Lasciato il nascondiglio fece per voltarsi, ma il sangue gli si raggelò nelle vene: lungo il sentiero del grande colle stava calando il più grande esercito mai visto. Un lungo serpentone umano che, seguendo il sentiero, scendeva verso valle; le armature, le spade e le cuspidi delle lance risplendevano ai raggi del sole. A precederli, il clangore dei calzari chiodati che, nel loro passo cadenzato, battevano il terreno come il maglio di un fabbro. In sella a splendidi destrieri, maestosi cavalieri dai lunghi mantelli e cimieri di fogge differenti aprivano la via alla colonna, mentre altri, disposti sui lati di essa, ne scortavano il possente incedere. Guerrieri schierati in plotoni ordinati e compatti, mentre un nugolo di bandiere e stendardi circondavano quello che, con tutta probabilità, doveva esserne il comandante.
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