di Pierangelo Colombo

domenica 30 aprile 2023

HIRPU, IL CACCIATORE; I PERSONAGGI

 I PERSONAGGI:



·       Vergomaros, Rix del villaggio e “padre di Abala”.

·       Cassidanno, Cavaliere, capo della guardia del rix

·       Ariobrigo, Druido

·       Catubanno, Fu il più valoroso capo della guardia del rix, “padre di Brennu”

·       Lugio, Guerriero e cacciatore

·       Tragos, Guerriero e cacciatore

·       Vegonio, Gueriero

·       Naba, Sorella di Artal

·       Vindonno, Valoroso guerriero. “padre di Hirpu”

·       Galatos, Guerriero e cacciatore “primogenito del rix”

·       Isara, Madre di Hirpu

·       Laukimara, Madre di Abala

 

Nuovo romanzo per l'autore Pierangelo Colombo

 Nuovo romanzo per l'autore Pierangelo Colombo


''Hirpu, il cacciatore'' è il titolo del nuovo romanzo di Pierangelo Colombo, autore di Casatenovo. Edito da Porto Seguro editore, il libro è stato presentato con un evento organizzato dalla sede di Milano dell'editore. Dopo la prima collaborazione con la Porto Seguro, con il romanzo di formazione ''Come un temporale estivo'', vincitore della XXIII^ edizione del Premio Il Litorale, l'autore ha dato alle stampe un nuovo lavoro, questa volta si tratta di un romanzo etnografico a cui si aggiungono le forti emozioni, i conflitti d'animo e i valori spirituali che sono propri degli esseri umani.

Il direttore editoriale Paolo Cammilli presenta il libro con l'autore. 


Hirpu è un giovane cacciatore membro di una tribù celtica, abitanti della Val di Susa. Nel corso di una battuta di caccia, Hirpu, troppo magro per il clima rigido, lotta contro la sua debolezza fisica, l'inesperienza e un destino avverso. Le ambizioni di rivalsa agli occhi del rivale Brennu e dell'intero villaggio, scettici sulle capacità del giovane, e la voglia di meritare in sposa l'amata Abala, la figlia del re della tribù, però lo spingono e lo incoraggiano. Disubbidendo agli ordini del capo spedizione, comincia una solitaria caccia a un magnifico esemplare di cervo, che lo porterà all'incontro inaspettato dell'esercito di Annibale, in discesa dal valico delle Alpi, e alla visione di strani animali molto grandi, gli elefanti, sconosciuti alle tribù alpine dell'epoca. Seguito e protetto a distanza da un vecchio lupo, in simbiosi con lui per il suo destino, Hirpu dovrà superare esperienze estreme per dimostrare che: ''Il valore e la saggezza non sono misurabili dalle dimensioni del corpo, ma dalla grandezza dello spirito''.




sabato 29 aprile 2023

HIRPU, IL CACCIATORE; BRANNOVIRO

I PERSONAGGI: BRANNOVIRO


 Consigliere fidato del Rix, Brannoviro è il padre di Artal e, dopo la morte del padre di Hirpu, si è assunto a protettore della famiglia del ragazzo divenendone padre putativo. Nato senza respiro, a causa del cordone ombelicale stretto al collo, Brannoviro fu salvato dal Druvid del villaggio, lo sciamano ne aveva così votato la vita a suo possibile successore. Cresciuto imparando i precetti dell’arte sacra, la lingua arcana e la medicina data dagli elementi naturali, il ragazzo non superò il rito consacratorio che lo avrebbe elevato a druvid. La cultura accumulata, tuttavia, gli conferiva una profonda intelligenza a cui il rix attingeva chiedendo consiglio.

Il destino metterà Brannoviro dinanzi a scelte e decisioni molto difficili nei confronti sia di Hirpu che del figlio Artal.   

venerdì 28 aprile 2023

HIRPU, IL CACCIATORE; BRENNU

I PERSONAGGI: BRENNU

 

Contendente di Hirpu, nei confronti di Abala, Brennu è il figlio di quello che fu il più valoroso dei comandanti della guardia del rix. Cresciuto con l’obbiettivo di arrivare ad occupare quello che fu l’incarico del padre, e luogotenente dell’attuale comandante, Brennu pensa solamente a dimostrare il proprio valore e attitudine al comando; l’occasione gli è data con l’incarico di comandare la squadra di cacciatori in quella che è una delle più importanti battute di caccia da cui dipende il sostentamento del pagu per l’imminente inverno. Oltre a detestare Hirpu, per via di Abala, lo considera un possibile elemento capace di mettere in ombra la propria capacità di comando. Le vicissitudini a cui andrà in contro Hirpu, daranno a Brennu l’occasione per attaccare la credibilità dell’avversario.

