di Pierangelo Colombo

mercoledì 7 marzo 2018

Il coraggio del Pettirosso



Un buon libro ti mette di fronte a delle domande, senza avere la pretesa di fornire delle risposte. Il Coraggio del Pettirosso è un romanzo che si evolve proprio sull’assenza di certezze e risposte. Una storia di anarchia, amore e insaziabile ricerca.




Il protagonista, Saverio Pascale, è nato ad Alessandria d'Egitto, figlio di Italiani costretti ad andare via dall'Italia per la loro opposizione al fascismo. Il padre di Saverio era una persona semplice, un fornaio di idee anarchiche fervente ammiratore del poeta Giuseppe Ungaretti. Dopo la morte del padre, Saverio intraprende un viaggio per ritrovare le proprie radici. Tornato in Italia per scoprire il paesino di Carlomagno, incontra nel viaggio Giuseppe Ungaretti, amico di gioventù di suo padre e ormai prossimo alla morte. È proprio il poeta che consegna a Saverio un documento in carta pergamena che risale al Cinquecento dove è comprovata la morte di un eretico di nome Pascal, mandato al rogo. 
Saverio si trasforma in scrittore: decide di scrivere una storia sul suo paese di origine e nel contempo la storia dell'eretico Pascal, i due piani narrativi si sovrappongono, la storia del paese è anche la storia dell'eretico Pascal quello che è stato, in un certo qual modo, un anticipatore di una forma di opposizione al potere a causa della quale pagò con la propria vita.
Così la seconda parte del libro è il racconto di questa storia, che il protagonista vive notte dopo notte nei propri sogni: realtà e immaginazione si fondono nell’intreccio di due destini che diventare indistinguibili.
Nel romanzo avvengono una serie di vicissitudini: cercando il "Porto sepolto" di Alessandria d'Egitto incorre in un incidente durante un'immersione subacquea, ricoverato in ospedale incontra, e si innamora, di Fatiha, una giovane combattente di origine palestinese. Vicenda che si incrocia con quella di Pascal, l'eretico e il suo amore verso Sua che consacra la sua esistenza alla ricostruzione della storia del proprio popolo. Saverio e Pascal, quindi, entrambi alla ricerca di un’appartenenza. Saverio è apolide, non è italiano e nemmeno egiziano; sceglie di fare un viaggio nel deserto lasciandosi trasportare dagli avvenimenti. Percorso che lo porta ad immedesimarsi in quel pettirosso di cui suo padre gli raccontava quando era bambino, piccolo uccello che vola più in alto e non si dà confini, combattente senza leggi e senza padroni.

"Quello del pettirosso è un coraggio umile e testardo come il coraggio di chi dall’incendio della Storia si leva leggero col suo sogno di libertà intatto" (Maurizio Maggiani).


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