In chiusura dal Salone Internazionale del Libro di Torino,
si sono tirati i bilanci. Una edizione caratterizzata dalle polemiche, ma anche
da risultati promettenti.
Dati resi noti da Silvio Viale nella conferenza di chiusura
dove c’è stata una standing ovation per applaudire Nicola Lagioia. Soddisfatti
il presidente del Circolo dei Lettori, Giulio Biino, e la direttrice Maurizia
Rebola: “Questa edizione è un grande successo e una grande festa – ha detto
Biino – la ricetta di questo Salone ha visto grande passione ed entusiasmo, ma
anche competenza, sapienza ed esperienza e questa è la ricetta”.
E Lagioia commenta: "Io sono un uomo di dialogo, da
parte mia la polemica è chiusa, è superata. E' anche normale che il Salone
generi polemiche - è una delle agorà più importanti di questo paese in cui si
parla di cultura e la cultura è anche scontro di idee purché rimanga
civile". In merito alla richiesta di dimissioni arrivata dal capogruppo
della Lega in Consiglio comunale, Fabrizio Ricca, Lagioia aggiunge: "Ho
ancora due anni e stiamo cercando di restituire un Salone più forte di come
l'abbiamo preso. In questi primi due anni abbiamo ricompattato tutto il fronte
editoriale riportando al Salone tutta la filiera del libro.
A riguardo, Il codice
etico su cui si sta ragionando, continua Biino, è la soluzione al
momento più praticabile per evitare, in futuro, casi simili. La sua opinione
contraria alla decisione di espellere Altaforte era nota, la discussione
all’interno del comitato di indirizzo è stata «robusta», ma alla fine la
questione morale è andata oltre la norma e «quella presa è stata l’unica
soluzione possibile. Non credo che il codice etico sia la panacea — continua —
ma è lo strumento più semplice, quello che adottano le amministrazioni
pubbliche. Se si chiede a chi vuole partecipare al Salone di sottoscriverlo, se
ci si impegna, per esempio, a non fare apologia del fascismo e poi lo si fa, è
più facile, da un punto di vista giuridico, risolvere un contratto, anche se
entra sempre in gioco un aspetto di valutazione».
Anche gli editori, fatto
un primo parziale bilancio, si sono detti soddisfatti. Un comparto che
registra segnali positivi con qualche ripercussione soprattutto per alcuni
stand nel nuovo padiglione Oval. «I primi due giorni non sono andati bene —
dice Sandro Ferri, editore di e/o, la casa editrice che pubblica Elena Ferrante
— e noi siamo sotto la media dello scorso anno, ma bisogna anche dire che
venerdì avevamo pochi eventi. L’Oval mi piace e penso che con il tempo la gente
arriverà, se lo si segnala meglio».
A fine conferenza, poi, sono state annunciate le date
delle prossime due edizioni, quella del 2020, dal 14 al 18
maggio, e del 2021, dal 13 al 17 maggio, che verranno ideate e
progettate dalla stessa squadra che ha lavorato in sinergia all’edizione
2019: Associazione Torino, La Città del Libro, che si occupa dei contatti
con gli espositori, della progettazione, realizzazione e layout di spazi e
allestimenti, e Fondazione Circolo dei lettori, che ha in capo la
programmazione culturale e la comunicazione dell’evento. Confermata quindi la
continuità e la direzione editoriale di Nicola Lagioia fino al 2021.
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