di Pierangelo Colombo

venerdì 29 marzo 2019

Bologna Children’s Book Fair

Dal 1 al 4 aprile alla Fiera di Bologna, si svolgerà 56^ edizione del Bologna Children’s Book Fair. Un appuntamento cardine per gli operatori del settore – editori, autori, illustratori, agenti letterari, distributori, insegnanti, traduttori – cui è riservato l’ingresso. La fiera del libro per ragazzi ospita 1400 espositori da oltre 80 Paesi, e presenta come temi principali di questa edizione parole e colori della cultura afroamericana, il ritorno della scrittura a mano, le donne e le “grandi donne” nella letteratura per ragazzi e l’illustrazione internazionale.
In Fiera sono attese le più importanti personalità del settore, dall’illustratore ceco Peter Sís al lituano Kęstutis Kasparavičius; dagli afroamericani Christopher Myers ed Ekua Holmes al grande Klaas Verplancke; dall’autore inglese Michael Morpurgo alla norvegese Maria Parr; da Ruta Sepetys, autrice di bestseller nata negli USA da una famiglia di rifugiati lituani a Nikki Grimes, scrittrice americana; da Beatrice Alemagna, orgoglio italiano nel campo dell’illustrazione a Diego Bianchi (Bianki), illustratore ed editore in arrivo dall’Argentina, passando per il cinese Mingzhou Zhang, Presidente IBBY Internazionale.
Di grande fascino la Mostra degli Illustratori, che dalle proposte di 2901 autori di 62 Paesi propone la selezione di 76 artisti da 27 Paesi e regioni, le cui tavole potranno essere ammirate in una disposizione su ripiani orizzontali, attorno ai quali passeggiare, osservandole dalla stessa prospettiva della giuria selezionatrice.

Da oltre 50 anni, Bologna Children’s Book Fair è un evento di riferimento per chi lavora nel campo dell’editoria e dei contenuti dedicati a bambini e ragazzi. Con i suoi oltre 26.000 visitatori all’anno, la BCBF costituisce il punto d’incontro per un pubblico variegato ed internazionale, rappresentando l’evento più importante a livello mondiale per lo scambio dei diritti editoriali, con un nuovo nucleo dedicato al licensing e ai contenuti multimediali per bambini e ragazzi.

La BCBF è un punto di riferimento per editori, autori, illustratori, agenti letterari, distributori, insegnanti, traduttori e per tutte le altre figure che operano nel mondo dell’editoria e dei contenuti per l’infanzia; questo perché in questi anni la Fiera è riuscita a coinvolgere tutti gli operatori del settore,  con aree ed iniziative dedicate alle varie figure professionali.

Il paese ospite di quest’anno sarà la Svizzera, la quale porterà nuove mostre ed eventi che andranno ad aggiungersi al già ricchissimo programma della BCBF 2019.


mercoledì 27 marzo 2019

Aspettando lo Strega; Nero ananas

Iniziamo oggi un appuntamento settimanale che ci guiderà verso il Premio Strega 2019. L'occasione per prendere in esame, singolarmente, i dodici libri finalisti. Iniziamo oggi con  Nero ananas di Valerio Aiolli, edito da Voland.

Descrizione:
Tutto comincia un secondo dopo il botto. Il botto che ha cambiato l’Italia, che ha chiuso l’età dell’innocenza e aperto la strategia della tensione. Il botto del 12 dicembre 1969, Piazza Fontana. Gli estremisti di destra, invisibili, si incontrano, commentano, ricordano, tramano. Un anarchico si trascina di città in città, di nazione in nazione, di sconfitta in sconfitta, in attesa del momento del riscatto. Un politico, così devoto da essere soprannominato il Pio, comincia la sua lenta ma inesorabile scalata al potere. Poi ci sono i servizi segreti che provano a capire, sapere, influenzare. E c’è un ragazzino, che quel giorno ha visto sparire sua sorella e farà di tutto per riuscire a ritrovarla. Quattro anni di destini intrecciati, di fughe, ritorni, di amore e di odio. Quattro anni incandescenti della storia d’Italia, dal 1969 al 1973, raccontati con precisione e sorprendente capacità evocativa. 

