di Pierangelo Colombo

venerdì 15 marzo 2019

BYBLOS 2.0 FRA COLLEZIONISMO E CULTURA


 E’ un preciso disegno culturale quello che emerge da Byblos 2.0, la Mostra-Mercato del libro d’epoca e della cartofilia, in programma il 16 e il 17 marzo p.v. nel Parco Esposizioni Novegro.Rafforzato dalla concomitanza con la tradizionale rassegna dell’antico e delle curiosità di antiquariato Brocantage, l’evento esprime tutta una serie di apporti di librai e collezionisti che spaziano da rari e preziosi incunaboli a edizioni di un più recente passato con unocchio anche alla contemporaneità.Senza paludamenti accademici ma con una precisa vocazione di incontro con il grande pubblico che solitamente affolla la struttura di Novegro, le vesti cartacee si incrociano con testi di profonda illuminazione ed efficacia documentativa.Numerose sono le chicche che si preannunciano in questa edizione: libri rari e preziosi come le opere degli amanuensi rappresentate da quattro rarissime pagine, con capilettere in oro zecchino, databili fra il 1300 e il 1400 e due incunaboli: il primo (di 12 pagine) del 1486 con le orazioni di Angelo Poliziano e Ermolao Barbaro e il secondo del 1488, stampato a Milano da Cristoforo Waldarfer da Ratisbona, riportante gli scritti di Tommaso d’Aquino e Bernardo da Chiaravalle.In questa cavalcata nel tempo è possibile sfogliare un Codice Giustiniano, datato 1558, recante due rarissime carte che attraverso la raffigurazione “arbor”, illustrano lo schema delle leggi mentre due tomi del 1555 raccolgono le opere diSant’Ambrogio Mediolanensis. Ma c’è di più. In uno stand arredato a “tableau vivant” personaggi in costume, in veste di amanuensi, si esibiscono in scritture del ‘300 con tanto di inchiostro e penne d’oca e tecniche di rilegatura: una tradizione che ha attraversato i secoli. E’ particolarmente ricca questa edizione di Byblos 2.0 che presenta inediti insieme a curiosità bibliografiche come la Storia di Milano del 1627 scritta da Tristano Calco e il Trattato in sette volumi, in francese, risalente al 1700,“dei principali segni che servono a manifestare i pensieri di commercio e dello spirito”: autore Alphonse Costadau.Correndo verso tempi più recenti, sempre nella tradizione delle antiche rilegature, un’autentica chicca sono le quattro vetrine in cui ne vengono esposte alcune in foggia lussuosa, in pelle o seta, riferite a libri di limitata tiratura.
Due di loro, libri degli ospiti della nobile famiglia Mondolfi, ci sorprendono sia per la loro confezione, in pergamena l’uno e in pelle stile cinquecento l’altro, sia per il contenuto.Tra le firme di grandi casati milanesi poste in calce, emerge quella di Edda Mussolini.Dino Mandolfi, la famiglia era ebrea, ne fu il fidanzato e se il rapporto fu interrotto “per volontà superiore” questo non gli impedì di essere successivamente suo testimone di nozze nel matrimonio con Galeazzo Ciano.I fatali anni ’30 ritornano anche in una simpatica finestra di libri e riviste appartenenti al mondo rombante delle due e quattro ruote. A rendere ancora più suggestiva l’evocazione fanno bella mostra di sé luccicanti esemplari di tre miti degli anni ’60: la Fiat 500, la Vespa e la sua rivale Lambretta Innocenti.Di tutt’altro genere, ma non meno smagliante, l’apporto della neonata casa editrice OAKS, coraggiosa e anticonformista, che porta nelle librerie novità assolute e ristampe aggiornate, introdotte da firme illustri. Nel suo catalogo compaiono testi ormai dimenticati di grandi autori del pensiero politico come Oswald Spengler, Moeller Van Den Bruck, Mao Zedong e Nicolaj Berdjaev: intelligenze scomode che confermano ulteriormente l’”eternità” della cultura e gli inesplicabili percorsi del sapere attraverso i libri.

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