 

giovedì 27 aprile 2023

HIRPU, IL CACCIATORE; ABALA

I PERSONAGGI: ABALA

 


Abala, figlia del re del villaggio aveva delle labbra sottili e i lineamenti dolci, la pelle liscia e lucida come una mela, il frutto da cui la ragazza traeva il proprio nome: una bellezza che giustificava appieno la fama d’essere la fanciulla più ambita del villaggio. Ragazza dolce quanto fiera, contraccambiava il sentimento che Hirpu provava nei suoi confronti. Conoscendone l’indole, la sera prima della partenza per la grande caccia, aveva fatto giurare a Hirpu di essere prudente e, soprattutto, di non fare dei colpi di testa. Seppur innamorata, onorava l’incarico del padre, mettendo al primo posto il suo volere e il bene del pagu. I suoi occhi, desiderosi solo di amore e rispetto, dovranno assistere al dolore e la sottomissione a un destino ineluttabile.

 

mercoledì 26 aprile 2023

HIRPU, IL CACCIATORE, ARTAL

I PERSONAGGI: ARTAL

 


Figlio del consigliere del rix, Artal è come un fratello per Hirpu, cresciuti assieme hanno condiviso giochi e punizioni, fra i due vi è un’intesa radicata, pur con distinti caratteri e ideali. Se Hirpu mette in primo piano il valore del guerriero, l’onore e il coraggio, Artal è più riflessivo, sognatore, desideroso di pace. Il dono che gli dèi gli hanno fatto, essere il miglior arciere del pagu, è per lui non fatto di vanto, ma un peso inesorabile, sapendo di dover, un giorno, uccidere degli uomini con quell’arma. Da lui scaturiscono molte riflessioni sul destino, il volere degli dèi, a volte incomprensibile se non capriccioso, il desiderio di lasciare il proprio popolo alla ricerca di un territorio dove le genti vivano in pace.

Il destino, tuttavia, metterà già alla prova il valore del ragazzo fin dalla prima caccia, dove sarà costretto a prendere delle decisioni dolorose.

martedì 25 aprile 2023

ANTICIPAZIONI NUOVO ROMANZO

IL PROTAGONISTA: HIRPU


Hirpu, il lupo nell’idioma del suo popolo, è un ragazzo appartenente al pagu, tribù, dei Graioceli. Unigenito di un valoroso guerriero ne avrebbe voluto solcare l’esempio, ma il fisico segaligno e la statura decisamente inferiore al resto dei compagni, pare un ragazzino cui è stata preclusa la crescita, impedivano il compimento di tale sogno. Caparbio, tuttavia, ambisce una rivincita sociale e, soprattutto, spera di conquistare prestigio agli occhi del rix, il re del villaggio, così da poterne chiedere la mano della figlia, la giovane e bella Abala. Sentimento contraccambiato dalla fanciulla, tuttavia, essendo figlia del re, deve rispettare il proprio rango: non le è concesso di seguire le ragioni del cuore. Il prescelto si eleverebbe di rango, deve perciò mostrare d’essere degno di tale onore. Solamente un uomo leale, determinato, temerario, abile nella caccia e, soprattutto, nel combattimento può ambirne la mano. Altro pretendente è Brennu, Non era mai corso buon sangue fra lui e Hirpu, fin da ragazzini, ogni pretesto era buono per scatenare la rivalità. Il carattere non è la sola differenza fra di loro: mole imponente quella di Brennu, i cui muscoli, forgiati da faticosi allenamenti, ostentano una forza impressionante. Alto e dal portamento fiero, incarna l’immagine di Toutatis, dio della guerra.