Recensione di Gabriele Ottaviani

La politica inizia ad aggrovigliarsi su sé stessa. A voltare le spalle al mondo che c’è fuori, credendo di andargli incontro.
Nero ananas, Valerio Aiolli, Voland. La motivazione con cui Luca Formenton, editore di lunga e splendente tradizione familiare, allievo di Cesare Segre e Maria Corti nonché fondatore di Diario insieme a Enrico Deaglio, propone questo eccellente romanzo allo Strega – lido che l’autore di Nero ananas ha già frequentato nel millenovecentonovantanove con Io e mio fratello, storia raccontata con arguzia naif da un bambino di cinque anni che descrive il mondo che gli si squaderna dinnanzi in tutte le sue policrome contraddizioni – di quest’anno è la seguente: Nero Ananas di Valerio Aiolli ricostruisce gli eventi drammatici che hanno segnato la storia d’Italia nei cinque anni che vanno dalla strage di piazza Fontana del12 dicembre 1969 alla strage della Questura di Milano del 17 maggio 1973, ricostruendone i fatti attraverso un racconto polifonico e orizzontale, e un ritmo cronologico che accompagna il lettore, giorno per giorno, mese per mese, allo straziante epilogo di via Fatebenefratelli. Verosimiglianza e realtà si confondono in quest’opera, che ha il merito di essere riuscita in un’impresa senza dubbio difficile: restituire quel periodo della nostra coscienza culturale e storica senza cedere alla pura mediazione della cronaca, ma mettendo in scena una narrazione corale, universale – a volte intimamente vertiginosa –, e capace di raccogliere in queste pagine una moltitudine policroma di voci, spesso antagoniste tra loro. Storie e ricordi dal colore familiare si mescolano infatti, in Ananas nero, a quelle di personaggi, come il Dottore, Falstaff, Zio Otto, il Samurai e il Pio, dietro ai quali si possono facilmente riconoscere i protagonisti di quegli anni – senza mai però risultare specchi di se stessi, ma incarnando profondamente lo spirito, contraddittorio ed elusivo, del loro tempo. Così, accanto a estremisti di destra che si incontrano e tramano di nascosto, anarchici in cerca di riscatto e agenti dei servizi segreti che osservano tutto nell’ombra, compaiono vite quotidiane, famiglie che si riuniscono intorno alla tv per capire cosa stia succedendo, parenti scomparsi e storie di amore e di odio consumate nell’intimità di biografie minori. Per farlo, Aiolli si affida a una scala di colori stilistica di assoluta qualità, che permette all’autore di muoversi tra i differenti timbri espressivi cogliendone i particolari e le sfumature, pur mantenendo nell’insieme una tonalità letteraria ordinata e coerente. Più del regesto storico (che ad ogni modo viene accolto tra le righe e meticolosamente affrontato nella sezione che chiude il volume, Futuro anteriore), ciò che interessa ad Aiolli è il gesto invisibile, l’incontro nascosto, il combattimento interiore di chi ha vissuto sulla propria pelle i fatti drammatici, e l’esplosione sentimentale che ha fatto da eco a quella degli ordigni terroristici. Fin dalle prime pagine, è sempre presente la sensazione che il rumore cieco della bomba in piazza Fontana abbia causato molti più danni di quanti, già tragicamente ingenti, la scena poteva restituire: ha sgretolato l’innocenza di un paese, ha aperto una voragine nelle coscienze di cui è impossibile valutare la profondità e l’estensione, e segnato senza possibilità di ritorno gli anni a venire, quelli della “strategia della tensione”. Uno dei principali meriti di Aiolli, in questa suo romanzo, è allora quello di aver riportato a galla non solo il ricordo o la memoria delle tragedie, ma il fiato, le parole, il dolore, gli epitaffi di coloro che, protagonisti, vittime o semplicemente lontani spettatori, hanno vissuto sul limitare di quel precipizio, grigio e nebbioso, chiamato Italia. Ed è difficile non essere completamente d’accordo con un’esegesi tanto profonda, accurata ed efficace: Valerio Aiolli, autore di romanzi, monologhi teatrali e racconti, anima di numerosi corsi di scrittura creativa e passeggiate letterarie per diverse associazioni culturali, a lungo membro dell’Osvaldo Soriano Football Club, la nazionale di calcio degli scrittori che prende il nome da un grandissimo autore e cantore dello sport e dei suoi simbolici significati, con una prosa di ampio respiro che ricorda quella del miglior Auster intreccia sapientemente le vicende di alcuni personaggi le cui storie sono messe in relazione da quella con l’iniziale maiuscola, nella quale si riverbera il crogiuolo di contraddizioni e menzogne che con la metodicità di un perverso effetto domino avvelena la nostra società, sempre più proterva, melliflua, cattiva, rabbiosa, invidiosa. Ottimo.
 


Valerio Aiolli

È nato nel 1961 a Firenze, dove vive. Ha esordito nel 1995 con la raccolta di racconti Male ai piedi. Il suo primo romanzo, Io e mio fratello (E/O, 1999), è stato tradotto anche in Germania e Ungheria. Sono seguiti Luce profuga (E/O, 2001), A rotta di collo (E/O, 2002), Fuori tempo (Rizzoli, 2004), Ali di sabbia (Alet, 2007), Il sonnambulo (Gaffi, 2014) e Il carteggio Bellosguardo (Italo Svevo Edizioni, 2017). Per Voland ha pubblicato Lo stesso vento nel 2016 e Nero ananas nel 2019, con il quale è stato selezionato tra i dodici candidati del Premio Strega.





martedì 26 marzo 2019

Leggermente; L'adolescenza: in gioco un sé fragile alla ricerca di ammirazione.

Domani, 27 marzo, per la rassegna Leggermente, alle ore 21 presso la sala Don Ticozzi Gustavo Pietropolli Charmet presenta: “L'adolescenza: in gioco un sé fragile alla ricerca di ammirazione.” Moderatore della serata:
Dr. Ottaviano Martinelli Direttore Struttura Complessa di Neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza.
Ospedale di Lecco A. Manzoni - Libreria Mascari5


Premio Bancarella 2019; i sei finalisti

Al Circolo dei lettori di Torino sono stati ufficialmente annunciati i sei libri vincitori del Premio Selezione Bancarella 2019 e quindi i sei finalisti di questo premio giunto alla sessantasettesima edizione. Il Premio Bancarella, premio dei librai indipendenti italiani in collaborazione con la Fondazione Città del libro, le Associazioni dei Librai Pontremolesi e le Bancarelle, e col supporto del Comune di Pontremoli, mantiene viva questa tradizione nata dai Librai ambulanti di Montereggio e Pontremoli.
I sei finalisti:

Elisabetta Cametti con Dove il destino non muore (Cairo)

Alessia Gazzola con Il ladro gentiluomo (Longanesi)


Tony Laudadio con Preludio a un bacio (NN Editore), 

Marino Magliani con Prima che te lo dicano gli altri(Chiarelettere), 

Marco Scardigli con Évelyne(Interlinea) 

Giampaolo Simi con Come una famiglia (Sellerio)

 Questi sono i sei finalisti della sessantasettesima edizione del Premio Bancarella. L’annuncio della sestina arriva dal Circolo dei lettori di Torino: i sei titoli sono risultati vincitori del Premio Selezione Bancarella 2019, dunque ufficialmente in gara per aggiudicarsi il riconoscimento più ambito. 
Quest’anno il ruolo di Presidente del Premio sarà ricoperto da Sara Rattaro, autrice italiana e vincitrice del Premio Bancarella 2015 (che vinse con il romanzo Niente è come te, Garzanti).
Il nome vincitore dell’edizione 2019 verrà reso noto il 21 luglio durante la tradizionale cerimonia di premiazione in programma a Pontremoli (Massa Carrara).



lunedì 25 marzo 2019

Biennale Democrazia 2019

La sesta edizione di Biennale Democrazia avrà luogo a Torino da mercoledì 27 a domenica 31 marzo 2019 e, con il titolo VISIBILE INVISIBILE, ospiterà una riflessione su novità e distorsioni prodotte da un mondo “ad altissima visibilità”. Informazioni, immagini e dati, elaborati da tecnologie in continuo aggiornamento, sono divenuti il tessuto connettivo delle nostre esistenze. Come mutano le relazioni umane e sociali, e come cambia la politica, nell’epoca dell’esibizione, della celebrità, della fiction, delle emozioni vissute “in diretta”, che trasformano la realtà in reality? Quali e quanti fenomeni sociali sono di fatto oscurati dal surplus informativo? Come fronteggiare vecchi e nuovi poteri invisibili, capaci di condizionare individui e collettività, coperti dal velo della segretezza? Come uscire dalla posizione di semplici spettatori di fronte alla crisi della democrazia, ogni giorno più profonda? Guardare non basta: perché le società democratiche possano recuperare prospettive di futuro occorrono strumenti per comprendere, spazi di scelta, obiettivi da perseguire.
Il tema della sesta edizione è articolato in tre percorsi tematici: Luci e ombre, La società della trasparenza, Dal tramonto all’alba.


