Come anticipato venerdì, oggi
presentiamo il secondo della terna finalista del premio Croce.
Si tratta di: Bobi Bazlen L’ombra di Trieste dell’autrice Cristina
Batocletti.
Cristina Battocletti, giornalista e scrittrice,
ripercorre la vita di Roberto Bazlen in una biografia accattivante. Superando
l’alone misterioso che circonda la figura dell’intellettuale, rende un bel
ritratto del personaggio. Attraverso un lungo lavoro di ricerca, ripercorre le
amicizie e le relazioni di Bazlen, sottolineandone genialità ma anche
fragilità.
Bobi Bazlen (Trieste 1902 – Milano 1965) è stato uno
dei maggiori influenzatori della cultura italiana nel Dopoguerra. Fondatore
assieme a Luciano Foà di Adelphi, consulente di Einaudi e delle più importanti
case editrici italiane, grazie a lui venne scoperto Italo Svevo e pubblicata la
letteratura mitteleuropea fino ad allora sconosciuta, tra cui Franz Kafka e
Robert Musil. Capace di leggere indifferentemente in tedesco, italiano, inglese
e francese indovinava il valore dei libri in base al fatto che avessero “il
suono giusto”. Affascinato da oroscopi e mappe astrologiche, aveva una cultura
vastissima che si spingeva fino all’antropologia e all’arte primitiva. Di madre
ebrea e padre cristiano evangelico, da adulto abbracciò il taoismo e le
filosofie orientali. Imprendibile, misterioso, bizzarro anche nel vestiario, è
rimasto sempre nell’ombra. Chi era dunque, Roberto, Bobi, Bazlen? Perché ha
lasciato fantasmi irrisolti? Perché era amato da tanti, come la poetessa Amelia
Rosselli, e avversato da altri, come il regista Pier Paolo Pasolini e lo
scrittore Alberto Moravia? Una vita piena di passioni, amicizie profonde e
frequentazioni di intellettuali come Elsa Morante, sofferenze, sullo sfondo
della grande storia del Novecento. Dalle mattinate passate nella bottega di
Umberto Saba, alle correzioni alle poesie del Nobel Eugenio Montale,
all’avventura della psicoanalisi, con Edoardo Weiss e Ernst Bernhard, di cui fu
uno dei primi pazienti. Questo libro racconta un Bazlen inedito, attraverso
lettere mai viste e nuove testimonianze che riportano a Trieste, che lasciò a
33 anni senza farvi (forse) più ritorno.
Cristina Battocletti è nata a Udine e lavora alla
“Domenica” del Sole 24 Ore dove cura gli spettacoli, segue i festival
cinematografici e la letteratura balcanica. Ha vinto alcuni premi letterari e
un suo testo, selezionato al Grinzane Cavour, è edito nei Racconti del
sabato sera (Einaudi, 1995). Ha scritto a quattro mani la biografia di Boris
Pahor, Figlio di nessuno (Rizzoli, 2012), premio Manzoni come miglior
romanzo storico. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo La mantella del diavolo
(Bompiani), che ha vinto il Premio Latisana per Il Nord Est, finalista al
Premio Bergamo. Vive a Milano, ha due figlie.
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