si presenta pieno d’incognite, nel mondo che naviga senza bussola, smarrito, impaurito, e rinchiuso nei suoi falsi valori ingannatori, rappresenta l’eredità che ci può salvare”.
Mimmo Nunnari, giornalista e saggista, ha pubblicato: Nord Sud, l’Italia da riconciliare (1992), Storia della rivolta. Reggio 1970 (2000), Media arabi e cultura nel Mediterraneo (2009), Viaggio in Calabria, dalla Magna Grecia al Terzo Millennio (2009), La lunga notte della rivolta (2010) e, per Rubbettino, Dal giornale al portale (2004) e La Calabria spiegata agli italiani (2017).
LifeGate PlasticLess
è il progetto di LifeGate, nato l’8 giugno 2018 in occasione della
Giornata Mondiale degli Oceani, volto a ridurre la plastica nei nostri
mari grazie a un’ampia rete di collaborazioni che include porti,
istituzioni pubbliche, aziende, associazioni e persone. Il progetto
intende dare una risposta concreta al problema dell’inquinamento
da plastica già presente nei nostri mari, adottando il dispositivo
Seabin da installare nei porti. Si tratta di un cestino di
raccolta dei rifiuti galleggianti in grado di catturare circa 1,5 kg di
detriti al giorno, ovvero oltre 500 kg di rifiuti l’anno (a seconda del
meteo e dei volumi dei detriti), comprese le microplastiche da 5 a 2 mm
di diametro e le microfibre da 0,3 mm. Il Seabin viene immerso
nell’acqua e fissato ad un pontile con la parte superiore del
dispositivo al livello della superficie dell’acqua. Grazie all’azione
spontanea del vento, delle correnti e alla posizione strategica del
Seabin, i detriti vengono convogliati direttamente all’interno del
dispositivo. La pompa ad acqua, collegata alla base dell’unità, è capace
di trattare 25mila litri di acqua marina all’ora. I rifiuti vengono
catturati nel cestino al suo interno, che può contenere fino a un
massimo di 20kg, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in
mare. Quando la borsa è piena, viene svuotata e pulita. LifeGate ha scelto Seabin
rispetto ad altri metodi di raccolta, ad esempio al sistema manuale,
perché può funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 consentendo, a
costi contenuti, una efficace e continuativa raccolta dei rifiuti
plastici galleggianti con minimo sforzo da parte del personale addetto.
Inoltre cattura anche ciò che non è visibile all’occhio umano come
microplastiche e microfibre.
LIFEGATE CONSULTING AND MEDIA SPA
LifeGate garantisce servizi di consulenza sui temi della sostenibilità, che oggi è un valore imprescindibile per la crescita di aziende e organizzazioni.
LifeGate Consulting offre strumenti concreti per implementare la Sostenibilità e supporta in maniera integrata le aziende che hanno intrapreso o vogliono intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile. L’adozione di un modello d’impresa People Planet Profit offre la possibilità di intraprendere in modo strutturato un percorso che utilizzi la sostenibilità come strumento di sviluppo e differenziazione concreto, misurabile, orientato ai risultati economici e socio-ambientali, a beneficio sia dell’azienda stessa sia dei suoi stakeholder.
LifeGate garantisce servizi di consulenza sui temi della sostenibilità, che oggi è un valore imprescindibile per la crescita di aziende e organizzazioni.
LifeGate Consulting offre strumenti concreti per implementare la Sostenibilità e supporta in maniera integrata le aziende che hanno intrapreso o vogliono intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile. L’adozione di un modello d’impresa People Planet Profit offre la possibilità di intraprendere in modo strutturato un percorso che utilizzi la sostenibilità come strumento di sviluppo e differenziazione concreto, misurabile, orientato ai risultati economici e socio-ambientali, a beneficio sia dell’azienda stessa sia dei suoi stakeholder.
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