di Pierangelo Colombo

venerdì 13 luglio 2018

'Orrori' di maturità


Gli esami di maturità sono ormai in dirittura d’arrivo e, come ogni anno, viene confermata la precaria preparazione di alcuni studenti. Tanti i maturandi che sono scivolati sulle varie materie. Italiano, storia, geografia, letteratura: nessun settore è stato risparmiato. A inchiodare i ragazzi sono stati direttamente i loro ‘colleghi’, testimoni involontari di questo piccolo scempio. Ed è proprio grazie alle loro ‘soffiate’, raccolte con una survey online, che Skuola.net ha potuto costruire la sua tradizionale enciclopedia degli orrori da maturità.

La prima ed essere massacrata è la letteratura italiana; secondo alcuni studenti, infatti, ‘I Malavoglia’ sono stati scritti da D’Annunzio e non da Verga, la poetica del fanciullino non sarebbe di Pascoli ma dello stesso vate abruzzese, Leopardi era un Illuminista. Anche se il top si raggiunge quando il famoso ‘ideale dell’ostrica’ di Verga diventa ‘la storia della cozza’. E che dire di “Dante è nato a Milano”. Immancabile, infine, il classico dei classici: “D’Annunzio era un estetista”. Se la letteratura italiana piange, quella straniera non ride di certo: sembra assurdo ma qualcuno ha sostenuto che ‘Gente di Dublino’ è ambientato a Londra, i più creativi lo attribuiscono addirittura ad Orwell anziché a Joyce.
Dalla padella alla brace con la storia antica: Nerone, infatti, non avrebbe subìto la congiura dei Pisoni ma dei ‘pistoni’. Difficile che gli studenti riescano a completare il programma di storia del Novecento, infatti, come sostengono alcuni inconsapevoli revisionisti: partigiani hanno combattuto al fianco di Mussolini; le Brigate Rosse hanno operato durante il ventennio fascista. Rimanendo in tema, durante un colloquio orale è stato asserito che la legge Acerbo (varata dal fascismo nel 1923 per rafforzare il partito in Parlamento) “è la riforma elettorale che ha dato alle donne il diritto di voto”. Per non parlare di chi ha dibattuto sullo sterminio della razza ariana ad opera di Hitler e chi ha indicato il ’45 come anno d’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Anche l’attualità soffre di strafalcioni: sarebbe bastato seguire un telegiornale negli ultimi sei mesi per sapere che Kim Jong-un non è un dittatore giapponese. Ma il vero genio appartiene a due ragazzi in particolare. Uno, durante la terza prova, ha chiesto ai vicini di banco: Chi ha scritto il diario di Anna Frank?. Il compagno, però, lo ha superato: ha inserito nella tesina la Prima Guerra Mondiale, con risultati pessimi. Scena muta alla seguente domanda: Quali sono le cause della Prima Guerra Mondiale?”.
Nessuna delle materie è rimasta immune allo scempio, la geografia? Per alcuni alla domanda dov’è l’India? la risposta è stata: “Si trova in Africa”. Il Giappone? “Confina con la Polonia”; ed è per questo – continua l’ignaro – l’avrebbe invasa all’inizio del secondo conflitto mondiale. La città di Torino? “È il capoluogo della Toscana”. L’Umbria? “È una città vicina ad Assisi”. Disarmante la risposta di chi, alla domanda “Quante sono le regioni italiane?” ha replicato serenamente con un “Boh!”. Persino in Storia dell’arte l’impressionismo è stato definito come un’avanguardia storica, oppure La Gioconda è stata dipinta da Giotto. Da rizzare i capelli gli strafalcioni in grammatica: il professore domanda “Come si chiama la pratica con cui ci si autoinfliggono delle ferite?”. La risposta? Semplice: Autoerotismo”. E per finire una chicca: nella seconda prova al liceo classico, versione di greco, un maturando si presenta con il vocabolario di latino.

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