di Pierangelo Colombo

lunedì 24 aprile 2023

ANTICIPAZIONI NUOVO ROMANZO

 I TAURINI:

Perché il nome “Taurini”?

L’origine del nome ha due possibili radici: una è prettamente etimologica, mentre l’altra ha sapore di leggenda.
Il nome Taurini probabilmente deriva dal greco antico ορος (oros), cioè montagna, oppure dal termine sanscrito sthur che vuol dire “massiccio”, “robusto”, ma anche “selvatico”.
Non sono da confondere con il popolo dei Taurisci (o Norici), che abitavano nel Norico, in Baviera (anche se una parte di essi potrebbe discendere dagli stessi Taurini collocati nella zona piemontese), né con i Taurasini stanziati nel Sannio; in tutti questi casi, comunque, il loro nome potrebbe derivare dalla stessa radice indeuropea taur, legata o all'antica voce greca ορος (oros = montagna), oppure al sanscrito sthur ("massiccio", "robusto", ma anche "selvatico"). Un'altra ipotesi è che venga dal Celtico taruos ('toro') oppure da un'origine non Celtica ma dai Liguri.
L’opinione più comune è che i Taurini fossero di etnia ligure. Anche se il contatto con popolazioni celtiche li ha resi praticamente difficilmente differenziabili da queste ultime. Già gli autori antichi avevano difficoltà a classificarli (per Plinio e Strabone erano “liguri antichi”, per Tito Livio “semi-galli”, per Appiano “celtici”). Tutt’oggi vengono definiti genericamente celto-liguri.
Secondo Polibio, la loro sede principale era Taurasia, una cittadina vicina alla confluenza tra il Po e la Dora Riparia, e cioè nel territorio di Vanchiglietta dell’odierna città di Torino.



La leggenda sull’origine dei Taurini

Purtroppo, le scarsissime fonti documentali e archeologiche non permettono di fare piena luce su questo popolo. Per questo motivo sono giunte fino a noi antiche leggende sull’origine della popolazione.
Una leggenda in particolare confermerebbe la fondazione preromana della città di Torino per mano di un principe Egizio. Secondo il mito, mentre in Egitto regnava il faraone Tutmosi III, il principe Eridano lasciò la sua terra a causa di dissidi con alcuni sacerdoti. Dopo un lungo viaggio nel Mediterraneo, sbarcò in Liguria e arrivò, infine, nella Pianura Padana. Qui, in prossimità di una confluenza fra due fiumi (uno dei quali gli ricordava il Nilo), fondò una città, ed impose agli abitanti il culto della dea Iside e del dio Api, il toro sacro adorato in Egitto. Rifacendosi al culto egizio, si può azzardare che il nome Torino derivi quindi dall’adorazione del dio Api, raffigurato come un toro e, insieme ad Iside, uno tra gli dèi più conosciuti nella terra natale del principe egizio.
La fine di Taurasia e la nascita di Julia Augusta Taurinorum
Una cosa è certa: nel 218 a.C., i Taurini furono attaccati da Annibale. Cercarono di allearsi con i soldati romani per resistere al condottiero cartaginese, tuttavia, Taurasia fu distrutta dopo tre giorni di assedio.
Successivamente, con la sconfitta di Annibale e delle truppe galliche, l’area del centro-Piemonte, considerata una zona di confine, iniziò a venire lentamente integrata nei domini di Roma: venne fondata la colonia Iulia Taurinorum, che Ottaviano, intorno al 28 a.C., ribattezzò Julia Augusta Taurinorum.
 

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