di Pierangelo Colombo

sabato 11 maggio 2019

Salone del libro; dibattico con Michela Murgia in "cosa è il fascismo?"


Sala rossa gremita per l’incontro dibattito sul fascismo tenutasi ieri al Salone del libro. A catalizzare l’attenzione di un pubblico attento sono stati cinque relatori e scrittori d’eccellenza come Francesco Filippi, David Bidussa, Mimmo Franzinelli, Claudio Vercelli e Michela Murgia.
Il tema, più che mai attuale, continua a far discutere e dividere; una delle domande, infatti, poste al centro del dibattito è stata: Il fascismo è un fenomeno storico o un’ideologia che supera la storia e la geografia politica europea? L’analisi pungente della scrittrice ha voluto fornire al pubblico un punto di riflessione. “È già troppo tardi” ha affermato, “ci ritroviamo a ribadire l’ovvio, ma se è tardi il motivo è dovuto perché qualcosa non ha funzionato come doveva. Il fascismo è già sdoganato nell’ultimo periodo”. 

“Non accetto” ha poi ribadito, “chi dice che il fascismo è finito ed è solo un tratto storico. È un metodo che fa ancora breccia e dobbiamo averne la consapevolezza”.
Presa di mira e offesa nelle ultime settimane da Matteo Salvini, Murgia ha spiegato che: “il fascismo non è un’ideologia. In tanti, oggi, negano di essere fasciste, ma nel loro modo di comportarsi affrontando la quotidianità lo sono”.
“Contro i fascismi non abbiamo che le parole” ha proseguito, “le parole creano mondi politici. A volte il linguaggio usato mi spaventa, da entrambe le parti. Bisogna ricominciare dal linguaggio, dare del fascista non basta e non ha senso. Occorre scardinare un modo di pensare”.  L’autrice sarda, autrice del libro ’Istruzioni per diventare fascisti’, ha sottolineato l’importanza del linguaggio: “C’è un fio rosso che unisce ruspa a rottamiamoli fino a vaffa… sono espressioni in cui l’altro è considerato un detrito, un ostacolo che ingombra e va eliminato. Un’area semantica che è già di tutti”.

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