Tazio
Nuvolari, è ancora oggi il miglior pilota italiano della storia
dell’automobilismo. Nessuno l’ha mai superato nell’ardimento; il suo nome è
diventato simbolo della velocità e del coraggio, manifesto del futurismo. Di
lui è stato scritto molto, libri, biografie e l’indimenticabile canzone di
Lucio Dalla. Tante le imprese rimaste nella storia, una di queste è la vittoria
“impossibile”.
28 Luglio 1935
sotto un cielo cupo, si svolge il gran premio di Germania, al Nürburgring. Le
macchine tedesche, Mercedes e Auto Union, forti di una superiorità tecnica,
schierano vetture di oltre 500 cavalli. L'Alfa Romeo, gestita dalla Scuderia
Ferrari, è sfavorita nei pronostici, infatti schiera tre vecchie vetture P3
che, a parità di peso, sviluppa con il proprio otto cilindri di 3800 cc una
potenza di 330 cavalli. Per i tedeschi si tratta di una vittoria annunciata che
richiama, lungo il circuito, circa trecentomila spettatori, sul palco d’onore
ci sono molti ufficiali nazisti e Adolf Hitler.
In pista, però, c'è Tazio Nuvolari. Il mantovano, 43
anni, è fiducioso di poter disputare una buona gara, il circuito ha pochi
rettilinei e molte curve, dove il pilota può fare la differenza.
Al via, sotto
una leggera pioggia, Caracciola, soprannominato dai tedeschi Regenmeister,
signore della pioggia, prende la testa della gara, mentre Nuvolari è alle
spalle di Fagioli e Von Brauchitsch. Dopo sei giri, tutte le Alfa sono fuori
gioco, tranne quella di Nuvolari. Smette di piovere e Nuvolari supera di
slancio le tre Mercedes portandosi in testa. Al dodicesimo dei ventitré giri,
il mantovano rientra ai box per il rifornimento, ma durante la sosta la leva
che aziona la pompa della benzina si rompe ed i meccanici sono costretti ad
effettuare l'operazione manualmente. Nuvolari rientra in pista con un ritardo
di oltre un minuto dal primo. Al 13° giro, però, Rosemeyer è costretto al
ritiro, mentre Caracciola deve rallentare lasciando sfilare l'Alfa. Il
mantovano si ritrova nuovamente in seconda posizione, ma con un distacco dal
leader Von Brauchitsch che pare incolmabile. Il tedesco, che vuole stravincere,
aumenta l'andatura. L'italiano recupera terreno spingendo la propria vettura al
limite delle possibilità. All'ultimo giro, Nuvolari ha quasi raggiunto la
Mercedes, quando la posteriore sinistra del tedesco cede di schianto. È l’Alfa
Romeo del pilota italiano a passare per prima sul traguardo. Con l’inno
italiano viene issato il tricolore al posto della bandiera uncinata, il
pubblico si alza in piedi per tributare un lungo applauso all'asso mantovano,
autore di un'impresa memorabile.
Achille Varzi, anni dopo, ha dichiarato:
"Nuvolari, oltre ad essere sempre stato il mio maggior rivale, è stato il
miglior corridore di tutti i tempi. Non può essere definito un maestro ma un
artista del volante. Un maestro potrebbe insegnare. L'arte non si
insegna."
Il libro che vorrei consigliare oggi è: Nuvolari,
la leggenda rivive di Cesare De Agostani.
Descrizione
A partire dal
lontano 1930, più di una dozzina di libri sono stati dedicati a Tazio Nuvolari,
il leggendario pilota che molti considerano il più grande di tutti i tempi. Il
2003, cinquantenario della sua morte, offre l'occasione per riproporre una
nuova biografia. Non si tratta di un'edizione riveduta delle precedenti opere,
bensì di un nuovo prodotto originale, che si avvale delle ricerche più recenti
e offre al lettore un ritratto di notevole spessore storiografico e brillante
taglio narrativo, il tutto arricchito da una splendida sezione iconografica, a
cura di Gianni Cancellieri, costituita da circa 200 immagini, alcune tra le più
famose, altre rare, altre del tutto inedite. L'opera si chiude con l'albo d'oro
completo delle corse in moto e in auto che hanno visto Nuvolari protagonista
per un trentennio, dal 1920 al 1950.
Scheda libro
· Copertina rigida: 192 pagine
· Editore: Nada (8 marzo 2007)
· Collana: Vite da corsa
· ISBN-10: 8879112899
· ISBN-13: 978-8879112895
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