I NEMICI DEI TAURINI: INSUBRI E BOI
INSUBRI
Popolazione
celtica, originaria della Gallia transalpina e stanziatasi nell’Italia settentrionale,
tra il Ticino e il Lago di Como, sullo scorcio del 5° sec. a.C. Loro centro principale fu
Mediolanum (Milano). Nel 225 a.C., collegatisi con altre tribù celtiche, gli I.
mossero contro i Romani ma furono sconfitti a Talamone, e quindi sottomessi
da Marco Claudio Marcello dopo la battaglia di Clastidio (222). Alleati di
Annibale durante la seconda guerra punica, furono definitivamente domati nel
194. Ottennero la cittadinanza romana nel 49 a.C.
BOI
Popolazioni
galliche che parteciparono tra il 450 e il 400 a. C. all'invasione dell'Italia settentrionale.
Si stabilirono a mezzogiorno del Po, nella regione di Mutina (oggi
Modena) e di Felsina (oggi Bologna), tra gli Anamari che
occuparono la parte occidentale della regione cispadana, nei pressi di Piacenza
e di Casteggio, e i Lìngoni che ne occuparono l'estrema parte orientale. Come
gli Insubri tra i Galli transpadani, così i Boi furono i più potenti tra i
Galli trasmigrati a mezzogiorno del Po; sì che s'impadronirono della città
principale dell'Etruria cispadana, Felsina, la quale, dal loro nome, venne poi
chiamata Bononia.
Stanziatisi in Italia ebbero coi Romani guerre molteplici. Non è
noto se all'incursione dei Senoni nell'Italia centrale nel 284 a. C. i Boi
abbiano partecipato. Ma, contrattaccati e vinti i Senoni subito dopo, i Boi
discesero nel 283 a vendicarli, alleandosi con gli Etruschi. Nella battaglia al
Lago Vadimone, di quell'anno stesso, essi furono pienamente disfatti, e l'anno
dopo (282 a. C.), avendo ricevuta una nuova sconfitta dal console Q. Emilio
Papo, chiesero e ottennero la pace.
La guerra riarse nel 238, senza peraltro notevoli successi per i
Romani; e poi negli anni 237-236. In quest'anno fiere discordie scoppiarono nel
campo dei Boi raccolti contro la colonia latina di Ariminum (Rimini);
poi nel 225 la guerra si riaccese, con la partecipazione degl'Insubri, dei
Lìngoni, dei Taurini, e dei Gesati transalpini. Dopo un primo successo
riportato contro i Romani presso Chiusi, i Galli subirono una disfatta
irreparabile al Capo Telamone (a. 225 a. C.); e uno dei vincitori, il console
L. Emilio Papo, penetrò allora per la prima volta nel cuore del paese dei Boi,
devastandone il territorio. I consoli del 224 invasero nuovamente il paese, e
costrinsero i Boi alla pace con la cessione di parte del loro territorio. Dipoi
una sollevazione di Boi fu provocata dalla deduzione delle colonie di Cremona e
di Placentia; e i Romani furono lungamente molestati nella valle del Po durante
la seconda guerra punica. Finalmente i Boi vennero definitivamente assoggettati
nel 191 a. C. da P. Cornelio Scipione Nasica, cugino dell'Africano, e privati
di metà del loro territorio. Qualche anno dopo, nel 189 a. C., fu dedotta a
Felsina una colonia latina che si denominò Bononia.
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