Unica possibilità di Hirpu, approfittare della grande caccia per catturare il cervo più possente così da farne dono al rix. Azione, quella di pensare a sé stesso prima della collettività, deprecabile e severamente punita come insubordinazione, ma il ragazzo è pronto a ogni conseguenza pur di conquistare onore e gloria da parte del pagu.

Il destino, tuttavia, lo metterà alla prova mettendolo di fronte a diverse difficoltà.

   

lunedì 24 aprile 2023

ANTICIPAZIONI NUOVO ROMANZO

 I TAURINI:

Perché il nome “Taurini”?

L’origine del nome ha due possibili radici: una è prettamente etimologica, mentre l’altra ha sapore di leggenda.
Il nome Taurini probabilmente deriva dal greco antico ορος (oros), cioè montagna, oppure dal termine sanscrito sthur che vuol dire “massiccio”, “robusto”, ma anche “selvatico”.
Non sono da confondere con il popolo dei Taurisci (o Norici), che abitavano nel Norico, in Baviera (anche se una parte di essi potrebbe discendere dagli stessi Taurini collocati nella zona piemontese), né con i Taurasini stanziati nel Sannio; in tutti questi casi, comunque, il loro nome potrebbe derivare dalla stessa radice indeuropea taur, legata o all'antica voce greca ορος (oros = montagna), oppure al sanscrito sthur ("massiccio", "robusto", ma anche "selvatico"). Un'altra ipotesi è che venga dal Celtico taruos ('toro') oppure da un'origine non Celtica ma dai Liguri.
L’opinione più comune è che i Taurini fossero di etnia ligure. Anche se il contatto con popolazioni celtiche li ha resi praticamente difficilmente differenziabili da queste ultime. Già gli autori antichi avevano difficoltà a classificarli (per Plinio e Strabone erano “liguri antichi”, per Tito Livio “semi-galli”, per Appiano “celtici”). Tutt’oggi vengono definiti genericamente celto-liguri.
Secondo Polibio, la loro sede principale era Taurasia, una cittadina vicina alla confluenza tra il Po e la Dora Riparia, e cioè nel territorio di Vanchiglietta dell’odierna città di Torino.



La leggenda sull’origine dei Taurini

Purtroppo, le scarsissime fonti documentali e archeologiche non permettono di fare piena luce su questo popolo. Per questo motivo sono giunte fino a noi antiche leggende sull’origine della popolazione.
Una leggenda in particolare confermerebbe la fondazione preromana della città di Torino per mano di un principe Egizio. Secondo il mito, mentre in Egitto regnava il faraone Tutmosi III, il principe Eridano lasciò la sua terra a causa di dissidi con alcuni sacerdoti. Dopo un lungo viaggio nel Mediterraneo, sbarcò in Liguria e arrivò, infine, nella Pianura Padana. Qui, in prossimità di una confluenza fra due fiumi (uno dei quali gli ricordava il Nilo), fondò una città, ed impose agli abitanti il culto della dea Iside e del dio Api, il toro sacro adorato in Egitto. Rifacendosi al culto egizio, si può azzardare che il nome Torino derivi quindi dall’adorazione del dio Api, raffigurato come un toro e, insieme ad Iside, uno tra gli dèi più conosciuti nella terra natale del principe egizio.
La fine di Taurasia e la nascita di Julia Augusta Taurinorum
Una cosa è certa: nel 218 a.C., i Taurini furono attaccati da Annibale. Cercarono di allearsi con i soldati romani per resistere al condottiero cartaginese, tuttavia, Taurasia fu distrutta dopo tre giorni di assedio.
Successivamente, con la sconfitta di Annibale e delle truppe galliche, l’area del centro-Piemonte, considerata una zona di confine, iniziò a venire lentamente integrata nei domini di Roma: venne fondata la colonia Iulia Taurinorum, che Ottaviano, intorno al 28 a.C., ribattezzò Julia Augusta Taurinorum.
 

sabato 22 aprile 2023

ANTICIPAZIONI NUOVO ROMANZO

Approfondimento sui Liguri: Le tribù

Malgrado le fonti giunte a noi siano poche, confuse e qualche volta contraddittorie, i ricercatori hanno cercato di mettere ordine alla struttura etnica di questo antico popolo. Per cui sono state individuate alcune delle tribù (o pagu) popolazioni legate da caratteri comuni relativi al tipo di economia, agli usi ed ai comportamenti sociali e rituali, erano distribuite nelle aree che oggi chiamiamo Liguria, Piemonte, Lombardia occidentale, Emilia occidentale, Toscana occidentale e Francia meridionale.




