di Pierangelo Colombo

mercoledì 1 febbraio 2023

Intervista con l'autore: Michele Gentile

 Abbiamo avuto il piacere di conosce un nuovo autore che, gentilmente, ha concesso a Cursori Liberi un’intervista incentrata sul suo ultimo libro: Il Dono, edito dalla Masciulli Edizioni. 

 Michele Gentile, aforista e poeta, nasce a Ostia-Roma il 4 gennaio 1972. Legatissimo alla sua città, amante del mare e della natura, crede nell’assoluto e necessario valore della poesia come strumento di crescita intellettuale. Inizia a comporre versi all’età di dieci anni vincendo numerosi premi e concorsi scolastici. Laureato in Lettere, è ideatore e organizzatore del premio internazionale di poesia per bambini e ragazzi “Un Mare di Poesia”, ideatore e curatore del Festival Nazionale di poesia “La Rocca dei Poeti”, ideatore e organizzatore della rassegna culturale” Lettere in Viaggio “, ideatore e fondatore della Nazionale Italiana Calcio Poeti. Ha pubblicato i romanzi “i Respiri del Mare”, “i Graffi del Buio” e “l’Orologio Parallelo” per la narrativa e “Sassi nel Fiume”, “Lungo il Sentiero”, “Io abito qui”, “d’Amaro e d’Amore”, “Ordalia”, “Nomenclatura di un tramonto “, “Aforismitudine”, “Il Dono “, “Ostia”, “L’urgenza della pioggia” e “Come il mare” per la poesia.

Michele Gentile

 Benvenuto sul nostro blog, signor Michele. Innanzitutto, voglio ringraziarla per averci concesso il suo tempo. Possiamo darci del tu?

 Certamente.


 Benissimo, cominciamo con qualche domanda per conoscerti meglio. Qual è il tuo rapporto con la poesia? 

 Ho incontrato la poesia da giovanissimo, grazie ai miei insegnanti. L'ho studiata, letta e scritta però quasi di nascosto. A quell'età erano altre le priorità. Quasi mi vergognavo di condividere con i miei amici e la mia famiglia questa passione. Accudire le parole, sceglierle con cura, ascoltarle mentre le scrivo. Mi ha sempre regalato forti emozioni dedicarmi al componimento di una poesia.


 Nella tua biografia leggo che sei un amante del mare, un ottimo ambiente da cui attingere ispirazione.

 Sono nato e vivo a Ostia. Mio padre è di Napoli mentre mia madre è originaria di Milazzo (Messina) Capisci bene che il mare mi accompagna da sempre. È parte di me. Sinceramente faccio fatica ad immaginarmi lontano dal mare. Capisco che per molti possa rappresentare la vacanza estiva o la gita domenicale fuori porta. Per me il mare è semplicemente vita, la mia vita. 


 Sei ideatore e curatore di diversi eventi culturali, premi, festival, rassegne, eventi che forniscono occasioni per l’interscambio di opinioni. L’editoria, e la poesia in particolare, stanno vivendo un periodo altalenante nella società attuale. La tua posizione ti permette una visione da più prospettive, qual è il tuo pensiero?

 A parer mio la poesia oggi vive una duplice fase: da una parte un'attenzione forse mai sperimentata che, grazie anche ai social network, le permette di essere frequentata maggiormente rispetto al passato.  Dall'altra credo stia patendo un impoverimento delle sue funzioni e delle sue qualità. Come prima cosa le case editrici dovrebbero smettere di pubblicare tutti a pagamento ed i poeti dovrebbero abbandonare i salottini e i circoli per riconsegnare la poesia al pubblico. Oggi i poeti mi sembrano più preoccupati di specchiarsi nelle targhe e nelle coppe dei premi letterari a cui partecipano piuttosto che fare poesia tra la gente.


 Veniamo al tuo ultimo lavoro, Il Dono, edito dalla Masciulli Edizioni. Una narrazione dal genere fluido, fra poesia, fiaba e prosa classica. A quale pubblico è dedicato?

 Ho voluto appositamente sperimentare una nuova forma di scrittura. Una miscela tra prosa e poesia che assumesse, pagina dopo pagina, i connotati di una favola. Questo per consentire al libro di intercettare diversi gusti e più lettori.





 Il Dono, un titolo che da intestazione si fa anche materialmente dono nel senso di regalo. Puoi spiegare il tuo progetto legato alla Onlus casa-famiglia “Chiara e Francesco”?

 Conosco personalmente i volontari di " Chiara e Francesco". Persone encomiabili che si impegnano da diversi anni ormai nell'opera di aiutare, assistere, direi salvare centinaia di minori vittime di violenze fisiche e psicologiche. Una volta accolti nella casa-famiglia questi giovani hanno la possibilità di riprendersi le proprie vite in un clima di rispetto e amore. Frequentano le scuole, praticano sport, tornano a vivere serenamente la loro età. Con le vendite di questo libro faccio arrivare alla casa-famiglia delle donazioni che sono sempre necessarie a questi livelli.

Link Onlus casa-famiglia “Chiara e Francesco”


 Il protagonista è Giuseppino, orfano di madre e con un padre assente. A dare sostegno al ragazzino è Amir, migrante di origini africane. Come si sono conosciuti i due?

 Si sono conosciuti in spiaggia, fissando entrambi il mare. Amir immaginando le coste della sua terra, Giuseppino sognando la madre tornare dagli orizzonti. Il mare che non divide ma, come un ponte, unisce diverse culture e diverse età.


 Entrambi hanno un rapporto profondo con il mare, cui si affaccia il borgo in cui ambienti la storia. Rapporti contrastanti, ma che hanno in comune alcuni aspetti, quali?

