di Pierangelo Colombo

mercoledì 30 agosto 2023

Hirpu, il cacciatore. Terre di pace

 


Hirpu non rispose; limitandosi a osservare negli occhi dell’amico una forza dirompente che ne esaltava la voce. «Tempo fa, un mercante mi raccontò del paese sconfinato che c’è oltre le montagne. Il terreno prima si trasforma in dolci colline dove scorrono placidi ruscelli; poi, le foreste si diradano lasciando il passo a immense praterie. Lì la terra non è piena di pietre come la nostra, gli uomini non faticano per dissodarne la superficie. Soffice e fertile, lascia crescere grano in abbondanza. Il mercante dice che basta piantare un pugno di semi per averne cento volte tanto a fine stagione.»

«Se è vero quello che dice il mercante, allora dimmi: perché i popoli che vivono in quel paradiso sono sempre in guerra? Gli Insubri e i Boi sono nemici dei Taurini e quindi anche nostri, mentre i Latini non fanno altro che conquistare nuove terre in cerca di schiavi.»

«Gli uomini non si contentano mai di ciò che hanno» rispose Artal. «Bramano sempre nuove terre, ricchezze, conquiste. Sono smaniosi d’emergere sugli altri per ricchezza, valore, coraggio. Mai domata è la fame di potere e prevaricazione dell’uomo.»

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