di Pierangelo Colombo

venerdì 13 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; la mattanza

 


Brennu fece un cenno ad Artal che, appoggiato a un tronco, aspettava con l’arco in posizione di tiro. Al segnale, estrasse una freccia dalla faretra, soppesandola, ne portò la punta a contatto del Torque che portava al collo, ne inserì la cocca al centro della corda e tese l’arco per tre quarti, avvertendo nelle braccia tutta la resistenza del legno incurvato. Puntò la cuspide verso il petto della bestia scelta per aprire la caccia. Il giovane cervo stava brucando a una ventina di passi da lui. Dominando l’ansia, l’arciere prese la mira, conscio che un tiro ben assestato avrebbe sorpreso la vittima, concedendogli l’opportunità di un secondo tiro. Un movimento deciso e le dita mollarono la cocca.

mercoledì 11 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; il sogno di Artal

  


La mente volò lontana in terre straniere, fantasticando sulla maestosità dei paesi descritti da vecchi mercanti nomadi. Ricordava le meraviglie di Genua, la città che sorgeva sul confine fra terra, cielo e mare, e che aveva visitato assieme a suo padre quando vi era stato inviato come ambasciatore. Rammentava i palazzi, le stoffe, le spezie, i metalli e le pietre preziose commerciate al porto. Le lingue straniere udite fra i mercanti. 

Sognante, ripensò ai racconti di quel vecchio marinaio fenicio dal nome impronunciabile che, proveniente dalle terre dove sorge il sole, narrava di capitali tanto fantastiche quanto remote. Città fortificate, i cui giardini, stupefacenti, crescevano su terrazzi costruiti nel bel mezzo di un deserto, dove l’acqua era un bene più prezioso dell’oro. Città sulle cui torri altissime svettavano templi ricoperti d’oro, in cui gli dèi potevano albergare mostrando la propria potenza. Immaginava quel porto dominato da una statua colossale, dalla cui fiaccola s’alzava un rogo visibile per miglia e miglia. Ricchezze nascoste nelle tombe di re; tesori così grandi da non poter essere descritti. Mausolei dalle dimensioni inimmaginabili. Templi in cui l’aria profumava d’incenso, mentre giovani vestali, dalla bellezza sopraffina, accoglievano i pellegrini onorando la dea Afrodite.

lunedì 9 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; la caccia

 


In breve tempo, tutti furono pronti. Galvanizzati, fecero attenzione a evitare il minimo rumore, aggirandosi come ombre furtive nella boscaglia per accerchiare il branco. La pioggia finalmente giocava a loro favore, smorzando lo scricchiolio di foglie e rametti secchi e, soprattutto, diluendo nell’aria il loro odore. 

Ognuno occupò il posto assegnatogli, così d’essere in postazione quando, alle prime luci dell’alba, sarebbe iniziata la caccia. Fu una nottata lunga: la pioggia cadde a intermittenza e con varia intensità, intervallata da folate di vento che, mulinando fra le fronde, producevano suoni sinistri. Appoggiati chi al tronco di un albero, chi a un masso, dormirono con il bug stretto fra le mani.

venerdì 6 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; il branco

 


La luce del giorno stava ormai calando d’intensità quando giunsero al bivacco degli esploratori. Il cielo plumbeo prefigurava una nottata priva del ben che minimo spiraglio di luce. Neppure il tenue sfavillio delle stelle avrebbe offerto sostegno al manipolo di uomini.

Trovarono i compagni seduti, sparpagliati in una piccola radura quasi pianeggiante; inermi sotto la pioggia battente, avvolti nei mantelli scuri con il cappuccio a coprirne la testa e le mani a conca dinanzi la bocca a trattenere il calore del fiato. Grigi e silenziosi, parevano spiriti dei boschi.

mercoledì 4 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; il lupo

 


Un rumore poco distante gli fece schizzare il cuore in gola. Gli parve di riconoscere il fiato stanco del vecchio lupo. Respiri ravvicinati, spezzati da un mesto uggiolio.

La pioggia sembrò concedere una tregua, trasformandosi in acquerugiola: piccole gocce d’acqua accompagnate da un leggero nevischio.

Con passi lenti, rientrò nella caverna dove i compagni dormivano della grossa. Presa una torcia, ne immerse il capo nelle fiamme che ancora danzavano sopra il mucchio di brace. La benda di lino s’incendiò facilmente, producendo un fumo denso e nero. Tenendo la fiaccola alta dinanzi a sé, tornò all’esterno per illuminare un tratto della radura.

lunedì 2 ottobre 2023

Hirpu, il cacciatore; le tracce

 


«Cerchiamo di non lasciare tracce» intimò Hirpu. «Risaliremo il ruscello per tutta la foresta; nella radura c’è una grotta dove ripararci: non è molto grande, ma per noi può bastare». Dato uno strattone all’asino, si mise in marcia seguito dai compagni.

La pioggia parve concedere una breve pausa; il loro passo, tuttavia, era appesantito dal terreno fangoso: avanzavano lentamente, con estrema fatica. Hirpu non disse una parola, la febbre sembrava essere scesa lasciandogli i muscoli indolenziti e le giunture ossee doloranti; camminava claudicante, e più volte dovette aggrapparsi all’asino per non cadere a causa dei frequenti capogiri.