Luci e ombre
Un profluvio di notizie, immagini, video, fotografie, autoscatti produce ogni giorno una rappresentazione vivida e “istantanea” della realtà: un immenso mosaico di tessere sconnesse che ambisce ad essere oggettivo, esaustivo, onnicomprensivo. Immerse in questo flusso di comunicazione caotico e dilagante, dove la visibilità data dai social network gioca un ruolo decisivo, le società diventano opache alla comprensione. Vediamo molto, capiamo sempre meno. I mali sociali cessano di essere problemi a cui dare una soluzione e rischiano di diventare oggetto di emozioni istantanee: la povertà, i giovani senza lavoro, le dipendenze, la violenza di genere, il saccheggio ambientale, i migranti ridotti alla condizione di “non persone”. In questo contesto, però, la cultura è ancora in grado di sollevare interrogativi, l’informazione può mostrare realtà nascoste, la politica continua a essere lo spazio nel quale moltiplicare e mettere in dialogo i punti di vista.
La società della trasparenza
La politica democratica esige un alto grado di trasparenza del potere: solo poteri che agiscono alla luce del sole possono essere sottoposti al controllo e al giudizio dei cittadini. Ma come far sì che i detentori di poteri pubblici accettino di sottoporsi al confronto, alla critica e al contraddittorio? E come elaborare nuovi strumenti per esercitare tale controllo? Inoltre, nelle nostre società, la trasparenza sta seguendo una logica rovesciata: mentre i poteri invisibili si rafforzano con il sostegno di piccole e grandi collusioni quotidiane – si pensi a mafie, economie criminali, speculazione finanziaria –, sono le esistenze individuali ad essere sempre più scrutate, condizionate e controllate. La privacy diventa un oggetto di scambio. I giganti del web traggono immensi profitti dalla raccolta di dati personali e preferenze degli utenti, elaborati con algoritmi coperti da segretezza. Big data e intelligenza artificiale mettono a disposizione strumenti sempre più raffinati per influire sulle nostre scelte. Come fronteggiare questa crescente asimmetria di potere?
Dal tramonto all’alba
Abbacinati da troppe luci, paralizzati da ombre e paure, ci stiamo forse rassegnando a vivere come spettatori di un eterno presente, nel quale si annullano la profondità storica e la prospettiva del futuro? Temi quali il “tramonto dell’occidente” e “la fine della storia” affollano la nostra immaginazione, alimentati dal risorgere delle “piccole patrie” e dall’affermarsi di nuovi autoritarismi che, fuori e dentro l’Occidente, fanno temere un lento tramonto della democrazia. Oggi più che mai, la manutenzione della coesistenza democratica sembra dipendere dalla nostra capacità di trovare nuovi modi di articolare il rapporto tra centro e periferie, tra alto e basso, tra Europa e regioni. La storia d’altra parte non si ferma e non procede a ritroso. In quest’epoca di transizioni epocali, cambiano le coordinate geografiche, le condizioni di vita materiale, le culture che ci hanno permesso di dare senso a quello che accade intorno a noi. Quali aspettative, ideali, “visioni” di futuro possono oggi rigenerare la democrazia e preludere all’alba di un giorno nuovo?

sabato 23 marzo 2019

Buon fine settimana


“Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.’

(Tiziano Terzani)

venerdì 22 marzo 2019

Leggermente; "IL FILO INFINITO"

Per la rassegna  Leggermente, questa sera alle ore 21 a Palazzo del Commercio Piazza Garibaldi 4 a LECCO, PAOLO RUMIZ presenta il suo nuovissimo "IL FILO INFINITO".  Che uomini erano quelli. Riuscirono a salvare l’Europa con la sola forza della fede. Con l’efficacia di una formula: ora et labora. Giangiacomo Feltrinelli Editore.

Novità di marzo: Di passaggio di Jenny Erpenbeck

Una delle novità del mese: Jenny Erpenbeck Di passaggio Sellerio
Jenny Erpenbeck - Di passaggio - Sellerio
Traduzione dal tedesco di Ada Vigliani
Titolo originale: Heimsuchng
Il capolavoro di Jenny Erpenbeck, la storia della Germania raccontata attraverso le vicissitudini di una casa e delle persone che l’hanno abitata.

Una tenuta nel Brandeburgo, in Germania Est, è testimone silenziosa, tra cessioni ed espropri, di un intenso mosaico di violenze e passioni che hanno segnato il Novecento. Il primo proprietario ha quattro figlie, alla minore va in eredità un bosco con una piccola casa che affaccia sul lago. Sarà poi un giovane architetto ad acquistare il terreno e a farne il luogo di villeggiatura della sua famiglia. La tenuta passerà di mano in mano e si avvicenderanno undici vite e undici destini; solo il giardiniere, sopravvissuto a tutti i proprietari, rimarrà muto testimone nell’alternarsi delle stagioni e delle epoche.
Ma vera protagonista è la Storia che avvolge le esistenze di queste persone, tutte inesorabilmente alla ricerca di un luogo in cui sentirsi a casa, una storia individuale e collettiva che esalta e dissolve la memoria, l’identità dei luoghi, l’incontro a volte fatale tra la natura e gli esseri umani.
Considerata tra le più interessanti personalità della letteratura europea di oggi, Jenny Erpenbeck è capace di interrogarsi sul senso del secolo scorso come solo pochi altri grandi autori tedeschi hanno saputo fare. Di passaggio, opera fondata su una minuziosa ricerca negli archivi, è severa epopea antieroica di una piccola «patria» tedesca trascinata dal variare delle epoche (Weimar, nazismo, guerra, dopoguerra, comunismo, liberazione, unificazione, rapida modernizzazione), ed è traiettoria esistenziale di persone in balìa delle onde del destino.

Jenny Erpenbeck è nata a Berlino Est nel 1967 da padre di origini russe e madre polacca. Il suo esordio letterario, Storia della bambina che volle fermare il tempo (1999, Zandonai 2013) l’ha consacrata come astro nascente della letteratura tedesca contemporanea. Con E non è subito sera (2012) ha vinto il prestigioso Hans Fallada Prize. Con questa casa editrice ha pubblicato Voci del verbo andare (2016), finalista al Deutscher Buchpreis, tra i libri più venduti nella classifica dello «Spiegel», Premio Strega Europeo 2017, Libro d’Oro dell’anno – Premio Internazionale di letteratura Città di Como 2017, e Di passaggio (2019).

giovedì 21 marzo 2019

Leggermente; doppio appuntamento.

