A partire dal 1° febbraio, e fino al 1° marzo, le Amiche e gli Amici della domenica potranno proporre libri di narrativa pubblicati in Italia tra il 1° marzo 2022 e il 28 febbraio 2023. Ogni Amica/o ha la facoltà di presentare una sola opera. Spetterà poi al Comitato direttivo scegliere i dodici libri in concorso per la LXXVII edizione.
Durante questo mese, ogni mercoledì, annunceranno tutti i titoli proposti.
Questi i primi quindici titoli proposti oggi:
Nicoletta Bortolotti
Un giorno e una donna
Harper Collins
Presentato da
Maria Rosa Cutrufelli
«Dama Scrittura ha molti padri ma non molte madri.»
C’è passione, c’è talento letterario, c’è sapienza creativa in questo libro che ha l’accuratezza e la precisione del romanzo storico e, al tempo stesso, tutto il potere seduttivo e la vitalità della biografia. Così il linguaggio, immaginifico e spesso sontuoso al punto da richiamare alla mente la scrittura di Maria Bellonci, viene calato nella forma semplice, diretta, e abbastanza inusuale (ai giorni nostri) dell’epistolario.
Maria Grazia Calandrone
Dove non mi hai portata
Einaudi
Presentato da
Franco Buffoni
Gaja Cenciarelli
Domani interrogo
Marsilio
Presentato da
Lorenzo Pavolini
Presento al premio Strega 2023 il romanzo di Gaja Cenciarelli, Domani interrogo (Marsilio) perché restituisce all’avventura dell’insegnamento tutta la appassionata e disperata urgenza dei nostri giorni, come pochi libri hanno saputo fare nella pur sconfinata produzione sul tema, spingendosi oltre nella rappresentazione della classica alternativa tra professione o missione. Ci riesce per la qualità della scrittura, le doti di sintesi, rapidità e precisione, ci riesce facendo coincidere la narratrice protagonista del romanzo, una professoressa d’inglese di una quinta liceo, considerata la classe più difficile di un istituto tecnico in una zona periferica di Roma, con la scuola stessa, corpo ed edificio, persona e istituzione, e soprattutto ci riesce perché racconta la scuola come il luogo di uno scambio ancora possibile, attraverso la parete della lingua, che si fa porosa, messa in comune, bistrattata, più volte abbattuta e rinnalzata, ma sempre attiva nell’esprimere il punto di massimo scontro, e anche di commistione e confusione tra adulti e ragazzi. Nel romanzo di Gaja Cenciarelli fragilità e paura di non farcela sono ampiamente redistribuite tra la protagonista e i ventisei ragazzi della sua classe, di cui il lettore impara a conoscere tutto quello che si può conoscere, rendendo un anno di insegnamento non soltanto il passaggio cruciale verso l’abisso, ma lo spazio vitale in cui crescere e ritrovarsi.
Gianfranco Di Fiore
L’amore inutile
Wojtek
Presentato da
Valeria Parrella
Il romanzo mantiene ciò che il titolo promette. È durissimo da leggere: è la storia – sembra a lungo privata, d’altri tempi, personale – di un intellettuale che ha una relazione telefonica con una ragazza frivola. I due hanno bisogno l’uno dell’altro perché uno non ha più rispetto di sé e l’altra non ha più quella bellezza fisica che riteneva essere la sua chiave d’accesso al mondo. Terribile il rivelarsi che in realtà in ballo ci siamo tutti, e lo spreco, l’inutilità non sono affatto storia d’altri.
Roberto Ferrucci
Storie che accadono
People
Presentato da
Tiziano Scarpa
Storie che accadono racconta un viaggio in tram attraverso Lisbona. Il protagonista, che coincide con l’autore, è salito sul numero 28, un tram storico della capitale portoghese. Insieme alla sua compagna, Tirsa, ha appena visitato per la prima volta la tomba di Antonio Tabucchi, al Cemitério dos Prazeres, il «Cimitero dei Piaceri”. Così il filo del racconto mette insieme le rievocazioni della lunga frequentazione fra Tabucchi e Ferrucci, sin da quando quest’ultimo era uno studente, quasi quarant’anni fa, alle prese con una tesi di laurea proprio su di lui. Questo memoir diventa una specie di monumento funebre molto vitale, il ritratto di un grande scrittore, in pubblico e dietro le quinte, ma anche uno studio su che cos’è la riconoscenza e le sue ambivalenze.
