Ogni giorno la
vita, nella sua complessità, ci mette nella condizione di dover fare delle
scelte. E spesso si tratta di scelte che si escludono a vicenda: privilegiare
un'opzione, potrebbe significare abbandonare altre possibilità. Sono scelte
definitive, che non comprendono la possibilità di tornare sui propri passi.
Alla base di tutto c’è il coraggio, perché puoi scegliere e rinunciare a tutto
il resto, oppure non scegliere affatto, ma significa rinunciare a vivere.
Novecento è un
neonato abbandonato e cresciuto nella stiva di una nave, adottato da un
marinaio addetto alla sala macchine. Crescendo impara a suonare il pianoforte,
lontano dall'influenza di altri musicisti, Novecento sviluppa un suo stile
personale, tanto originale che presto, anche sulla terra ferma, si inizia a
parlare di lui. Diventato una vera e propria attrazione, c’è chi si
imbarca solo per conoscerlo e sentirlo suonare.
I suoi
compagni di vita sono persone sempre diverse, ma tutte caratterizzate dal
medesimo sogno: una nuova vita in America.
Novecento si
troverà a dover compiere una scelta esistenziale.
Descrizione
Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Ancora
neonato, viene abbandonato nel piroscafo Virginian, sul pianoforte della
prima classe e viene trovato per caso da Danny Boodman, un marinaio di colore
che gli farà da padre fino all'età di otto anni, quando morirà in seguito a una
ferita riportata durante una burrasca. Il bambino scompare misteriosamente nei
giorni successivi alla morte di Danny a causa di un'ispezione della polizia sul
piroscafo e quando ricompare incomincia a suonare il pianoforte.
Egli incontra
il narratore, anche lui musicista, all'età di ventisette anni, quando questi
viene assunto come trombettista sul Virginian. Questo è l'inizio di una sincera
e duratura amicizia, la quale non finirà nemmeno con l'abbandono della nave da
parte del narratore. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento viene descritto dal
narratore come un uomo con grandi capacità di apprendimento, che vive
attraverso i desideri e le passioni altrui, che si realizza con la musica, che
vive sospeso tra il suo pianoforte e il mare, con il quale è in grado di
rivivere ogni viaggio, ogni sensazione gli venga raccontata dai passeggeri del
piroscafo.
Dalla musica, ma più specificamente dal pianoforte, non troverà mai la
forza di svezzarsi, non riuscirà mai a superare la paura di amare e di crearsi
delle radici, sopraffatto dalla paura di non riuscire a vedere neanche
lontanamente una fine nel mondo al di fuori del piroscafo; perciò dedica la sua
esistenza a suonare allo scopo di sgravare i cuori dei passeggeri dalla paura
dell'immensità dell'oceano. Piuttosto che raggiungere un compromesso con la
vita, preferisce incantare i propri sogni, le proprie speranze.
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