Continuano gli appuntamenti con la rassegna Leggermente;  domani, venerdì  22 marzo, due in ore 17 Palazzo del Commercio MAURO NOVELLI presenta " LA FINESTRA DI LEOPARDI" seguirà alle ore 18,30 Giacomo Papi "IL CENSIMENTO DEI RADICAL CHIC" Giangiacomo Feltrinelli Editore.


Il vecchio e il canarino


Ieri Angelo ci ha lasciati; insignito con ben cento primavere, per tutto il vicinato era nonno Angelo. Ci ha lasciati alla vigilia di questa primavera, con i ciliegi in fiore e le robinie che, fra qualche settimana, avrebbero inebriato l’aria con la fragranza dolciastra del polline, invitandolo, come sirene, a uscire di casa. Se n’è andato in punta di piedi, com’è sempre vissuto, con quella cortesia d’altri tempi e un sorriso per tutti.
Nell’ultimo nostro incontro mi chiese del canarino che, nelle giornate soleggiate, ponevo, appendendone la gabbia sotto la tettoia d’entrata di casa mia, proprio dirimpetto al portico dove lui, su di una seggiola, si godeva il tepore del sole. Ne parlava sorridendo, godendosi il ricordo di quel canto che, attraversando l’aia, arrivava ad allietarlo. Ironia della sorte, proprio oggi, quel canarino ha spiccato l’ultimo volo; carico dei suoi anni, ha lasciato immobile la piccola altalena su cui si dondolava e, da domattina, non colorerà più l’apertura della finestra al giorno salutando la luce.
Amo pensare che, Angelo e il canarino, si rincontrino nuovamente alla luce di un sole caldo e luminoso, allietandosi vicendevolmente con un sorriso e un canto squillante.