Lo propongo al Comitato Direttivo come candidato al Premio Strega per vari motivi. Il primo è un valore che definirei esistenziale: la lezione che ci danno i maestri – con i loro libri, con le loro scelte pubbliche; e con il sostegno ravvicinato, con gli esempi involontari, in circostanze spicciole – e il modo di portare tali maestri con noi nella memoria. E poi, già, la memoria: quella che conta, che agisce, che ci serve, è quella che si mescola alla vita; una memoria puntiforme, portatile; il ricordo di un episodio spunta quando meno te lo aspetti, e questo libro lo mostra molto bene. Infine, c’è la qualità della scrittura: la sintassi di Ferrucci è personalissima, direi unica, perché riesce ad aprire una finestra sulla mente dell’autore, ma al tempo stesso si preoccupa sempre di risultare chiara al lettore. Articolata e comunicativa, raffinata e confidenziale, procede per addizione di piccoli incisi, di sprofondamenti, colpi di pollice sull’argilla delle parole: una virgola, una ripetizione chiarificante, una precisazione, per non lasciare mai solo chi legge.
Patrick Fogli
Così in terra
Mondadori
Presentato da
Antonella Cilento
Daniela Gambino
Due fuori luogo
Jack Edizioni
Presentato da
Fulvio Abbate
Il romanzo di Daniela Gambino, Due fuori luogo, pubblicato da Jack Edizioni, racconta e prova a restituire la «vita agra» di due ragazzi siciliani a Milano. Lui e Lei. Lei palermitana, Lui catanese. Fuori sede e insieme, appunto, fuori luogo, forse anche caratterialmente e antropologicamente agli antipodi, lì a coabitare. Il luogo, la «casa», lo smarrimento, la passione, il sesso, le emoticon, il «pacco» che i genitori inviano da «giù», e ancora il senso di calda estraneità, perfino «la lotta con l’accento e le vocali aperte» per non avere percezione d’essere «stranieri». La commozione e il divertimento. Il microcosmo nascosto di una relazione sentimentale tra «emigranti» a loro modo intellettuali iperconnessi, digitalizzati, con i genitori che appaiono in videochiamata o in chat come santi evocati in un ex-voto contemporaneo, post era dei baby boomer. L’epopea struggente dei siciliani a Milano, appunto, al tempo di Instagram e di TikTok. La nostalgia del mare di Mondello e di Sant’Agata Li Battiati in un oceano di email. Ma anche il racconto di Milano, la città «agra», nei giorni del lockdown, un romanzo intimo e, a suo modo, perfino politico, dove si riflette anche su un contesto sub-culturale ed economico lontano, «alieno» e tuttavia che strega lo sguardo di chi lo narra. Non il «Pirellone» da far esplodere come immaginava il toscano Bianciardi, semmai la città da rendere intima nello sguardo quotidiano. Per queste ragioni, ritengo che il libro meriti di partecipare all’edizione del Premio Strega 2023.
Irene Graziosi
Il profilo dell’altra
E/O
Presentato da
Simonetta Fiori
Gian Marco Griffi
Ferrovie del Messico
Laurana Editore
Presentato da
Alessandro Barbero
Sapo Matteucci
Per futili motivi
La Nave di Teseo
Presentato da
Filippo Bologna
Renato Minore e Francesca Pansa
Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano
Mondadori
Presentato da
Raffaele Manica
Tommaso Pincio
Diario di un’estate marziana
Perrone
Presentato da
Nadia Terranova
In questo libro si cammina, e molto. È un camminare generativo in cui il tempo si ridisegna e le parole si fanno precise, mentre l’eredità di Ennio Flaiano si traduce in passi lontani dalla staticità di un bagaglio e si libera, finalmente, da un’aura restrittivamente iconica e postuma. Ragionare insieme alla vita di Flaiano diventa qui interrogativo sul presente, con occhi disillusi ma non sconsolati. Tommaso Pincio instaura un dialogo con il vincitore del primo Premio Strega che fuoriesce dalla logica binaria del corpo a corpo e racconta, per attraversamenti e andirivieni, anche la storia di una città ipernarrata riuscendo nel piccolo miracolo di una originalità persistente, non inseguita ma come trovata per strada. E forse sono i libri più belli quelli che scappano di mano, trasformando chi li scrive e poi chi legge in un modo misterioso e inesorabile.
Diario di un’estate marziana ha molti meriti e porta a termine alcune rivoluzioni, a cominciare dall’aver trasformato quel sostantivo, marziano, in un aggettivo. Pincio non rinuncia alla narrazione ma non sceglie un genere, si apre a una nuova grammatica che ha costruito libro dopo libro e trova qui il suo esito più felice. Esistono ancora i salotti letterari, anche se le poltrone in velluto sono diventate bacheche dei social network? C’è un’anima dei premi letterari? In quante e quali forme sono legati uno scrittore e una città? Cosa intendiamo per romanzo? Sono alcune delle questioni che mi sono rimaste da queste pagine, scritte con la freschezza e la profondità di chi ha usato un terzo occhio per guardare a fondo dentro una vita, anzi almeno due.
