Fosse stata il riformatorio la destinazione, Laura non avrebbe avuto lo stesso umore nero. Le sue fauci sono asciutte: strizzate per procurarsi della saliva da deglutire a ogni curva, dosso o tornante. La sua nausea non è procurata dalla chinetosi, di cui non ha mai sofferto in quindici anni di vita, ma dal disgusto nei confronti di una vacanza paragonabile a un’insalata di barbabietole e fegato di maiale.
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