di Pierangelo Colombo

giovedì 8 febbraio 2018

Intervista all'autore, Maurizio Asquini

Maurizio Asquini (Foto tratta da Internet)

 Maurizio Asquini, autore novarese che conta nella sua biografia romanzi di tutto rispetto come “Io non rispondo”; “Cervelli bruciati”; “Il cielo sottoterra”, tutti pluripremiati in concorsi letterari nazionali e internazionali. Un Palmarès invidiabile fra cui annovera il premio per la Pace dedicato a Tiziano Terzani; Voci di notte; Enrico Bonino; Memorial Vallavanti Rondoni; universum academy città di Aosta, solo per citarne alcuni. 




 Premio Città di Trieste (foto tratta dal suo sito web)

  In questi giorni ha presentato la sua ultima prova, Razza umana, destinata certamente a raccogliere il testimone dei precedenti romanzi andando a incrementare i riconoscimenti dell’autore.





  
 Proprio per approfondire questo suo ultimo lavoro, gli ho chiesto una piccola intervista che mi ha accordato gentilmente.
 
 Innanzitutto voglio ringraziarti per aver accettato questa conversazione. Iniziamo con qualche domanda sul tuo approccio con la scrittura.
Vorresti spiegarci in poche parole l’amore per la scrittura e il ruolo che essa assume nella tua vita?

Il tutto è iniziato con un corso di sceneggiatura che non ho terminato e che alla fine non mi ha mai dato la possibilità di esprimermi, in seguito ho rivoluzionato i miei lavori per poi partecipare ai vari concorsi letterari i quali, alla fine, più volte mi sono classificato tra i primi. Ora scrivere è diventato pari a un lavoro e a un dovere che ho per me stesso e verso il mio editore. Credo, alla fine che scrivere sia qualcosa di cui finalmente mi riesce veramente.

Qual è stato il libro che ha ‘rivoluzionato’ la tua vita da scrittore? 

Credo che per uno scrittore i propri libri siano come i figli, perché ciascuno di essi ha occupato molto sacrificio e lavoro. Quest'ultima è la mia quarta pubblicazione e devo dire che sia io che l'editore abbiamo delle ottime speranze per la sua maturità grazie ad una trama così toccante e originale. A questo rispondo che è stata la continuità di pubblicare che ha rivoluzionato il mio lavoro di scrittore.

Quanto è importante, secondo te, la promozione per il successo di un libro?

La fortuna dei miei romanzi sono stati i premi che hanno “etichettato” le copertine e quindi garantito una notevole qualità del testo: essere valutati da una giuria è un obiettivo molto difficile. Se non si promuove o non si ha una casa editrice di tale possibilità, non si vende alcuna copia e allora bisogna ricorrere agli incontri con il pubblico. Io personalmente evito librerie e punto sopratutto ai locali come le Osterie, i Birrifici, i Caffè letterari e persino una gelateria! E vi garantisco che funziona più della classica libreria. Devo ammettere che ogni pubblicazione aumenta la possibilità di farsi conoscere sia dai media che dai giornali locali.

In che misura l’incontro con altri autori ha influenzato il tuo modo di scrivere?

Poco nulla perché non ho un'ampia conoscenza di autori. Piuttosto sono stati gli amici lettori, persone con un grande bagaglio culturale, che hanno letto i miei inediti e saputo consigliarmi. I loro giudizi, talvolta negativi e da professore “bacchettone”, mi hanno aiutato a crescere e a migliorare.

Passiamo ora all’ultimo libro pubblicato, RAZZA UMANA. Un libro che “mette a confronto chi odia e chi non sa, chi non vuole o non può odiare“.

Una storia particolare e come protagonista un ragazzo mentalmente minorato che ci racconta una storia, appunto, attraverso gli occhi di un ragazzo speciale. Il destino gli farà incontrare un misterioso personaggio, un vicino di casa, un anziano cinico e incollerito. Si tratta di un ex criminale nazista agli arresti domiciliari. Due personaggi, quindi, con due storie ben differenti.

Leggendo il precedente romanzo, Il sole sottoterra, traspare l’accurato lavoro di ricerca storico sociale di preparazione al romanzo, dalla sua uscita sono trascorsi due anni; in questo lasso di tempo hai raccolto dati per l’ultimo libro? O hai portato avanti anche altri progetti? 

Certamente. Ho lavorato duramente a quest'ultimo romanzo il quale ho ripreso da un vecchio lavoro che ho riveduto ed elaborato. Ho già pronto un nuovo romanzo il quale sto ancora limando e rivedendo alcuni punti. Sono anche autore di racconti, molti dei quali vincitori di premi letterari e il gruppo teatrale LES AUTRES della coreografa Anna Patrizia Caminati sta svolgendo un ottimo lavoro portando in scena questi racconti. Ma i progetti che mi appassionano maggiormente sono i concorsi letterari: nonostante mi comportino, alla fine, dei costi e talvolta dei lunghi viaggi, mi danno molte soddisfazioni.

Qual è stato il percorso impiegato per scrivere Razza umana?
Come ho appena specificato, Razza umana si tratta di un lavoro che ho ripreso dopo anni di duro lavoro e di esperienza letteraria. Ho curato ogni minimo particolare in modo che la lettura non divenga pesante e difficoltosa. Sono certo che piacerà a chiunque lo legga.

Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo questo libro? 

Che talvolta la vita ci mette davanti a delle scelte, ci fa incontrare persone sbagliate e opposte al nostro carattere, ma alla fine è proprio il destino che, nel bene e nel male, ci aiuta al proseguo della nostra vita.
Qual è stata l’idea che ti ha ispirato?
In tutti i miei romanzi ho scelto due personaggi completamente opposti tra loro: in “Cervelli bruciati” c'è il tossico che incontra il vecchio fascista smemorato, in “Io non rispondo” l'emarginato sociale con il ragazzo inabile e in “Il sole sottoterra” il professore con l'aguzzina tedesca all'interno di un Lager. Qui ho creato un personaggio che è costretto a seguire i consigli scritti su un quaderno lasciati dalla sua mamma prima di morire, e l'incontro con un ex criminale nazista agli arresti domiciliari. Immaginate voi che cosa ho da raccontarvi?
Qual è il pubblico a cui è rivolto Razza umana?

Ad ogni genere di lettore: dal giovanissimo all'anziano, dal colto a chi affronta per la prima volta la lettura di un romanzo, perché “Razza umana” può essere considerato un esempio di vita.
Tre aggettivi per descrivere il tuo libro.

Scorrevole, commovente a tratti divertente e unico nel suo genere.

Ringraziando nuovamente l'autore per la disponibilità, invito chi volesse approfondire la sua conoscenza a far visita al sito web:  Maurizio Asquini

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