Un
buon libro ti mette di fronte a delle domande, senza avere la pretesa di fornire
delle risposte. Il Coraggio del Pettirosso è un romanzo che si evolve proprio
sull’assenza di certezze e risposte. Una storia di anarchia, amore e insaziabile
ricerca.
Il protagonista, Saverio Pascale,
è nato ad Alessandria d'Egitto, figlio di Italiani costretti ad andare via
dall'Italia per la loro opposizione al fascismo. Il padre di Saverio era
una persona semplice, un fornaio di idee anarchiche fervente ammiratore del
poeta Giuseppe
Ungaretti. Dopo la morte del padre, Saverio intraprende un
viaggio per ritrovare le proprie radici. Tornato in Italia per scoprire il
paesino di Carlomagno, incontra nel
viaggio Giuseppe Ungaretti, amico di gioventù di suo padre e ormai prossimo
alla morte. È proprio il poeta che consegna a Saverio un documento in carta
pergamena che risale al Cinquecento dove è comprovata la morte di un eretico di
nome Pascal, mandato al rogo.
Saverio si trasforma in scrittore: decide
di scrivere una storia sul suo paese di origine e nel contempo la storia
dell'eretico Pascal, i due piani narrativi si sovrappongono, la storia del
paese è anche la storia dell'eretico Pascal quello che è stato, in un certo
qual modo, un anticipatore di una forma di opposizione al potere a causa della quale
pagò con la propria vita.
Così la seconda parte del libro è il
racconto di questa storia, che il protagonista vive notte dopo notte nei propri
sogni: realtà e immaginazione si fondono nell’intreccio di due destini che
diventare indistinguibili.
Nel romanzo avvengono una serie di
vicissitudini: cercando il "Porto sepolto" di Alessandria d'Egitto
incorre in un incidente durante un'immersione subacquea, ricoverato in ospedale
incontra, e si innamora, di Fatiha,
una giovane combattente di origine palestinese. Vicenda che si incrocia
con quella di Pascal, l'eretico e il suo amore verso Sua che consacra la sua
esistenza alla ricostruzione della storia del proprio popolo. Saverio e
Pascal, quindi, entrambi alla ricerca di un’appartenenza. Saverio è apolide,
non è italiano e nemmeno egiziano; sceglie di fare un viaggio nel deserto lasciandosi
trasportare dagli avvenimenti. Percorso che lo porta ad immedesimarsi in quel
pettirosso di cui suo padre gli raccontava quando era bambino, piccolo uccello
che vola più in alto e non si dà confini, combattente senza leggi e senza
padroni.
"Quello del pettirosso è un coraggio umile e
testardo come il coraggio di chi dall’incendio della Storia si leva leggero col
suo sogno di libertà intatto" (Maurizio Maggiani).
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