Maurizio Asquini (Foto tratta da Internet)
Maurizio Asquini, autore
novarese che conta nella sua
biografia romanzi di tutto rispetto come “Io non rispondo”; “Cervelli
bruciati”; “Il cielo sottoterra”, tutti pluripremiati in concorsi
letterari nazionali e internazionali. Un Palmarès
invidiabile fra cui annovera il
premio per la Pace dedicato a Tiziano Terzani; Voci di notte;
Enrico Bonino; Memorial Vallavanti Rondoni; universum academy città di Aosta,
solo per citarne alcuni.
Premio Città di Trieste (foto tratta dal suo sito web)
In questi giorni ha presentato la sua ultima prova, Razza umana,
destinata certamente a raccogliere il testimone dei precedenti romanzi andando
a incrementare i riconoscimenti dell’autore.
Proprio per approfondire questo suo ultimo lavoro, gli ho chiesto una piccola intervista che mi ha accordato gentilmente.
Innanzitutto voglio ringraziarti per aver accettato questa conversazione. Iniziamo con qualche domanda sul tuo approccio con la scrittura.
Vorresti spiegarci in poche parole l’amore per la scrittura e il ruolo che essa assume nella tua vita?
Vorresti spiegarci in poche parole l’amore per la scrittura e il ruolo che essa assume nella tua vita?
Il tutto è iniziato con un
corso di sceneggiatura che non ho terminato e che alla fine non mi ha mai dato
la possibilità di esprimermi, in seguito ho rivoluzionato i miei
lavori per poi partecipare ai vari concorsi letterari i quali, alla fine,
più volte mi sono classificato tra i primi. Ora scrivere è diventato pari a un
lavoro e a un dovere che ho per me stesso e verso il mio editore. Credo, alla
fine che scrivere sia qualcosa di cui finalmente mi riesce veramente.
Qual è stato il libro che ha ‘rivoluzionato’ la tua vita da scrittore?
Credo che per uno scrittore i
propri libri siano come i figli, perché ciascuno di essi ha occupato molto
sacrificio e lavoro. Quest'ultima è la mia quarta pubblicazione e devo dire che
sia io che l'editore abbiamo delle ottime speranze per la sua maturità grazie
ad una trama così toccante e originale. A questo rispondo che è stata la
continuità di pubblicare che ha rivoluzionato il mio lavoro di scrittore.
Quanto è importante,
secondo te, la promozione per il successo di un libro?
La fortuna dei miei romanzi
sono stati i premi che hanno “etichettato” le copertine e quindi garantito una
notevole qualità del testo: essere valutati da una giuria è un obiettivo molto
difficile. Se non si promuove o non si ha una casa editrice di tale
possibilità, non si vende alcuna copia e allora bisogna ricorrere agli incontri
con il pubblico. Io personalmente evito librerie e punto sopratutto ai locali
come le Osterie, i Birrifici, i Caffè letterari e persino una gelateria! E vi
garantisco che funziona più della classica libreria. Devo ammettere che ogni
pubblicazione aumenta la possibilità di farsi conoscere sia dai media che dai
giornali locali.
In che misura l’incontro
con altri autori ha influenzato il tuo modo di scrivere?
Poco nulla perché non ho
un'ampia conoscenza di autori. Piuttosto sono stati gli amici lettori, persone
con un grande bagaglio culturale, che hanno letto i miei inediti e saputo
consigliarmi. I loro giudizi, talvolta negativi e da professore “bacchettone”,
mi hanno aiutato a crescere e a migliorare.
Passiamo ora all’ultimo
libro pubblicato, RAZZA UMANA. Un libro che “mette a confronto chi odia e chi
non sa, chi non vuole o non può odiare“.
Una storia particolare e come
protagonista un ragazzo mentalmente minorato che ci racconta una storia,
appunto, attraverso gli occhi di un ragazzo speciale. Il destino gli farà
incontrare un misterioso personaggio, un vicino di casa, un anziano cinico e
incollerito. Si tratta di un ex criminale nazista agli arresti domiciliari. Due
personaggi, quindi, con due storie ben differenti.
Leggendo il precedente
romanzo, Il sole sottoterra, traspare l’accurato lavoro di ricerca storico
sociale di preparazione al romanzo, dalla sua uscita sono trascorsi due anni;
in questo lasso di tempo hai raccolto dati per l’ultimo libro? O hai portato
avanti anche altri progetti?
Certamente. Ho lavorato
duramente a quest'ultimo romanzo il quale ho ripreso da un vecchio lavoro che
ho riveduto ed elaborato. Ho già pronto un nuovo romanzo il quale sto ancora
limando e rivedendo alcuni punti. Sono anche autore di racconti, molti dei
quali vincitori di premi letterari e il gruppo teatrale LES AUTRES della
coreografa Anna Patrizia Caminati sta svolgendo un ottimo lavoro portando in
scena questi racconti. Ma i progetti che mi appassionano maggiormente sono i
concorsi letterari: nonostante mi comportino, alla fine, dei costi e talvolta
dei lunghi viaggi, mi danno molte soddisfazioni.
Qual
è stato il percorso impiegato per scrivere Razza umana?
Come ho appena specificato,
Razza umana si tratta di un lavoro che ho ripreso dopo anni di duro lavoro e di
esperienza letteraria. Ho curato ogni minimo particolare in modo che la lettura
non divenga pesante e difficoltosa. Sono certo che piacerà a chiunque lo legga.
Cosa vorresti che il
lettore riuscisse a comprendere leggendo questo libro?
Che talvolta la vita ci mette
davanti a delle scelte, ci fa incontrare persone sbagliate e opposte al nostro
carattere, ma alla fine è proprio il destino che, nel bene e nel male, ci aiuta
al proseguo della nostra vita.
Qual è stata l’idea che ti
ha ispirato?
In tutti
i miei romanzi ho scelto due personaggi completamente opposti tra loro: in
“Cervelli bruciati” c'è il tossico che incontra il vecchio fascista smemorato,
in “Io non rispondo” l'emarginato sociale con il ragazzo inabile e in “Il sole
sottoterra” il professore con l'aguzzina tedesca all'interno di un Lager. Qui
ho creato un personaggio che è costretto a seguire i consigli scritti su un
quaderno lasciati dalla sua mamma prima di morire, e l'incontro con un ex
criminale nazista agli arresti domiciliari. Immaginate voi che cosa ho da
raccontarvi?
Qual è il pubblico a cui è
rivolto Razza umana?
Ad ogni
genere di lettore: dal giovanissimo all'anziano, dal colto a chi affronta per
la prima volta la lettura di un romanzo, perché “Razza umana” può essere
considerato un esempio di vita.
Tre aggettivi per
descrivere il tuo libro.
Scorrevole, commovente a
tratti divertente e unico nel suo genere.
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