Il vecchio e il canarino



Mani fiacche e tremule muovono le ruote della sedia a rotelle, venuta a supplire gambe stanche e fragili. L’odore di stantio aleggia nell’aria, assieme allo scricchiolio della gomma sul pavimento. Un raggio di sole, insinuandosi nella fessura dell’imposta, squarcia la penombra incendiando il pulviscolo; una lama che traccia sul pavimento una meridiana di luce, orologio solare che, scivolando sul cotto, palesa l’inesorabile fluire del tempo. Minuti strazianti per il vecchio che, vagando per la stanza, accarezza ogni ricordo che vi aleggia.
Non c’è angolo, oggetto, graffio sui mobili che non rievochi malinconie di una vita lontana. Ricordi passati in rassegna in un ultimo saluto, prima d’essere reciso dalle proprie radici. Sfiancato, attende la resa come un soldato certo della disfatta. Una guerra contro la solitudine iniziata con il mesto addio a Manuela: vita, gioia, amore. Otto interminabili anni a sopportarne l’assenza, i più lunghi degli ottantatré vergati nelle ossa.
I ricordi sono le armi affilate con cui respingere gli assalti della solitudine, in una casa dove tutto parla di lei, compagna di vita, bella e fragile come una farfalla. Amore a cui non ha perdonato il torto d’essersene andata prima di lui. Ora teme che, partendo, non abbia abbastanza spazio nella testa per contenerne i ricordi, accumulati come tesori. Teme di scordarne la voce squillante, il luccichio cristallino degli occhi, la pelle vellutata.
Getta un’occhiata all’angolo della credenza, dove rigide scatole di farmaci hanno occupato quello che fu da sempre il posto delle MS senza filtro, pacchetto morbido. Il pensiero, però, rimbalza fra le pareti come la pallina di un flipper, attirato da quella maledetta valigia in camera. Un vortice da cui non riesce a sottrarsi. Ricordi atavici di quando, da bambino, era minacciato: “Se continui così, ti spedisco in collegio!”. Ironia della sorte, toccherà a suo foglio rinchiuderlo in una casa di cura.
Scivolato dalla sala verso la cucina, con gesti quotidiani, prepara la moka del caffè. Dal giorno dell’infarto, quando il cuore crepandosi ha iniziato a fare le bizze, non può berne. Un precetto del medico seguito scrupolosamente, ma non ha mai rinunciato al rito di mettere la moka sul fornello: adora sentire il borbottio della macchinetta, l’aroma spandersi per la casa rendendola viva; rassicurato dal calore amaro stretto nel palmo della mano. A salutarne il rito, saltellando fra una bacchetta e l’altra, il canarino che colora l’aria della cucina con il proprio cinguettio.
«Gran brutta roba la vecchiaia» replica il vecchio. «Che ne pensi, Zabaione?» Lo guarda teneramente. Dono dell’unico nipotino, l’uccellino doveva essere un compagno il cui canto avrebbe scacciato la malinconia del nonno; una voce che riempisse il silenzio della casa.
«La vecchiaia è un rampicante che ti si attorciglia addosso con lentezza» professa. «Senza che te ne accorgi, ti avvolge soffocandoti come le spire di un cobra; rallenta i muscoli, rimbambisce la testa, intorpidisce gli occhi e ti appesantisce. Ti fa tornare bambino. Vedrai che fra qualche tempo mi metteranno anche il pannolone». Sorride amaro. «Ma se mi lamento io, che vado dove sarò curato e riverito» prosegue, «tu cosa dovresti dire? Non sai nemmeno che fine ti spetta. Nessuno ha tempo per curarsi di te. Non c’è anima che possa trovare indulgenza e trattarti come un essere vivente. Acqua e becchime ogni due giorni, spazzare la gabbia una volta la settimana, vuoi mettere che impegno?» Stringe forte i pugni per il senso d’impotenza.
«Zabaione, che nome assurdo. Soltanto Nicolas poteva affibbiartene uno del genere. Ricordo ancora quando, raggiante, è entrato da quella porta reggendo la gabbietta. Aveva quattro anni allora, ti ricordi? Si metteva sempre sulle mie ginocchia fingendo di guidare il camion del babbo, mentre io facevo ruotare queste mie gambe per tutta la casa. Per fortuna, ho sempre avuto le braccia forti, da carpentiere, non come queste». Batte a mani aperte le cosce. «Che sono diventate molli come gambi di sedano appassito. E pensare che mi arrampicavo sulle impalcature come un gatto».
Il canarino, inclinando la testa, fissa il vecchio con l’occhio destro e ribatte cinguettando.
«Povero Zabaione. Se potessi, ti porterei con me a Villa dei Cedri». Sospira. «Chissà perché gli ospizi hanno sempre questi nomi da vivaio? Villa dei Tigli, delle Querce, delle Betulle o Fronde Ghiandose. Non credo, però, ci sia una Villa dei Cipressi, né tantomeno Villa dei Crisantemi: espliciterebbe l’idea del precimitero. Ma tu che ne sai di alberi? Sei nato fra le sbarre. L’unica foglia che vedi è l’insalata che ti metto io. Gli alberi ti fanno paura, ecco la verità».
Si burla. «Ricordi quando Nicolas ti ha aperto la gabbia? Disse di non averlo fatto apposta, ma poi, un giorno, mi confessò la verità: voleva regalarti l’esperienza di posarti su di un albero, anche se di Natale. E tu? Da buona ‘aquila’ quale sei, hai scagazzato per tutta la sala, ti sei posato su ogni mobile senza degnare d’uno sguardo quel povero abete spelacchiato». Ridacchia. «È stato divertente, però, vedere tutti rincorrerti per acciuffarti e rimetterti in gabbia. E io a sentirmi in colpa per aver riso il giorno di Natale senza la mia Manu».
Gli occhi tornano a inumidirsi. «Avresti dovuto conoscerla: l’avresti amata. Lei era un tozzo di pane bianco nella carestia, una sorgente fresca nella siccità, un riparo sicuro nella buriana, un’altalena in una gabbietta come la tua. Lei era speciale: energia per la vita, come un raggio di sole la cui luce s’infrange sul corpo illuminandolo, mentre la sua energia vi penetra riscaldandolo e infondendogli una forza straordinaria. Lei mi ha fatto accettare la vita dopo l’incidente. Ah, ma non pensare sia stato tutto rose e fiori. Quante discussioni, specie su Matteo: era una madre apprensiva. Dicono che l’amore non è bello se non è litigarello, quindi, se contassimo tutti i bisticci, il nostro non era bello, ma meraviglioso. Vivere assieme è stato un racconto scritto di getto, a cui non cambierei una sola virgola, anche se sbagliata».
Sospira. «Mi manchi» sussurra nell’aria. Un nodo alla gola ne soffoca il respiro e, singhiozzando, scoppia in un pianto dirotto. Lo lascia sfogare: l’emozione d’abbandonare casa e ricordi è ingovernabile.
«Meglio sfogarsi ora» confida, «che davanti a Matteo. È già abbastanza mortificato: non è facile nemmeno per lui. Ha una famiglia a cui badare, il lavoro e i debiti. Non merita altri pensieri. Ci manca solo un vecchio frignone fra i piedi. Lo so che gli spiace chiudermi là dentro, ma cosa può fare? Sono vecchio e mi serve una balia, ma una badante costa troppo: la pensione basta a mala pena per me. Venderà la casa e pagherà la retta dell’ospizio». Sospira. «Chissà chi verrà ad abitarci?»
Si guarda attorno, senza capacitarsi dell’idea. «Ricordo quando l’abbiamo comprata: era il tempo in cui i sogni facevano il tiro alla fune con i debiti. Ma allora eravamo giovani e forti».
Guarda trasognato le pareti della cucina, i ricordi si fanno vividi. Una catapulta che lo proietta a quel pomeriggio dove, entusiasti, stavano tinteggiando casa. Lei era bellissima: i lunghi capelli legati in una crocchia, le goccioline di tempera bianca che le disegnavano minuscole lentiggini sulle guance, mentre il sorriso innamorato sprizzava entusiasmo. Il sole entrava dalla finestra. Sfiniti dal lavoro, si erano presi una pausa, mentre dalla radio la voce di Battisti alleviava la fatica. La sala era ancora deserta, solo un tappeto persiano tessuto a Busto Garolfo.
Si amarono stesi sul quel tappeto, come fosse la prima volta, con un trasporto tale da farsi un tutt’uno, un solo respiro, un solo pensiero. Forse minuti, forse per ore: il tempo s’era annullato.
Il cinguettio del canarino ridesta il vecchio. Ed è proprio in quel limbo fra la realtà e il sogno, che, inebriato, crede di percepire il profumo di mughetto: il preferito della compagna. Istintivamente si volta verso la porta, pervaso da un brivido. Allunga il braccio, stendendo la mano verso qualcosa che solo il pensiero può percepire. Una sensazione di pace che l’avvolge come uno scialle, riscaldandolo.
«Per fortuna, non hai le orecchie grosse come le mie». Torna verso la gabbia. «Così senti solo un terzo delle panzane che sparo, il resto scivola via come gocce d’acqua sulle piume. Volevo salutarti e, invece, ti sto triturando gli zebedei con discorsi tristi. In fondo, vado in una casa di riposo camuffata da Grand Hotel. Manu diceva che la vita non è altro che una villeggiatura in questo mondo. Gli ospedali sono gli aeroporti: c’è chi arriva con un vagito e chi parte con un biglietto di sola andata, ma è comunque un viaggio e un viaggio ha sempre una meta. Peccato, però, che io abbia paura di volare». Sospira. «Tu, invece, non hai paura di volare, spero. Sai cosa ti dico? La libertà è un dono prezioso, non va sprecato. Quando io ero libero tu eri in gabbia, e ora che io sarò rinchiuso è giusto che ti faccia dono della mia libertà».
Posata la gabbia sulle ginocchia, il vecchio si dirige verso la finestra socchiusa. Entusiasta come un ragazzino, la spalanca respirando profondamente l’aria; apre poi la porticina della gabbia con mano tremante. Il canarino, passato lo smarrimento iniziale, afferra l’istinto e, con un colpo d’ali, vola sul davanzale. Il piccolo pennuto sembra voltarsi a dare un’ultima occhiata al vecchio con gli occhi pieni di lacrime, ma con un sorriso enorme. Poi, spiegando le ali, balza dalla finestra volando nell’aria fresca di maggio.
Il vecchio sente il cuore palpitare; distende le braccia seguendo le ali dell’amico. Il trasporto dell’emozione è tale che gli pare di sentire l’aria afferrarlo per le braccia e sollevarlo; si fa leggero, così etereo da spiccare il volo.
«Io sarò a Villa Cedri!» urla, con voce rotta dall’emozione. «Vienimi a trovare, se vuoi. Se invece vai da lei, ricordale che l’amo».
E, con un ultimo sorriso, chiude gli occhi.


