Quel pensiero, assieme ai raggi abbacinanti del sole, gli infuse nuovo vigore esortandolo a rimettersi in cammino. Le membra sfinite, che poco prima avevano rifiutato ogni ordine, ripresero a obbedire nonostante l’indolenzimento. Avviandosi verso la foresta scorse con la coda dell’occhio il balzo di un leprotto, mentre nella valle riecheggiava un suono mai udito prima: quasi certamente il verso di un animale, difficile da classificare; sicuramente ben lontano da un ululato o dal bramito dell’orso, ma capace, tuttavia, d’infondere angoscia.
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