Fra le varie si citano gli Apuani (che abitavano la zona della valle del Magra,Val di Vara , l’alta Versilia, la Garfagnana e i rilievi sopra Pistoia), i Veleiati e i Friniati (nell’Appennino emiliano), gli Statielli e i Bagienni (area dell’odierno Piemonte), i Salluvi e gli Oxubi (nel sud della Francia), i Tigulli (sulla costa della Liguria di Levante a Ovest di Framura), gli Ingauni e gli Intemeli (nella Liguria di Ponente.)

E i Taurini che occupavano la piana prospiciente le valli di Susa e Lanzo (secondo Tito Livio e Strabone occupavano anche le valli e controllavano i relativi passi);

venerdì 21 aprile 2023

ANTICIPAZIONI SUL NUOVO ROMANZO

 Si tratta di un romanzo storico, ambientato nel 218 a.C. ai piedi del Moncenisio, nell’attuale val di Susa, allora abitate da delle tribù del popolo degli ANTICHI LIGURI.

 


L’area anticamente occupata dalle popolazioni che definiamo “liguri” superava ampiamente i confini dell’attuale Liguria e si estendeva tra l’Arno e la Provenza e tra il Po e il Mediterraneo.
Il popolo dei Liguri è da considerarsi la più antica popolazione italica di cui si conosca l’esistenza. Sembrerebbe addirittura presente sul territorio peninsulare già prima degli stanziamenti relativi alle migrazioni indoeuropee o alle successive colonizzazioni di popoli del Mediterraneo. Secondo alcuni importanti studiosi, parrebbe che i Liguri fossero presenti fin da epoche molto antiche nei territori confinanti ad ovest con la penisola Iberica, al nord con la Gallia Celtica, con i Reti a nord-est e a sud-est con gli Umbri e gli Etruschi. Questo territorio corrisponde oggi alla valle del Rodano, alla Costa Azzurra, alla Provenza, tutta la Liguria, al Piemonte, alla Lombardia, all’alta Toscana, all’Emilia e al basso Veneto, includendo la Corsica, l’isola d’Elba ed il nord della Sardegna. Questi antichi abitanti della costa erano soprattutto dei temibili guerrieri, piuttosto rozzi ma molto orgogliosi ed indipendenti. In età Mesolitica, tra il 5.000 e il 4.000 a.C., a seguito di una migrazione di popolazioni provenienti dalle regioni dell’Armenia, dal Caucaso e dal Mar Nero, ridussero la loro presenza nel territorio compreso tra il delta del Rodano, la Liguria e tutta la pianura Padana. Nel periodo che va dal 1.600 al 500 a.C., a seguito probabilmente dei contatti con i popoli vicini presso i quali si usava questo rito, i Liguri iniziano ad utilizzare la cremazione come sistema di sepoltura dei defunti. Con il passare dei secoli, i Liguri vengono sottomessi dalle popolazioni celtiche giunte dal nord nel periodo compreso tra il 1.000 ed il 500 a.C. I Celti comunque non riusciranno ad integrarsi con le popolazioni liguri che si stanzieranno definitivamente nel territorio compreso tra le Alpi Marittime e l’Appennino Ligure, popolando stabilmente queste terre e proteggendole con la costruzione di Castellieri posizionati su alture dominanti le valli nelle quali sorgevano i centri abitati. Successivamente entreranno in contatto con gli Etruschi che fonderanno a Genova un importante scalo commerciale e in un secondo tempo con i Latini e gli Umbri.

Già gli scrittori greci consideravano i Liguri il maggiore dei popoli del Mediterraneo occidentale e ritenevano che essi si spingessero fino alle colonne d’Ercole (lo stretto di Gibilterra), limite estremo del mondo conosciuto.

I loro insediamenti, collocati spesso sulla sommità delle alture (i cosiddetti “castellari”), a controllo dei pascoli e delle comunicazioni sviluppate lungo i crinali dei rilievi, erano a volte muniti di mura di cinta o di difesi naturalmente perché situati in luoghi di difficile accesso.