Di Pierangelo Colombo; edito nella raccolta: Prospettive (2017)

mercoledì 20 marzo 2019

Leggermente; "CRESCERE NELL'ERA DIGITALE"

Per la rassegna Leggermente, domani, 21 marzo allevore 16 presso il Palazzo del Commercio a LECCO. GIORGIO CAPELLANI presenta: "CRESCERE NELL'ERA DIGITALE".


GIORGIO CAPELLANI ingegnere, si è laureato al Politecnico di Milano nel 1985. Ha collaborato con aziende multinazionali nel campo delle tecnologie informatiche (IBM; HP) ricoprendo diversi ruoli professionali e manageriali in contesto internazionale fino al 2014. Dopo aver frequentato il corso di pedagogia Waldorf a Oriago e Milano, ha intrapreso la missione di insegnante di materie scientifiche nelle scuole Steiner Waldorf di Milano e collabora con i seminari di formazione per insegnanti Steiner Waldorf per i corsi di fisica e chimica. Svolge attività di conferenziere in ambito antroposofico.

Leggermente; "L'IMPORTANZA DEL GIOCO NELL'INFANZIA"

Per il festival Leggermente: Anna Oliverio Ferraris "L'IMPORTANZA DEL GIOCO NELL'INFANZIA" è il tema che affronterà questa sera, MERCOLEDI' 20 marzo alle  ore 21 in SALA DON TICOZZI a LECCO.


Salone del Libro di Torino: Adotta uno scrittore

Torna ‘Adotta uno Scrittore’, progetto del Salone del Libro di Torino che porta 30 autori del panorama letterario contemporaneo nelle scuole piemontesi e, da quest’anno, nelle scuole carcerarie italiane.
Tra i trenta scrittori, giornalisti, intellettuali, che hanno già aderito Ezio Mauro, Lidia Ravera, Cristiano Cavina, Mario Calabresi, Andrea Pomella, Marina Mander e Ascanio Celestini.
L’iniziativa è sostenuta dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte – Direzione Generale Regionale e con la Fondazione con il Sud.
Il progetto ha accresciuto la sua notorietà negli anni e i suoi numeri riflettono l’azione energica e costante. 340 gli autori adottati, 336 le classi, 4 le case di reclusione, a cui si aggiungono 1 ospedale, 1 sede universitaria, per un totale di 10374 studenti coinvolti. 138.000 è invece il numero dei ragazzi entrati gratuitamente al Salone Internazionale del Libro grazie all’Associazione.
Con Adotta uno Scrittore, il Salone Internazionale del Libro di Torino coinvolge in modo capillare tutto il territorio piemontese e parte di quello nazionale, con particolare riguardo quest’anno al Sud Italia. L’iniziativa è pensata per adattarsi ai diversi gradi di istruzione e indirizzi, dai licei agli istituti professionali, con attenzione alle situazioni di disagio, quindi alle scuole carcerarie e ospedaliere. È ideata anche per favorire la collaborazione tra gli studenti degli istituti penitenziari e gli esterni, che, quando possibile, condividono l’adozione dello scrittore con i colleghi ristretti, recandosi per gli incontri, nelle case di reclusione.

Il progetto
Adotta uno scrittore è il progetto del Salone Internazionale del Libro di Torino che meglio si propone di avvicinare studenti e studentesse alla lettura, con la convinzione che sia non solo veicolo di conoscenza, ma garanzia di un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. E scoprire così chi si è e dove ci si trova, attraverso le coordinate che le parole di scrittori e scrittrici sono capaci di offrire. Per farlo, l’iniziativa stravolge il canonico approccio ai testi e propone l’occasione straordinaria di confrontarsi con chi, di mestiere, lavora con le parole.
Come si dà forma a un romanzo? Dove nasce l’idea per una storia? Per studenti e studentesse l’opportunità è quella di interrogare autori e autrici, non solo come avvicinamento alla lettura, ma anche per esplorare, da un osservatorio privilegiato, l’affascinante universo della produzione letteraria. Un invito a mettere in pratica la curiosità e a porre domande, quindi, non attraverso incontri frontali o lezioni, ma in un vivo e attivo dialogo capace di diventare uno scambio tra generazioni e modi di vedere il mondo. Tra diverse sensibilità, esperienze, passioni e interessi.
Sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, il progetto ha accresciuto la sua notorietà negli anni fino a essere considerato uno dei più originali ed efficaci nell’ambito della promozione della lettura e della scrittura fra i giovani. In 16 anni sono stati adottati 340 autori da 336 classi, 4 case di reclusione, 1 ospedale, 1 sede universitaria, per un totale di 10374 ragazzi coinvolti. 138.000 è invece il numero degli studenti entrati gratuitamente al Salone Internazionale del Libro grazie al contributo dell’Associazione.
I contenuti
Ogni esperienza, nel percorso di Adotta uno scrittore, è diversa dall’altra. Agli autori viene lasciata la libertà di strutturare gli incontri come preferiscono, per privilegiare la conoscenza degli studenti e poterne stimolare l’interesse. Ognuno, in base alla propria esperienza e sensibilità, sceglie il modo che considera più efficace per aprire il proprio laboratorio e mostrare la sua cassetta degli attrezzi, i propri segreti e ispirazioni. Che siano incontri in classe, in carcere, in libreria, che si tratti di una camminata in montagna o di una visita al giornale locale, come accaduto nelle passate edizioni, il centro dell’azione è l’incontro con l’altro. La letteratura, in questo contesto, si rivela un tramite straordinario.
La formula

Per prima cosa il libro. Adotta uno scrittore mette nelle mani di ogni studente il romanzo dell’autore che incontrerà. Successivamente gli permette di scoprire come quel libro è stato pensato e realizzato. Protagonisti, quindi, studenti e studentesse, pagine e autori, tra i più interessanti del panorama letterario di oggi, che si confrontano con costanza, in tre incontri nelle scuole e uno collettivo al Salone del Libro. Per creare legami e dialogare in modo sincero.
I luoghi

