25 Aprile, una
ricorrenza che sta perdendo, anno dopo anno, la sua forza. Da commemorazione:
ricordare per non ricadere negli stessi errori, a mera occasione per
organizzare una scampagnata. Ha senso festeggiare il 25 Aprile? Ebbene sì,
celebrare il 25 Aprile è rispondere al dovere di rammentare a quale abisso
l’umanità sia sprofondata. Tramandare alle nuove generazioni quegli anticorpi
che i nostri padri ci hanno fornito attraverso le loro testimonianze, il dolore
dei loro ricordi e la memoria dei caduti in quel baratro.
Un libro che
vorrei consigliare è Dove finisce Roma dell’autrice Paola Soriga.
Descrizione
Ida è una staffetta partigiana entrata nella
Resistenza perché "non c'era nient'altro da fare". Il 28 maggio del
'44, mentre Roma aspetta che gli americani arrivino a liberarla, Ida scappa
fino alle porte della città per sfuggire ai fascisti. Si nasconde in una grotta
umida e buia, dove da piccola giocava con la sua amica Rita. Sola, affamata e
spaventata, ripercorre con voce quasi infantile, piena di candore e sensualità
insieme, piena di odori colori scoperte, la sua vita da ragazzina in Sardegna,
il rapporto con le sorelle e con i genitori, delusi dai suoi comportamenti
istintivi giudicati sfrontati dal paese, e la partenza "col cuore litigato";
poi l'arrivo a Roma, la nuova casa in cui abitare con la sorella Agnese e col
cognato, la scuola dove i compagni la chiamavano sardegnola, e una Roma che
spesso "la sfiniva la schiacciava la vinceva". I ricordi si affollano
di personaggi: un professore che trasmette l'amore per i libri e per primo fa
sentire le farfalle nella pancia, l'adorata amica ebrea scomparsa, Micol,
chissà se deportata, un partigiano che si rivela una spia, e soprattutto
Antonio, uomo d'azione, di cui Ida è innamorata. Su tutti incombe una guerra
che fino alla fine uccide giovani vite, raccontata da una prospettiva privata,
e per questo più nuda e più vera.
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