 Innanzitutto, una profonda solitudine. Amir lontano dalla sua patria, con tutte le difficoltà di integrarsi nella nuova realtà. Giuseppino senza la madre, vero punto di riferimento per la sua giovane vita. Straniero a casa sua. Poi c'è il desiderio forte di capire. Amir e Giuseppino vogliono essere compresi e comprendere la realtà che li circonda perché la loro voglia di vivere possa vincere qualsiasi dolore.


 Materialmente i protagonisti sono due: Giuseppino e Amir, ma c’è anche un’altra protagonista nella storia, meno tangibile, ma che spalancherà gli occhi del piccolo Giuseppino su sé stesso, ed è la Poesia. La poesia è amore, ma anche cura? 

 Esattamente. La poesia favorisce connessioni. Facilita una comunicazione " cuore a cuore " e permette alla sensibilità di un individuo di emergere chiaramente. Ma è anche cura si, rimedio. Fissa le parole, le incide, rende tangibili le nostre emozioni materializzandole su di un foglio. Porta alla luce il nostro abisso e ci permette di guardarlo negli occhi. 


 Si può dire che questo libro sia una dichiarazione d’amore verso la Poesia?

 È la mia dichiarazione d'amore alla poesia ed il mio ringraziamento per le sue attenzioni. 


 Il mare, la cui natura libera trasmette emozioni profonde, è molto presente nella narrazione, come fosse un compagno di viaggio.

 È proprio così. Il mare è paziente, protettivo, severo alcune volte e dolce, mite in altre occasioni. È un sostegno. È lì, presente, inamovibile. Non dipende dalle umane ragioni, non patisce l'incostanza dei sentimenti. È un padre degno e forte.


 In molti pensano che la fatica di un autore termini con l’ultimo punto vergato al termine della storia, ignorando che l’impegno prosegue oltre la stesura e la pubblicazione, sto parlando della promozione del libro. Far conoscere al pubblico il proprio lavoro e, in questo caso, sensibilizzarlo anche su un tema sociale. A tale proposito, proprio nei prossimi giorni, ti attende un’importante presentazione nella città del festival: Sanremo. Ci puoi dare qualche dettaglio? Così da informare chi, avendone la possibilità, volesse parteciparvi.

 Sono stato contattato dagli organizzatori di Casa Sanremo per il valore sociale del libro. È una vetrina importantissima per far conoscere le proprie opere. Si sono dimostrati molto attenti e sensibili circa il mio impegno con la casa-famiglia e hanno voluto concedermi questa opportunità. La presentazione ci sarà il prossimo 6 febbraio al Palafiori di Sanremo e potrà essere seguita attraverso il canale YouTube di Casa Sanremo Writers. Giuseppino e Amir sbarcheranno a Sanremo per raccontarsi e raccontare il mondo di " Chiara e Francesco "



 

 Progetti per il futuro? 

 Sicuramente pubblicare altri libri di poesia e dedicarmi alla Nazionale Italiana Calcio Poeti che ho fondato quattro anni fa con il preciso intento di raccogliere fondi e giocare quindi per beneficenza, ma soprattutto per portare concretamente letture e libri di poesia negli stadi di calcio, nelle scuole, negli istituti penitenziari, ovunque la poesia, unita allo sport, possa rendersi veramente utile


Bene, ringraziamo ancora Michele per la disponibilità e la gentilezza nel presentarci il suo libro. Augurandoci di averlo ancora ospite sul nostro blog, gli facciamo i nostri più grandi auguri.


Link per l'acquisto del libro


LA POESIA COME DONO

Il protagonista di questo nuovo romanzo di Michele Gentile è il piccolo Giuseppino: orfano di madre, morta in un incidente stradale, ma anche di padre, scomparso nelle nebbie di una vita poco attratta dal senso di responsabilità. La sua è una storia che sa di lire e di telefoni fissi, di salsedine e di ottusi pregiudizi di paese. Una storia triste, difficile. Una crescita compromessa dal dolore, dal silenzio. I polmoni della vita di Giuseppino si aprono all’aria del futuro solo quando lui fa un doppio incontro. Il primo, fuori di sé, è quello con un immigrato solitario e malinconico, rimasto tragicamente senza famiglia, sulla spiaggia dell’immaginaria Roccasolenne, borgo marinaro di un Sud in bilico fra sane tradizioni e insana malavita. Il secondo incontro, legato al primo ma dentro di sé, il giovane Giuseppino lo fa con la poesia. Questo romanzo è una lunga dichiarazione d’amore per la poesia. E contiene alcune bellissime poesie, totalmente immerse nella necessità della narrazione. La poesia come sentimento della natura, memoria storica, riscatto sociale. La poesia come specchio e motore dei cambiamenti umani. La poesia come ago e filo di parole che unisce cielo e terra, passato e futuro. La poesia come dono di quel dono più grande che è la vita stessa: meravigliosa e sorprendente. Degna di essere vissuta sempre, anche se siamo colpiti da lutti e tragedie, incomprensioni e luoghi comuni. La poesia, come la vita, ha una forza che non può essere imbavagliata, tantomeno repressa. Ha un ritmo, un respiro che innerva queste pagine e rende vivi e credibili i personaggi, evocativi e indimenticabili i dialoghi fra i personaggi e le descrizioni degli ambienti. Ancora un’osservazione: il mare. Sempre presente, sempre “personaggio” fra i personaggi, attivo, solenne e partecipe. Il mare, clorofilla blu lungo i rami dell’ispirazione poetica.

Gianni Maritati

Giornalista RaiUno












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