Con Adotta uno Scrittore, il Salone Internazionale del Libro di Torino coinvolge in modo capillare tutto il territorio Piemontese e parte di quello nazionale, con particolare riguardo al Sud Italia. L’iniziativa è pensata per adattarsi ai diversi gradi di istruzione e indirizzi, dai licei agli istituti professionali, con attenzione alle situazioni di disagio, quindi alle scuole carcerarie e ospedaliere. È ideata anche per favorire la collaborazione tra gli studenti degli istituti penitenziari e gli esterni, che, quando possibile, condividono l’adozione dello scrittore con i colleghi ristretti, recandosi per gli incontri, nelle case di reclusione.
Le opportunità
Adotta uno scrittore offre una parentesi inconsueta nel corso dell’anno scolastico, un momento di evasione dalla didattica e di approfondimento, anche per i docenti. E ancora, mette a disposizione uno spazio online, le pagine virtuali del BookBlog, per raccontare esperienze, percorsi svolti in classe, condividere immagini e pensieri durante e dopo gli appuntamenti. Infine sostiene parte dei costi che gli studenti piemontesi devono coprire per l’ingresso al Salone, favorendo la partecipazione alla manifestazione di maggio.
La continuità
Adotta uno scrittore non manca l’appuntamento e coinvolge anche nel 2019 7 scuole primarie e secondarie di primo grado, 12 secondarie di secondo grado e il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Torino. Regala una copia dell’opera dell’autore adottato a tutti gli studenti e studentesse, coinvolgendo, quando possibile, le librerie del territorio. Mantiene la possibilità di raccogliere voci degli autori, docenti, ragazzi e ragazze nello spazio digitale del BookBlog e racconta l’esperienza tramite il video-documentario che si realizza ogni anno. Non mancano i progetti speciali nelle carceri piemontesi.
Le novità della XVII Edizione
Scuole carcerarie, un progetto nazionale, dieci sedi in sei regioni
Adotta uno scrittore si rinnova e amplia il proprio  raggio  d’azione  collaborando con il Cesp (Centro studi scuola pubblica – Rete nazionale delle scuole ristrette), che ha presentato l’iniziativa nel corso del convegno a Spoleto, nel luglio 2018. Da quest’anno, il progetto si allarga per coinvolgere alcuni tra gli isti- tuti che hanno avanzato richiesta. Tra i quali il CPIA 1 all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti, Istituto di Istruzione “G. Soleri-A. Bertoni” alla Casa Circondaria- le di Saluzzo, Cuneo, CPIA1 all’interno della Casa Circondariale Lorusso Cotu- gno di Torino , al CPIA1 – Casa di Reclusione di Asti, l’Istituto Istruzione Superiore “G. Parodi” presso la Casa di Reclusione “San Michele” Alessandria, Istituto di Istruzione Superiore “Sensi-Leonardi-Volta” presso la Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto. E ancora, grazie all’Associazione delle Fondazioni di origine ban- caria del Piemonte, anche la Fondazione con il Sud prende parte al progetto Adotta uno scrittore, arricchendo il programma e sostenendo i costi di altre quattro adozioni in altrettante scuole carcerarie. Sono la Istituto Tecnico Commerciale “E. Caruso” presso la Casa circondariale Secondigliano, Napoli, CPIA 1 alla Casa circondariale “Ettore Scalas”, Cagliari, CPIA1 presso la Casa Circondariale Ucciardone di Paler- mo e il CPIA1  presso l’Istituto Penale per Minorenni (IPM) “E.Gianturco”.
Gli autori 2019
Come ogni anno, Adotta uno scrittore porta a scuola alcuni degli autori più interessanti della letteratura contemporanea cercando di selezionare una rosa il più possibile eterogenea: dagli affermati agli esordienti, dalla poesia alla prosa, dalla letteratura per ragazzi a quella per adulti; il progetto cerca di spaziare e di rappresentare la letteratura nella sua concezione più ampia e in tutte le sue forme. In allegato, è possibile visionare l’elenco degli autori coinvolti per l’edizione in corso. Per ognuno è presente una breve bio-bibliografia e la sinossi dell’opera, oggetto di uno dei quattro incontri. Trovate qui la pagina dedicata alla bio-bibliografie degli autori
I progetti correlati
Convegno nazionale del Cesp
La programmazione nei giorni del Salone  Internazionale  del  Libro  si arricchisce del convegno nazionale del Cesp, il Centro Studi per la Scuola Pubblica – Rete nazionale delle scuole ristrette che lunedì 13 maggio si sposta al Lingotto. Un’occasione, soprattutto per gli insegnanti, di approfondire il tema della lettura in carcere. Il convegno viene inoltre inserito nel programma di formazione Educare alla lettura, corso di aggiornamento firmato dal Salone e riconosciuto da Miur, valido ai fini della formazione del personale docente della scuola. Il progetto, realizzato con il Cepell – Centro per il Libro e la Lettura e in collaborazione con AIB – Associazione Italiana Biblioteche, nel 2018 ha coinvolto 835 insegnanti in 22 ore di lezione con i più importanti autori e illustratori per ragazzi ed esperti del mondo dell’infanzia. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Provveditorato Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta.
Matera 2019 Capitale Europea della Cultura
Adotta uno scrittore si inserisce tra gli eventi, laboratori e seminari che, grazie al CESP – Rete delle scuole ristrette, saranno inseriti nel programma Con lo sguardo “di dentro”. Diritto di accesso e partecipazione dei detenuti alla vita culturale della comunità ideato per Matera 2019 Capitale Europea della Cultura e che punta a far entrare nelle carceri personalità del mondo della cultura: scrittori, artisti, registi

