di Pierangelo Colombo

martedì 14 maggio 2019

Il salone del libro; il bilancio


In chiusura dal Salone Internazionale del Libro di Torino, si sono tirati i bilanci. Una edizione caratterizzata dalle polemiche, ma anche da risultati promettenti.  Il Salone del Libro 2019 si chiude con 148 mila visitatori con un +3% rispetto allo scorso anno.

Dati resi noti da Silvio Viale nella conferenza di chiusura dove c’è stata una standing ovation per applaudire Nicola Lagioia. Soddisfatti il presidente del Circolo dei Lettori, Giulio Biino, e la direttrice Maurizia Rebola: “Questa edizione è un grande successo e una grande festa – ha detto Biino – la ricetta di questo Salone ha visto grande passione ed entusiasmo, ma anche competenza, sapienza ed esperienza e questa è la ricetta”.
E Lagioia commenta: "Io sono un uomo di dialogo, da parte mia la polemica è chiusa, è superata. E' anche normale che il Salone generi polemiche - è una delle agorà più importanti di questo paese in cui si parla di cultura e la cultura è anche scontro di idee purché rimanga civile". In merito alla richiesta di dimissioni arrivata dal capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Fabrizio Ricca, Lagioia aggiunge: "Ho ancora due anni e stiamo cercando di restituire un Salone più forte di come l'abbiamo preso. In questi primi due anni abbiamo ricompattato tutto il fronte editoriale riportando al Salone tutta la filiera del libro.
A riguardo, Il codice etico su cui si sta ragionando, continua Biino, è la soluzione al momento più praticabile per evitare, in futuro, casi simili. La sua opinione contraria alla decisione di espellere Altaforte era nota, la discussione all’interno del comitato di indirizzo è stata «robusta», ma alla fine la questione morale è andata oltre la norma e «quella presa è stata l’unica soluzione possibile. Non credo che il codice etico sia la panacea — continua — ma è lo strumento più semplice, quello che adottano le amministrazioni pubbliche. Se si chiede a chi vuole partecipare al Salone di sottoscriverlo, se ci si impegna, per esempio, a non fare apologia del fascismo e poi lo si fa, è più facile, da un punto di vista giuridico, risolvere un contratto, anche se entra sempre in gioco un aspetto di valutazione».
Anche gli editori, fatto un primo parziale bilancio, si sono detti soddisfatti. Un comparto che registra segnali positivi con qualche ripercussione soprattutto per alcuni stand nel nuovo padiglione Oval. «I primi due giorni non sono andati bene — dice Sandro Ferri, editore di e/o, la casa editrice che pubblica Elena Ferrante — e noi siamo sotto la media dello scorso anno, ma bisogna anche dire che venerdì avevamo pochi eventi. L’Oval mi piace e penso che con il tempo la gente arriverà, se lo si segnala meglio».
A fine conferenza, poi, sono state annunciate le date delle prossime due edizioni, quella del 2020, dal 14 al 18 maggio, e del 2021, dal 13 al 17 maggio, che verranno ideate e progettate dalla stessa squadra che ha lavorato in sinergia all’edizione 2019: Associazione Torino, La Città del Libro, che si occupa dei contatti con gli espositori, della progettazione, realizzazione e layout di spazi e allestimenti, e Fondazione Circolo dei lettori, che ha in capo la programmazione culturale e la comunicazione dell’evento. Confermata quindi la continuità e la direzione editoriale di Nicola Lagioia fino al 2021.

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