Per la
rubrica, La Grande Guerra, oggi volevo proporre il saggio di Nicola Maranesi,
giornalista, coordinatore del progetto sulla Grande Guerra dell’Archivio
Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e autore per il Mulino di un saggio
coinvolgente dal punto di vista storico ed emotivo, “Avanti sempre”.
un viaggio tra le linee di filo spinato, al fianco del soldato italiano.
Raccontando la storia del fante Ferrini, il cui lampeggio dell’artiglieria nel
cielo notturno pareva un temporale. Agostino Ceccherini che prende per la prima
volta un treno. Antonio Preite appena arrivato nelle retrovie quando esplode un
proiettile di grosso calibro: venti morti e lui nemmeno sapevano chi fosse il
nemico. A Emanuele Di Stefano nessuno aveva detto di tenere bassa la testa nei
camminamenti. Il comasco Cordano che ha beccato cinque giorni di consegna per
essere stato sorpreso a leggere durante il servizio di sentinella. Il cibo e le
bevande sono irriconoscibili, le mani costrette a toccare ciò che non avrebbero
mai neppure sfiorato. Comincia così la Grande Guerra per oltre quattro milioni
di soldati italiani.
Descrizione
Casa, centro di addestramento e smistamento,
retrovia, trincea di massima resistenza, trincea di prima linea, trincea
avanzata, terra di nessuno. Nel corso della prima guerra mondiale furono circa
quattro milioni e duecentocinquantamila i soldati italiani direttamente
impegnati nelle operazioni belliche. Partirono dai quattro angoli della
penisola per contrapporsi al nemico, l'esercito austriaco, su di un fronte che
si estendeva per circa cinquecento chilometri, dal confine alpino con la
Svizzera al Mar Adriatico. Non fu questo, però, l'unico cammino che gli uomini
in età di leva condivisero durante i lunghi mesi di ostilità. È infatti
possibile individuare e raccontare le tappe di un altro percorso: un percorso
emotivo, scandito dagli stati d'animo che i soldati vissero durante la
permanenza al fronte. Per ricostruire tale percorso Nicola Maranesi ha
scandagliato i diari, le memorie e gli epistolari conservati nel fondo inedito
"Guerra mondiale 1914-18" dell'Archivio diaristico nazionale di Pieve
Santo Stefano, e ha intrecciato le diverse testimonianze in un volume che dà
risalto agli scritti autobiografici. Documenti vivi, eloquenti, che continuano
a rivelare aspetti inediti dell'esperienza bellica dei richiamati, dal momento
dell'arrivo in prima linea fino a quello, per chi ha potuto viverlo, del
ritorno a casa.
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