di Pierangelo Colombo

venerdì 21 aprile 2023

ANTICIPAZIONI SUL NUOVO ROMANZO

 Si tratta di un romanzo storico, ambientato nel 218 a.C. ai piedi del Moncenisio, nell’attuale val di Susa, allora abitate da delle tribù del popolo degli ANTICHI LIGURI.

 


L’area anticamente occupata dalle popolazioni che definiamo “liguri” superava ampiamente i confini dell’attuale Liguria e si estendeva tra l’Arno e la Provenza e tra il Po e il Mediterraneo.
Il popolo dei Liguri è da considerarsi la più antica popolazione italica di cui si conosca l’esistenza. Sembrerebbe addirittura presente sul territorio peninsulare già prima degli stanziamenti relativi alle migrazioni indoeuropee o alle successive colonizzazioni di popoli del Mediterraneo. Secondo alcuni importanti studiosi, parrebbe che i Liguri fossero presenti fin da epoche molto antiche nei territori confinanti ad ovest con la penisola Iberica, al nord con la Gallia Celtica, con i Reti a nord-est e a sud-est con gli Umbri e gli Etruschi. Questo territorio corrisponde oggi alla valle del Rodano, alla Costa Azzurra, alla Provenza, tutta la Liguria, al Piemonte, alla Lombardia, all’alta Toscana, all’Emilia e al basso Veneto, includendo la Corsica, l’isola d’Elba ed il nord della Sardegna. Questi antichi abitanti della costa erano soprattutto dei temibili guerrieri, piuttosto rozzi ma molto orgogliosi ed indipendenti. In età Mesolitica, tra il 5.000 e il 4.000 a.C., a seguito di una migrazione di popolazioni provenienti dalle regioni dell’Armenia, dal Caucaso e dal Mar Nero, ridussero la loro presenza nel territorio compreso tra il delta del Rodano, la Liguria e tutta la pianura Padana. Nel periodo che va dal 1.600 al 500 a.C., a seguito probabilmente dei contatti con i popoli vicini presso i quali si usava questo rito, i Liguri iniziano ad utilizzare la cremazione come sistema di sepoltura dei defunti. Con il passare dei secoli, i Liguri vengono sottomessi dalle popolazioni celtiche giunte dal nord nel periodo compreso tra il 1.000 ed il 500 a.C. I Celti comunque non riusciranno ad integrarsi con le popolazioni liguri che si stanzieranno definitivamente nel territorio compreso tra le Alpi Marittime e l’Appennino Ligure, popolando stabilmente queste terre e proteggendole con la costruzione di Castellieri posizionati su alture dominanti le valli nelle quali sorgevano i centri abitati. Successivamente entreranno in contatto con gli Etruschi che fonderanno a Genova un importante scalo commerciale e in un secondo tempo con i Latini e gli Umbri.

Già gli scrittori greci consideravano i Liguri il maggiore dei popoli del Mediterraneo occidentale e ritenevano che essi si spingessero fino alle colonne d’Ercole (lo stretto di Gibilterra), limite estremo del mondo conosciuto.

I loro insediamenti, collocati spesso sulla sommità delle alture (i cosiddetti “castellari”), a controllo dei pascoli e delle comunicazioni sviluppate lungo i crinali dei rilievi, erano a volte muniti di mura di cinta o di difesi naturalmente perché situati in luoghi di difficile accesso.

 

 

 

 

 

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