martedì 19 marzo 2019

Elena Ferrante la più venduta in Italia nel 2018



I titoli più venduti a livello internazionale nel 2018? Uno dei libri di maggiore successo dell’anno è senza dubbio Becoming, l’autobiografia di Michelle Obama, nella top3 nella maggior parte dei 15 Paesi analizzati: dal primo posto raggiunto nella classifica generale negli Stati Uniti (con un totale di 3,4 milioni di copie vendute) e in Canada al terzo posto nel Regno Unito, Svezia e Portogallo, fino alla quarta posizione in Francia, con 170 mila copie vendute. Se consideriamo soltanto la classifica dei titoli di saggistica, spiccano il primo posto ottenuto in Germania e il terzo in Finlandia. Tutto questo raggiunto in sole sette settimane, visto che il libro dell'ex first lady è stato pubblicato il 13 novembre: una performance che mette ancora più in evidenza l'effetto dirompente che ha avuto nel mondo. In Francia la classifica è dominata da autori francesi: Guillaume Musso in prima e terza posizione con Un appartement à Paris (590 mila copie vendute) e La jeune fille et la nuit con poco più di 500 mila copie e Raphaëlle Giordano con Ta deuxième vie commence quand tu comprends que tu n'en as qu'une, presente anche al secondo posto della classifica 2017, con 541 mila copie vendute.
Tutto di autori locali anche il podio dei best seller in Spagna con Las hijas del Capitán, il nuovo romanzo di María Dueñas, a svettare come titolo più venduto dell’anno, seguito da Yo, Julia di Santiago Posteguillo, che – come tutti gli altri titoli dello scrittore valenciano – è ambientato nell’Antica Roma e da Patria di Fernando Aramburu che conferma il proprio successo dopo essere stato in testa alla classifica dell’anno 2017.
In Italia, a fare da padrone è L’amica geniale di Elena Ferrante ha sbaragliato la concorrenza con 234 mila copie vendute. Un successo rinnovato, vista la sua pubblicazione risale al 2011, grazie alla serie televisiva trasmessa dalla Rai. La Ferrante è presente anche all’ottavo posto della classifica italiana con il secondo titolo della tetralogia napoletana Storia del nuovo cognome, pubblicato nel 2012, con circa 101 mila copie vendute solo l’anno scorso.
Al secondo posto della classifica troviamo un altro campione di incassi, Andrea Camilleri, con il suo nuovo libro Il metodo Catalanotti di cui sono state vendute 191 mila copie, seguito da Helena Janeczek con La ragazza con la Leica, vincitrice del premio Strega 2018. In classifica trovano spazio tra gli altri anche Elena Favilli e Francesca Cavallo in quinta e settima posizione con rispettivamente il secondo e il primo volume di Storie della buonanotte per bambine ribelli, Francesco Totti al nono posto con Un capitano e Rosella Postorino, vincitrice del premio Campiello 2018, in decima posizione con Le assaggiatrici. Da sottolineare il grande successo ottenuto in Messico dal secondo volume di Favilli e Cavallo, arrivato alla prima posizione della classifica delle vendite di Amazon México del 2018.
 

lunedì 18 marzo 2019

Hemingway Days 2019


A Genova dal 21 al 24 marzo 2019 e a Genova e Rapallo il 10 e 11 maggio 2019
Hemingway Days, tra letteratura e intrattenimento, la Liguria è da premio Nobel. Continua il sodalizio tra gli Hemingway Days e il Premio Campiello Junior.
Anche per l'edizione 2019 gli Hemingway Days intendono dare spazio e visibilità a tutti i giovani scrittori promuovendo la lettura e la scrittura tra le nuove generazioni e aiutando gli aspiranti autori a trovare diverse opportunità in grado di fare emergere il loro talento.





GIOVEDÌ 21 Marzo 2019
Auditorium dell’Istituto Emiliani
via Provana di Leyni 15, Genova-Nervi
h. 14:00
Proiezione del film Il vecchio e il mare di John Sturges (1958, 86 m, con Spencer Tracy e Felipe Pazos), commento di Massimo Santimone
Incontro con Elettra Solignani, vincitrice del Premio Campiello Giovani 2018
Premiazione della seconda edizione del “Premio Hemingway Days Junior”, dedicato ai Licei, alla presenza della Giuria
Palazzo San Giorgio (Sala dei Capitani) via della Mercanzia 2, Genova
h. 18:00
Inaugurazione
Saluti istituzionali
Presentazione del Festival: interventi di Massimo Morasso e Massimo Bacigalupo Lettura recitata di Sul Ferry di Brooklin di Walt Whitman
Discorso di Elettra Solignani, vincitrice del Premio Campiello Giovani 2018
Palazzo San Giorgio (Loggia interna)
via della Mercanzia 2, Genova
h. 19:30
Cocktail di beneficenza in favore dell’Istituto Giannina Gaslini

VENERDÌ 22 Marzo 2019
Melville Day
Auditorium dell’Istituto Nautico San Giorgio
Calata Darsena, Genova
h. 10:00
Proiezione del film Billy Budd di Peter Ustinov (1962, 112 m, con Peter Ustinov, Robert Ryan e Terence Stamp), commento di Massimo Santimone
Incontro con Elettra Solignani, vincitrice del Premio Campiello Giovani 2018
Premiazione della seconda edizione del “Premio Hemingway Days Junior”, dedicato agli Istituti Nautici liguri, alla presenza della Giuria
Galata Museo del Mare (secondo piano, Sala Mostre)
calata Ansaldo De Mari 1, Genova
h. 17:45
Laura Furman parla del suo racconto Melville’s House; incontro con gli studenti dei licei linguistici Roberto Abbiati presenta il romanzo a disegni Moby Dick, o La Balena (Keller, ed. 2017)
Fondazione Bogliasco
Via Aurelia 4, Bogliasco (GE)
h. 21:00
Laura Furman parla di short novel - evento a invito -

SABATO 23 Marzo 2019
Hemingway Day
Residence Savoia & Savoia
via Eros da Ros 8, Genova-Nervi
h. 11:30
Brunch con l’American International Women’s Club Incontro con Paul Kane e William Wall
Istituto Giannina Gaslini
Via Gerolamo Gaslini 5, Genova
h. 14:00
Spettacolo di magia e giocoleria
Premiazione del concorso “L’immaginazione del mare”, dedicato agli allievi della scuola interna dell’Ospedale
Galata Museo del Mare (piano terra, Sala Palombaro) calata Ansaldo De Mari 1, Genova
h. 17:00
reading di Paul Kane e William Wall
Galata Museo del Mare (piano terra, Auditorium) calata Ansaldo De Mari 1, Genova
h. 18:30
Facciamo Fiesta, concerto di musica flamenca
Introduzione e letture a cura di Massimo Bacigalupo

DOMENICA 24 Marzo 2019
Whitman Day
Galata Museo del Mare (quarto piano, Sala Coeclerici) calata Ansaldo De Mari 1, Genova
h. 17:00
Giuseppe Conte legge Walt Whitman
Intervento di Claudio Pozzani
Lettura pubblica corale di Foglie d’erba di Whitman



VENERDÌ 10 Maggio 2019
Galata Museo del Mare (quarto piano, Sala Coeclerici) h. 17:30
Vernissage della mostra dedicata a Moby Dick
Tradurre Melville. Interventi di Massimo Bacigalupo e altri studiosi
Galata Museo del Mare (quarto piano, Terrazza)
h. 20:00
Cocktail di beneficenza con i finalisti del Premio Campiello Giovani 2019

SABATO 11 Maggio 2019
Biblioteca Internazionale Città di Rapallo via Luigi Casale 13, Rapallo (GE)
h. 15:30
Presentazione di Ho cercato di scrivere Paradiso di Alessandro Rivali (Mondadori, 2018) Incontro con i finalisti del Premio Campiello Giovani 2019