Lodovica San Guedoro
Sacro Amor profano
Les Flâneurs Edizioni
Presentato da
Franco Cardini
Mi sono deciso a proporvi Sacro Amor profano, lavoro di una nobildonna italiana dal cognome che farebbe invidia a Guido Da Verona, ma che non è uno pseudonimo. Accintomi a leggiucchiare il manoscritto in un pomeriggio domenicale di quelli in cui, potendo, si ama oziare in poltrona col gatto sulle ginocchia e un bicchiere a portata di mano, mi sono scoperto con sorpresa ad appassionarmi alla lettura.
Non dirò, non dico, non voglio dire che sia “nata una stella”. Ma non mi è dispiaciuto uno stile forse talora un po‘ troppo letterario, tuttavia qua e là etereo e mordace, lieve e corrosivo, aulico e semplice. Un po‘ ingenuo forse: ma chissà…? Il libro di una «scrittrice in esilio» in molti sensi, desueto forse ma dotato di intensità espressiva ed emozionale.
Propongo questa autrice all’edizione 2023 del Premio Strega per la sua sorvegliata immaginazione, il suo serio artigianato e la sua fedeltà ai valori modesti ma anche eterni della non necessariamente grande, tuttavia vera e buona letteratura.
Ezio Sinigaglia
Sillabario all’incontrario
TerraRossa
Presentato da
Lorenza Foschini
Chi ama la letteratura e la lingua italiana non penso possa fare a meno di apprezzare le opere di Ezio Sinigaglia. Fra queste Sillabario all’incontrario è forse il suo lavoro più significativo.
Con il pretesto di risalire alla radice del suo malessere, il narratore scompone la realtà in voci di un sillabario che procedono dal mondo esterno verso quello interiore; viene così ripercorsa in forma romanzesca la vita privata dell’autore attraverso un’indagine che tocca temi cruciali, tornati al centro del dibattito contemporaneo: i legami di sangue e la paternità non biologica, il mistero dell’infanzia e quello della natura animale e vegetale, la devastazione dell’ambiente e l’invadenza del denaro, lo scandalo della bisessualità e il rifiuto dei ruoli convenzionali. Ma soprattutto la passione per la scrittura e il difficile rapporto con la propria memoria, pulsante di piaceri irripetibili, dolori mai del tutto sopiti e colpe sempre imperdonabili.
Sillabario all’incontrario ha il respiro di un romanzo giallo, la spudoratezza di un diario intimo, l’acume penetrante di un’autoanalisi, il tutto legato da una scrittura musicale e ironica, ma anche schietta e aderente alle cose come il linguaggio dei bambini.
Il Premio Strega è una meravigliosa opportunità per dare finalmente a Ezio Sinigaglia il posto che gli spetta nella letteratura contemporanea.
Michele Zatta
Forse un altro
Arkadia
Presentato da
Maria Pia Ammirati
Forse un altro è una sorprendente opera prima che trascende ogni definizione. Narra una storia intima e universale che si snoda agile fra le pieghe del nostro immaginario affrontando i temi e le domande spesso scomode che da sempre segnano l’effimera natura della nostra esistenza terrena. È un’allegoria sul senso della vita scritta in modo ironico e disincantato ma che cela un’anima profondamente malinconica. Come nei morality plays medievali la Morte si misura con il protagonista, anzi con la personificazione materna della sua vita. Al cospetto di uno scalcagnato Destino, la Morte e la Vita si contenderanno il protagonista Mike Raft in una rivisitazione postmoderna della Danza Macabra. La Vita potrà contare sull’ausilio della Verità, della Giustizia e soprattutto dell’Amore ma l’esito non è per nulla scontato e la trama riserva sorprese continue fino all’ultima pagina. La sfida ci conduce al senso dell’esistenza che si cela dentro ognuno di noi. Ogni riga costituisce un riferimento, un rimando al ricco mondo letterario, musicale e audiovisivo di Michele Zatta, sceneggiatore e manager televisivo. A voler enucleare il filo rosso della storia, Forse un altro è un romanzo d’amore costruito e proiettato su diversi livelli di narrazione – un po’ come un testo di Woody Allen a cui l’autore dichiaratamente si ispira – ma nel contempo è qualcosa di più.
Approfondisce, cesella ed elabora una concezione dello stare su questo mondo che a tratti può apparire paradossale ma nello stesso istante apre inattese rivelazioni ed epifanie. Un libro che attinge alla più moderna scrittura cinematografica e che anche per questo si presta a fare breccia nei lettori più giovani. In estrema sintesi una coraggiosa – e riuscita – prova d’autore.
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