I TAURINI:
Perché il nome “Taurini”?
L’origine del nome ha due possibili radici: una è
prettamente etimologica, mentre l’altra ha sapore di leggenda.
Il nome Taurini probabilmente
deriva dal greco antico ορος (oros), cioè montagna, oppure dal
termine sanscrito sthur che vuol dire “massiccio”, “robusto”,
ma anche “selvatico”.
Non sono da confondere con il popolo dei Taurisci (o Norici), che
abitavano nel Norico, in Baviera (anche se una parte di essi potrebbe discendere dagli
stessi Taurini collocati nella zona piemontese), né con i Taurasini stanziati
nel Sannio; in tutti questi casi, comunque,
il loro nome potrebbe derivare dalla stessa radice indeuropea taur, legata o all'antica voce greca ορος (oros =
montagna), oppure al sanscrito sthur ("massiccio",
"robusto", ma anche "selvatico"). Un'altra ipotesi è che
venga dal Celtico taruos ('toro') oppure da un'origine non
Celtica ma dai Liguri.
L’opinione più comune è che i Taurini fossero di
etnia ligure. Anche se il contatto con popolazioni celtiche li ha resi
praticamente difficilmente differenziabili da queste ultime. Già gli autori
antichi avevano difficoltà a classificarli (per Plinio e Strabone erano “liguri
antichi”, per Tito Livio “semi-galli”, per Appiano “celtici”). Tutt’oggi
vengono definiti genericamente celto-liguri.
Secondo
Polibio, la loro sede principale era Taurasia, una cittadina vicina alla confluenza tra
il Po e la Dora Riparia, e cioè nel territorio di Vanchiglietta dell’odierna
città di Torino.
La leggenda sull’origine dei
Taurini
Purtroppo, le scarsissime fonti
documentali e archeologiche non permettono di fare piena luce su questo popolo.
Per questo motivo sono giunte fino a noi antiche leggende sull’origine della
popolazione.
Una leggenda in particolare
confermerebbe la fondazione
preromana della città di Torino per mano di un principe Egizio. Secondo
il mito, mentre in Egitto regnava il faraone Tutmosi III, il principe Eridano lasciò la
sua terra a causa di dissidi con alcuni sacerdoti. Dopo un lungo viaggio nel
Mediterraneo, sbarcò in Liguria e arrivò, infine, nella Pianura Padana. Qui, in
prossimità di una confluenza fra due fiumi (uno dei quali gli ricordava il
Nilo), fondò una città, ed impose agli abitanti il culto della dea Iside e del dio Api,
il toro sacro adorato in Egitto. Rifacendosi al culto egizio, si può azzardare
che il nome Torino derivi quindi dall’adorazione del dio Api, raffigurato come
un toro e,
insieme ad Iside, uno tra gli dèi più conosciuti nella terra natale del
principe egizio.
La fine di Taurasia e la nascita
di Julia Augusta Taurinorum
Una cosa è certa: nel 218 a.C.,
i Taurini furono attaccati da Annibale.
Cercarono di allearsi con i soldati romani per resistere al condottiero cartaginese,
tuttavia, Taurasia fu
distrutta dopo tre giorni di assedio.
Successivamente, con la sconfitta
di Annibale e delle truppe galliche, l’area del centro-Piemonte, considerata
una zona di confine, iniziò a venire lentamente integrata nei domini di Roma:
venne fondata la colonia Iulia Taurinorum, che Ottaviano, intorno al 28
a.C., ribattezzò Julia
Augusta Taurinorum.