Gli esami di
maturità sono ormai in dirittura d’arrivo e, come ogni anno, viene confermata
la precaria preparazione di alcuni studenti. Tanti i maturandi che sono
scivolati sulle varie materie. Italiano, storia,
geografia, letteratura: nessun settore è stato risparmiato. A
inchiodare i ragazzi sono stati direttamente i loro ‘colleghi’, testimoni
involontari di questo piccolo scempio. Ed è proprio grazie alle loro ‘soffiate’, raccolte con
una survey online, che
Skuola.net ha potuto costruire la sua tradizionale enciclopedia
degli orrori da maturità.
La prima ed essere
massacrata è la letteratura italiana; secondo alcuni studenti, infatti, ‘I Malavoglia’ sono stati
scritti da D’Annunzio e non da Verga, la poetica del fanciullino non sarebbe di Pascoli ma
dello stesso vate abruzzese, Leopardi era un Illuminista. Anche
se il top si raggiunge quando il famoso ‘ideale
dell’ostrica’ di Verga diventa ‘la storia della cozza’. E che dire di “Dante è nato a Milano”. Immancabile, infine, il classico dei
classici: “D’Annunzio era un
estetista”. Se la letteratura italiana piange, quella
straniera non ride di certo: sembra assurdo ma qualcuno ha sostenuto che ‘Gente di Dublino’ è
ambientato a Londra, i più creativi lo attribuiscono
addirittura ad Orwell anziché a Joyce.
Dalla padella alla
brace con la storia antica: Nerone, infatti, non avrebbe subìto la congiura dei Pisoni ma dei
‘pistoni’. Difficile che gli studenti riescano a completare il
programma di storia del Novecento, infatti, come sostengono alcuni
inconsapevoli revisionisti: partigiani hanno combattuto al fianco di Mussolini;
le Brigate Rosse hanno operato durante il ventennio fascista. Rimanendo in
tema, durante un colloquio orale è stato asserito che la legge Acerbo (varata
dal fascismo nel 1923 per rafforzare il partito in Parlamento) “è la riforma
elettorale che ha dato alle donne il diritto di voto”. Per non parlare di chi ha
dibattuto sullo sterminio della razza ariana ad opera di Hitler e chi ha
indicato il ’45 come anno d’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Anche l’attualità
soffre di strafalcioni: sarebbe bastato seguire un telegiornale negli ultimi
sei mesi per sapere che Kim Jong-un non è un dittatore giapponese. Ma il vero
genio appartiene a due ragazzi in particolare. Uno, durante la terza prova, ha
chiesto ai vicini di banco: “Chi ha scritto il diario di Anna Frank?”. Il
compagno, però, lo ha superato: ha inserito nella tesina
la Prima Guerra Mondiale,
con risultati pessimi. Scena muta alla seguente
domanda: “Quali
sono le cause della Prima Guerra Mondiale?”.
Nessuna delle
materie è rimasta immune allo scempio, la geografia? Per alcuni alla domanda
dov’è l’India? la risposta è stata: “Si trova in Africa”. Il Giappone? “Confina
con la Polonia”; ed è per questo – continua l’ignaro – l’avrebbe invasa
all’inizio del secondo conflitto mondiale. La città di Torino? “È il capoluogo
della Toscana”. L’Umbria? “È una città vicina ad Assisi”. Disarmante la
risposta di chi, alla domanda “Quante sono le regioni italiane?” ha replicato
serenamente con un “Boh!”. Persino in Storia dell’arte l’impressionismo è stato definito come un’avanguardia storica, oppure La Gioconda è stata dipinta da Giotto.
Da rizzare i capelli gli strafalcioni in grammatica: il professore domanda “Come
si chiama la pratica con cui ci si autoinfliggono delle ferite?”. La
risposta? Semplice: “Autoerotismo”.
E
per finire una chicca: nella seconda prova al liceo classico, versione di greco, un maturando si presenta con il
vocabolario di latino.
Nessun commento:
Posta un commento